DEGENERAZIONE MACULARE RETINICA ED EFFICACIA DEGLI INTEGRATORI.

28 Giugno 2022

Gli studi sulle patologie degenerative oftalmiche legate all’età (AREDS e AREDS2) hanno evidenziato che gli integratori alimentari possono rallentare la progressione della degenerazione maculare legata all’età (AMD), la causa più comune di cecità negli americani più anziani. In un nuovo report, gli scienziati hanno analizzato 10 anni di dati AREDS2. Nuovi studi patrocinati dal National Institutes of Health, hanno dimostrato che la formula AREDS2, che ha sostituito con gli antiossidanti luteina e zeaxantina il beta-carotene, non solo riduce il rischio di cancro ai polmoni dovuto al beta-carotene, ma è anche più efficace nel ridurre il rischio di progressione dell’AMD, rispetto alla formula originale.

“Il beta-carotene aumenta il rischio di cancro ai polmoni per i fumatori. Pertanto il nostro obiettivo con AREDS2 era quello di trovare una formulazione di integratore altrettanto efficace che potesse essere utilizzata da chiunque, indipendentemente dal fatto che fumasse o meno”, ha affermato Emily Chew , M.D., direttore della Divisione di Epidemiologia e Applicazione Clinica presso il National Eye Institute (NEI) e autore principale del report. “I dati di 10 anni di studi confermano che non solo la nuova formula è più sicura, ma è anche più efficace nel rallentare la progressione dell’AMD”.

L’AMD è una malattia degenerativa della retina che coinvolge , il tessuto fotosensibile nella parte posteriore dell’occhio. La morte progressiva delle cellule retiniche nella macula ovvero di quella parte della retina che fornisce una chiara visione centrale, porta inesorabilmente ad una grave ipovisione . Il trattamento può rallentare o invertire la perdita della vista anche se purtroppo, non esiste una cura risolutiva per l’AMD.

Lo studio AREDS originale, lanciato nel 1996, ha mostrato che una formulazione di integratori alimentari (500 mg di vitamina C, 400 unità internazionali di vitamina E, 2 mg di rame, 80 mg di zinco e 15 mg di beta-carotene) potrebbe rallentare significativamente la progressione dell’AMD da malattia da moderata a tardiva. Tuttavia, due studi simultanei hanno anche rivelato che le persone che fumavano e assumevano beta-carotene avevano un rischio significativamente più alto di cancro ai polmoni del previsto.

In AREDS2, iniziato nel 2006, Chew e colleghi hanno confrontato la formulazione di beta-carotene con una con 10 mg di luteina e 2 mg di zeaxantina. Come il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina sono antiossidanti con attività nella retina. La formazione contenente beta-carotene è stata somministrata solo ai partecipanti che non avevano mai fumato o che avevano smesso di fumare.

Alla fine dei cinque anni del periodo di studio previsto da AREDS2, i ricercatori hanno concluso che luteina e zeaxantina non aumentano il rischio di cancro ai polmoni e che la nuova formazione potrebbe ridurre il rischio di progressione dell’AMD di circa il 26%. Dopo il completamento del periodo di studio di cinque anni, a tutti i partecipanti allo studio è stata offerta la formazione AREDS2 finale che includeva luteina e zeaxantina invece del beta-carotene.

In questo nuovo report, i ricercatori hanno seguito 3.883 dei 4.203 partecipanti AREDS2 originali per altri cinque anni dalla fine dello studio AREDS2 nel 2011, raccogliendo informazioni sul fatto che la loro AMD fosse progredita fino alla malattia tardiva e se fosse stata diagnosticata cancro ai polmoni. Anche se tutti i partecipanti erano passati alla formula contenente luteina e zeaxantina dopo la fine del periodo di studio, lo studio di follow-up ha continuato a dimostrare che il beta-carotene aumentava di quasi il doppio il rischio di cancro ai polmoni per le persone che avevano fumato. Non vi è stato un aumento del rischio di cancro ai polmoni invece in coloro che hanno ricevuto luteina/zeaxantina. Inoltre, dopo 10 anni, il gruppo originariamente assegnato a ricevere luteina/zeaxantina aveva un rischio aggiuntivo del 20% ridotto di progressione verso l’AMD tardiva rispetto a quelli originariamente assegnati a ricevere beta-carotene.

“Questi risultati hanno confermato che il passaggio della nostra formula dal beta-carotene alla luteina e alla zeaxantina è stata la scelta giusta”, ha affermato Chew.

liberamente tradotto ed adattato da dott. Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro.

fonte:

National Institutes of Health
JAMA Ophthalmol (2022) – doi: 10.1001/jamaophthalmol.2022.1640
https://www.nih.gov/news-events/news-releases/nih-study-confirms-benefit-supplements-slowing-age-related-macular-degeneration

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