SOVRACCARICO BIOMECCANICO

POSTURA SUL LAVORO NEGLI STUDI ODONTOIATRICI : I VIDEO DI ANDI.

L’odontoiatria si prende cura del sorriso , della masticazione, e della salute orale di tanti pazienti ma chi si prende cura della salute dei dentisti e degli assistenti alla poltrona?

L’ ANDI , l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani propone un interessante contributo con la pubblicazione sul suo sito di alcuni video di informazione sulle principali problematiche posturali in ambito odontoiatrico che qui vi proponiamo in visione .

da ANDI:

La maggior parte dei dentisti, col passare del tempo, tende a lamentare dolori al collo e alla zona lombare. Questo perché, quando sono in studio, si piegano sui pazienti assumendo una postura innaturale e pericolosa. Se protratta nel tempo, e con l’aumento dei carichi di lavoro, questa cattiva abitudine può portare a danni seri e a lesioni da sforzo ripetuto.

Il primo video mette in guardia dai gravi danni che una cattiva postura può provocare e sottolinea l’importanza dell’ergonomia in odontoiatria, perché mira a ridurre i problemi muscoloscheletrici, permettendo al dentista di adottare una posizione più naturale e confortevole e che allo stesso tempo garantisca ai pazienti efficienza e accuratezza del trattamento.

https://youtube.com/watch?v=FMye3evy_f0%3Ffeature%3Doembed

Il secondo propone una serie di consigli su come tenere una postura ideale, dall’inclinazione di testa e spalle alla posizione di gambe e piedi, fino all’altezza della sedia e alla posizione del pedale. Non mancano suggerimenti anche sull’abbigliamento e le calzature che devono essere comodi e favorire i movimenti.

https://youtube.com/watch?v=pSM8UA4IUQE%3Ffeature%3Doembed

Infine, il terzo video prende in considerazione il ruolo e la posizione dell’assistente che, in un sistema a quattro mani, sono molto importanti sia per garantire un trattamento agevole ed efficace al paziente sia per ridurre l’affaticamento del medico, che si vede porgere in maniera appropriata gli strumenti. La raccomandazione finale è che la posizione del paziente venga stabilita sulla base della postura naturale del dentista e dei suoi punti di riferimento. Naturalmente, il consiglio finale è quello classico e cioè di fare movimento e sport il più possibile, concedendosi delle pause quantomeno per brevi camminate. Perché lavorare con il massimo del comfort è garanzia di benessere per tutti: odontoiatri, staff dello studio e pazienti.

https://youtube.com/watch?v=C0posp9arlE%3Ffeature%3Doembed

UN FLASH SUL METODO TACO PER LE POSTURE INCONGRUE

Il rischio posturale sul lavoro rappresenta un fattore importante per la salute dei lavoratori. Sebbene il Decreto Legislativo 81/08 non preveda uno specifico titolo per il rischio posturale, l’articolo 15 comma 1 lett.d) enuncia il “rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo”. Ciò significa che il mancato rispetto dei principi ergonomici costituisce un fattore di rischio per la salute dei lavoratori.

Attualmente, gli aspetti legati al rischio posturale vengono considerati durante la valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi e/o da movimenti ripetitivi, limitatamente al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del tratto lombare. Tuttavia, tali metodologie non forniscono informazioni esaustive sui rischi derivanti dalle posture incongrue, in genere statiche e che coinvolgono tutti i segmenti corporei, comprese testa, collo, tronco, arti inferiori e piedi.

Per valutare il rischio posturale, la letteratura tecnica mette a disposizione metodi quali RULA, REBA e OWAS, che nascono per lo studio esclusivo delle posture. Tuttavia, tali metodologie costituiscono soltanto uno screening iniziale e non tengono conto di tutti i segmenti corporei e del contesto complessivo della mansione.

Il metodo attualmente più accreditato per valutare il rischio posturale è il metodo TACOs (Timing Assessment COmputerized strategy). Esso utilizza una combinazione di tecniche di valutazione delle posture e di analisi computerizzata per determinare il rischio di danni muscolo-scheletrici derivanti dall’assunzione di posture scorrette.

Il metodo TACOs prevede un primo screening mediante checklist ISO/TR 12295 nella quale vengono poste domande relative alle posture assunte da testa/collo, tronco, arti superiori e arti inferiori. Qualora l’esito fosse accettabile, non si dovrà procedere ad ulteriori approfondimenti. Qualora l’esito non fosse accettabile, si dovrà procedere alla valutazione approfondita del rischio mediante ISO 11226 “Valutazione delle posture di lavoro statiche” o il metodo TACOs rilasciato da EPM Research.

Il metodo TACOs, mediante una valutazione a punteggi (grafico a torte) e legandosi al sovraccarico biomeccanico, prende in considerazione i contributi legati alle posture di arti inferiori, rachide dorso lombare (se assenti i sollevamenti manuali di carichi), postura eretta, postura seduta, postura seduta con uso di pedale e postura su scale. I suddetti punteggi sono bilanciati sul tempo di esposizione.

Con l’utilizzo del metodo TACOs, è possibile definire una postura congrua o incongrua e splittare le incongruità su livelli numerici e colorazioni assimilabili a quelle dei metodi OCRA e NIOSH. Le eventuali posture incongrue dovranno essere gestite con idonee misure.

Il metodo TACOs rappresenta quindi una soluzione tecnologicamente avanzata per la valutazione del rischio posturale sul lavoro. Questa metodologia utilizza una combinazione di tecniche di valutazione delle posture e di analisi computerizzata per determinare il rischio per la salute derivante dalle posture scorrette. Il metodo TACOs fornisce una valutazione accurata e dettagliata del rischio per la salute derivante dalle posture incongrue e suggerisce strategie di prevenzione efficaci.

LA MMC SECONDO LE INDICAZIONI DELLA UNI ISO 11228.

 “Nuovi ” criteri dal 2022 per la movimentazione carichi secondo la nuova norma UNI ISO 11228-1

Nuovi criteri per la movimentazione carichi secondo la nuova norma UNI ISO 112

Pubblicata il 24 marzo 2022 la nuova norma UNI ISO 11228-1 che recepisce la ISO 11228-1 pubblicata a ottobre 2021.

Con il termine Movimentazione Manuale dei Carichi, spesso abbreviato dall’acronimo MMC, si intendono tutte le attività che comportano:

  • Sollevare
  • Deporre
  • Spingere
  • Tirare
  • Portare
  • Spostare

un “carico”, cioè un peso (art 167, comma 2 TU 81/08)

La famiglia delle ISO 11228 parti 1, 2, 3 si occupa di assegnare gli standard per l’analisi dettagliata delle tre tipologie di movimentazione dei carichi:

  1. ISO 11228 – 1 per l’analisi del rischio da sollevamento e trasporto
  2. ISO 11228 – 2 per la valutazione della movimentazione da spinta e traino
  3. ISO 11228 – 3 per l’analisi dei bassi carichi ad alata frequenza

Queste norme, fondamentali per l’analisi dei rischi da movimentazione manuale dei carichi, sono state revisionate a fine 2021 con modifiche principalmente derivanti dai contenuti della ISO TR 12295 (Ergonomia — Documento per l’applicazione delle norme ISO alla movimentazione manuale di carichi (ISO 11228-1, ISO 11228-2 e ISO 11228-3)

Le principali modifiche inserite sono di specificare i limiti raccomandati per il sollevamento e il trasporto manuale prendendo in considerazione, rispettivamente, l’intensità, la frequenza e la durata del compito. La norma fornisce una guida sulla valutazione di diverse variabili del compito, consentendo di valutare i rischi per la salute per la popolazione lavorativa.

La norma risulta applicabile per sollevamento e sollevamento e trasporto di oggetti di peso uguale o superiore a 3 kg e con una velocità di spostamento compresa tra 0,5 e 1 metro al secondo su un percorso orizzontale. Non è applicabile a bambini o animali, per i quali si rimanda alla ISO/TR 12296. Non si può applicare in caso di utilizzo di sistemi di ausilio come gli esoscheletri.

  • Fase 1: verifica che il peso sollevato sia inferiore ai pesi di riferimento (25/20 kg per i maschi, 20/15 kg per le femmine), la verifica dei pesi limiti

Riportati i pesi limite di riferimento in base a sesso, età e percentuale di popolazione protetta, troviamo una tabella che suggerisce i pesi di riferimento da utilizzare richiamati all’interno della ISO TR 12295: 20 kg per le donne adulte, 15 kg per le donne giovani e anziane, 25 kg per i maschi adulti e 20 kg per i maschi giovani e anziani.

  • Fase 2: valutazione rapida (come previsto nella ISO TR 1229) dalla quale potrebbe emergere un rischio accettabile o critico o dubbio, nel caso ultimo si procede con lo fase successiva.

Sono definite tre tipologie di condizioni:

  1. Condizioni di accettabilità: qualora siano tutte verificate, fatto salvo il risultato delle altre condizioni, la condizione risulterebbe a rischio accettabile senza dover procedere alla valutazione di dettaglio;
  2. Condizioni critiche: la presenza di anche solo una di queste condizioni, determina un rischio non accettabile e, quindi, si deve procedere alla sua rimozione, prima di poter eventualmente andare avanti con la valutazione. Rappresentano, sostanzialmente, quelle situazioni che determinerebbero, nella valutazione di dettaglio, sicuramente un rischio non accettabile. Attraverso questo passaggio, si riduce l’impegno di calcolo;
  3. Fattori addizionali: ipotizzando che siano rispettate tutte le condizioni di accettabilità e che non siano presenti le condizioni di criticità, la presenza di anche solo una condizione addizionale determina la non applicazione della valutazione rapida ma si deve procedere con la valutazione di dettaglio.
  • Fase 3: verifica del peso di riferimento tenendo conto dell’ergonomia dei compiti e dell’organizzazione del lavoro.

Il metodo NIOSH prevede:

  1. Compito singolo: un solo compito di sollevamento svolto in determinate condizioni (distanza dell’oggetto dalle mani, altezza dell’oggetto, distanza di spostamento verticale, angoli di torsione, frequenza, durata del compito, tipologia di presa ecc.) e per certi periodi e frequenze. Il peso sollevato dovrà essere confrontato con un rapporto con il peso di riferimento calcolato. Il valore determina l’indice di sollevamento (LI);

ATTENZIONE: a differenza della precedente norma, la nuova ISO 11228-1 riporta una tabella per classificare a fasce i valori di indice di sollevamento calcolati:LI < 1 rischio molto basso, nessun intervento richiesto

1<LI<1,5 rischio basso

1,5<LI<2 rischio moderato

2<LI<3 rischio alto

LI>3 rischio molto alto

2. Compito composito: quando, nell’arco della giornata, vengono svolti da una persone più compiti diversi di sollevamento. SI applica una formula, però, ha un difetto intrinseco, se i compiti da analizzare sono molti, la differenza di frequenza e durata tra uno e l’altro potrebbe essere tale da annullare alcuni componenti nel calcolo, falsando il risultato. Pertanto, all’interno della ISO 11228-1 viene indicato che questo metodo va usato solo per un numero di sub compiti uguale o inferiore a 10;

3. Compito variabile: questo metodo permette di calcolare un indice di rischio complessivo quando i compiti da analizzare sono superiori a 10. Il metodo, in realtà, raggruppa i sottocompiti fino a ottenere 6 compiti e applicare la stessa formula del Composito;

4. Compiti sequenziali: se i compiti di sollevamento diversi non sono tra loro svolti nell’arco della giornata in maniera miscelata ma sono svolti in specifiche fasce orarie, allora è possibile usare questa formula per calcolare l’indice complessivo. Il sequenziale permette di intercettare compiti singoli, composti e variabili da organizzare nell’arco della giornata.

  • Fase 4: si applica in caso di trasporto per distanze superiori a 1 metro e prevede la verifica del peso cumulativo nel turno di lavoro (6 ton).

Fatti salvi i limiti di 25 kg per singolo sollevamento e i 15 sollevamenti al minuto, che non possono essere superati, si permette di verificare che il peso, complessivamente sollevato e trasportato nell’arco della giornata non ecceda certi limiti. Il peso cumulativo giornaliero è fissato in 6.000 kg contro i 10.000 kg previsti nell’edizione precedente, sebbene in condizioni ideali.

  • Fase 5: verifica del peso trasportato cumulativo tenendo conto della distanza, altezza delle mani e altri fattori.

Viene introdotta una tabella che permette di verificare che i pesi sollevati e trasporti cumulativamente nell’arco delle ore, non superino certi valori.

da programmaradon.it

SCHEDE DI RISCHIO SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI: PICCOLA INDUSTRIA , ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

da Inail.it

Gestire il rischio: il terzo volume delle schede di rischio elaborate dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza sul sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Il terzo volume delle “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” scaturisce dall’esperienza del gruppo di lavoro del progetto “Realizzazione di un percorso di aggiornamento continuo sulla valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”, varato dalla Direzione Regionale Umbria dell’Inail e al quale partecipano 15 professionisti della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza di nove Direzioni regionali Inail e della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza Centrale Inail. La novità di questo volume rispetto ai precedenti, pubblicati nel 2012 e 2014, consiste nel fatto che le 60 schede raccolte nascono dalla valutazione collegiale e intercalibrata del gruppo di lavoro. “Tale buona pratica” – sottolinea Elena Guerrera, coordinatrice del progetto – “ha ottenuto il riconoscimento di merito al concorso buone pratiche per le eccellenze nell’amministrazione della sicurezza sociale (Issa Good practice) indetto dall’Issa (International social security association) nel maggio 2022 e questo conferma la validità della metodologia che ci ha consentito di ottenere valutazioni del rischio il più oggettive possibili”. In ogni scheda, oltre alla valutazione mediante check list OCRA dei compiti e degli scenari lavorativi, sono proposti alcuni possibili interventi di prevenzione e protezione, di semplice attuazione, e sono riportate indicazioni tratte dalle norme e pubblicazioni tecniche, per facilitare la valutazione mediante suggerimenti e chiarimenti. Nel nuovo volume sono infine presentate in modo chiaro e operativo la check list OCRA Multitask Medio e la check list OCRA Multitask Complesso, metodologie che consentono la valutazione di compiti complessi, al fine di illustrare l’analisi del rischio relativo a tutte le attività svolte nell’intero turno di lavoro. Le schede dei primi due volumi sono consultabili anche nell’applicativo Inail “Sovraccarico biomeccanico arti superiori”, pubblicato nei servizi online dell’Istituto, uno strumento semplice ed efficace rivolto a datori di lavoro, RSPP, RLS e lavoratori per aiutare l’individuazione di fattori di rischio del sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.




Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Momentaneamente consultabile in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI IN ODONTOIATRIA E PROCEDURE ERGONOMICHE PREVENTIVE

da dottnet.it

L’87.2% dei dentisti italiani e il 91.4% di quelli peruviani convivono durante la loro attività lavorativa con dolore muscolo-scheletrico

Pubblicata una ricerca che, per la prima volta, analizza la prevalenza del dolore muscoloscheletrico nei dentisti in Italia e in Perù.  La ricerca internazionale, condotta presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, è stata coordinata dal Prof. Felice Festa, studioso di fama internazionale da sempre impegnato nella cura e nella prevenzione delle patologie del complesso cranio-facciale e delle patologie posturali correlate.  “Esiste una stretta correlazione tra postura assunta durante lo svolgimento dell’attività odontoiatrica, abitudini di vita e insorgenza di dolore muscolo-scheletrico”, spiega la Prof.ssa Monica Macrì autrice del paper pubblicato sulla autorevole rivista internazionale Frontiers in Public Health.  “I dati che abbiamo raccolto per condurre questo cross-sectional study sono nel contempo interessanti e preoccupanti: l’87.2% dei dentisti italiani e il 91.4% di quelli peruviani convivono durante la loro attività lavorativa con dolore muscolo-scheletrico.” afferma la Dott.ssa Natali Vilma Galindo Flores, odontoiatra, che nell’Ateneo Teatino ha svolto la sua tesi di laurea per convalidare i titoli di studio conseguiti in Perù. “Un lavoro interdisciplinare che dimostra scientificamente un forte nesso causale tra alterazione posturale e dolore muscolo-scheletrico” aggiunge il Dott. Francesco Pegreffi, chirurgo ortopedico e docente presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna.  “Importante, analizzare i dati utilizzando una rigorosa metodologia statistica” specifica il bolognese Dott. Riccardo Stefanelli, data analyst ed esperto di big data. “Questo studio” conclude il Prof. Festa “costituisce una solida base scientifica dalla quale partire per progettare azioni mirate e campagne di prevenzione in Italia e in Perù”.

REVISIONE INDICAZIONI POSTURALI:

da https://www.aipto.org/posturologia/revisione-strumentale-per-una-corretta-postura-nella-pratica-clinica-delligienista-dentale/

Lo scopo di questa revisione è spiegare il modo in cui diverse procedure professionali possono essere eseguite nella bocca del paziente mantenendo una sana e corretta postura seduta. Il modo in cui le condizioni per adottare questa postura devono essere applicate è mostrato con l’aiuto delle fotografie. Al fine di chiarire meglio questi concetti, sono inclusi molti esempi dei modi in cui è possibile lavorare in una posizione eretta simmetrica senza sovraccaricare le strutture muscolo-scheletriche. Adottare questa postura previene l’alta percentuale di disturbi muscolo-scheletrici che sono noti affliggere circa il 65% degli igienisti e sono inoltre causa di una alta percentuale di disabilità. Nel documento “Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali” sono specificati i principi per progettare riuniti dentali appropriati per lavorare in modo sano.

Questi principi sono derivati da:
ISO Standard 6385 “Ergonomic principles in the design of work systems”.
ISO Standard 11226 ”Ergonomics – Evaluation of static working postures”.
Working postures and Movements. Tools for Evaluation and Engineering. Editors: Delleman NJ, Haslegrave CM and Chaffin DB. New York, Washington: CRC Press
LLC, 2004.

Physical workload in neck, shoulders and wrists/hands in dental hygienists during a work-day.
Abstract (1)
Physical workload was recorded by electromyography, inclinometry and goniometry for twelve female dental hygienists during authentic work. Their work was, in relation to other types of work, characterised by pronounced head flexion (90th percentile 46°), high loads on the forearm extensor muscles (90th percentile 23% and 18% of maximal EMG (MVE), for the right and left sides, respectively), average loads on trapezius muscles (90th percentile 15% and 14% MVE), average arm elevation (99th percentile 83° and 72°) and average wrist flexion and velocities (50th percentiles 17° of extension and 7.3°/s, for the right side). Manual scaling and machinery (use of ultrasonic scaling and hand-pieces) showed higher loads on the trapezius muscles, regarding muscular rest, as well as the 10th and 50th percentiles, than the other tasks, and for the forearm extensor muscles, an almost complete lack of muscular rest (0.1% time), and much higher loads regarding the 10th and 50th percentiles. Further, more pronounced head flexion and lower head and upper arm velocities were found, indicating more constrained postures for the neck and shoulders for the manual scaling and machinery. Use of ultrasonic scaler reduced the 50th percentile loads on the right forearm extensor muscles, but had no effect on the fraction of muscular rest and on the 10th percentile load. These findings are consistent with the high prevalences of musculoskeletal disorders among dental hygienists.

Sedere in una posizione eretta, rilassata e simmetrica con le braccia contro il tronco, il che minimizza il carico statico delle braccia e delle spalle. Inoltre, i movimenti delle braccia sia lateralmente sia in avanti devono essere il più possibile ridotti, lateralmente entro 15-20° e in avanti entro 25°. Il tronco può essere piegato in avanti rispetto all’articolazione delle anche fino a un massimo di 10-20°, ma si dovrebbe evitare di piegarsi di lato/lateralmente e di ruotare. 

La testa può essere piegata in avanti un massimo di 25°. Lavorare in modo dinamico, facendo il massimo numero possibile di movimenti con il corpo durante il trattamento del paziente, in modo che si verifichi un’alternanza di carico e rilassamento nei muscoli e nella colonna vertebrale. Assicurarsi una robusta muscolatura del busto tramite sport o movimenti al di fuori delle ore di lavoro, in modo che i muscoli caricati possano recuperare e aumentare la forza muscolare, il che a sua volta permette di riuscire meglio a mantenere una postura corretta.

Adottare una postura seduta stabile e attiva.

Per adottare una postura seduta stabile e attiva, da cui eseguire facilmente i movimenti, l’operatore siede simmetricamente eretto, con lo sterno spinto leggermente in avanti e verso l’alto e i muscoli addominali leggermente sotto sforzo. Le spalle sono al di sopra dell’articolazione delle anche e la linea di gravità corre attraverso le vertebre lombari e la pelvi in direzione della seduta. Questa postura facilita una corretta respirazione.

(2) Disability self-assessment and upper quarter muscle balance between female dental hygienists and non-dental hygienists.
Abstract
PURPOSE:
The purpose of this pilot study was to compare disability self-assessment and upper quarter muscle balance female dental hygienists and non dental hygienist females. The upper quarter was operationally defined as the shoulder and neck region. Muscle balance was operationally defined as muscle flexibility and muscle performance.
METHODS:
A convenience sample of 41 working dental hygienists and 46 non dental hygienists participated in the study. Muscle flexibility of the upper quarter was measured by inclinometry or standard muscle length testing. Muscle performance was measured by timing the duration of four statically maintained positions. Subjects filled out the Northwick Park Neck Pain Questionnaire (NPNPQ), which is a disability self-assessment. Analysis of Covariance (ANCOVA) was used during data analysis to adjust for the mean age difference between the dental hygienist group (38.0 years) and the non-dental hygienist group (29.3 years).
RESULTS:
The results of this pilot study suggest that female dental hygienists are more likely than non dental hygienist females to develop tightness in the upper trapezius (p = 0.007) and the levator scapula (p = 0.01) of the non dominant upper quarter and lower fibers of the pectoralis major of the dominant upper quarter (p = 0.03) Muscle performance trends in the dental hygienist group supported muscle balance theory that short muscles remain strong while lengthened muscles become weak. The dental hygienist group had higher disability scores in all nine parts of the NPNPQ compared to the non-dental hygienist group, five of which were statistically significant (p < 0.05).
CONCLUSION:
The results of this pilot study suggest that muscle imbalances in the upper quarter are more common in female dental hygienists than in female non dental hygienists and may contribute to the numerous upper quarter pathologies associated with the practice of dental hygiene. Further research is needed to determine if upper quarter strengthening and flexibility exercises performed by dental hygienists can reduce disability self-assessment.

Condizioni per ottenere una postura di lavoro ottimale.

Le condizioni per ottenere una postura di lavoro stabile e ottimale sono le seguenti: Sedere in una posizione di lavoro eretta stabile. Porre il campo di lavoro nel cavo orale proprio davanti al torso nel piano simmetrico. Questo è il piano mediano sagittale che divide verticalmente il corpo in due parti uguali. Guardare il più possibile perpendicolarmente al campo di lavoro. Se questo non avviene i globi oculare pilotano la testa fino a che essa raggiunge questa posizione, e allora la postura del corpo cambia automaticamente. In questo modo i globi oculari arrivano alla posizione di guardare il più possibile perpendicolarmente al campo di lavoro. Ogni volta che il campo di lavoro giace al di fuori del piano simmetrico, questo porta ad una sfavorevole postura piegata che è asimmetrica, e ciò accade frequentemente. Si può confrontare la posizione del campo di lavoro nel cavo orale del paziente con la posizione in cui si tiene una mela mentre la si sta pelando oppure un ago quando ci si prepara ad infilarlo: si tengono questi oggetti davanti al tronco senza piegare la testa. Inoltre, la posizione obliqua in cui si tiene un libro quando si sta seduti su una sedia a leggere (con la lampada di lato/dietro di sé) dà un’idea di come piazzare il campo di lavoro in modo da essere in grado di guardarlo perpendicolarmente. Girando la testa del paziente nei tre piani dello spazio è possibile porre il campo di lavoro nel piano simmetrico dell’operatore, e la superficie del dente trattato deve essere girata verso la direzione della visione. In altre parole, questa superficie è posizionata parallela al lato frontale della testa dell’igienista.(3) Effect of magnification loupes on dental hygiene student posture.AbstractThe chair-side work posture of dental hygienists has long been a concern because of health-related problems potentially caused or exacerbated by poor posture. The purpose of this study was to investigate if using magnification loupes improved dental hygiene students’ posture during provision of treatment. The treatment chosen was hand-scaling, and the effect of the timing of introduction of the loupes to students was also examined. Thirty-five novice dental hygiene students took part in the study. Each student was assessed providing dental hygiene care with and without loupes, thus controlling for innate differences in natural posture. Students were randomized into two groups. Group one used loupes in the first session and did not use them for the second session. Group two reversed this sequence. At the end of each session, all students were videotaped while performing scaling procedures. Their posture was assessed using an adapted version of Branson et al.’s Posture Assessment Instrument (PAI). Four raters assessed students at three time periods for nine posture components on the PAI. A paired t-test compared scores with and without loupes for each student. Scores showed a significant improvement in posture when using loupes (p<0.0001), and these improvements were significantly more pronounced for students starting loupes immediately on entering the program compared with students who delayed until the second session (p<0.1). These results suggest a significant postural benefit is realized by requiring students to master the use of magnification loupes as early as possible within the curriculum.(4) Postural changes in dental hygienists. Four-year longitudinal study.AbstractNumerous surveys identify the occurrence of musculoskeletal complaints as a concern in dentistry. However, no longitudinal data exist to indicate whether postural changes occur as a result of practicing dental hygiene. The purpose of this preliminary, four-year longitudinal study was to investigate whether any postural changes developed during the hygienists’ clinical education and/or during subsequent dental hygiene practice after one and/or two years. It was anticipated that the awkward positions and intense physical demands placed on hygienists might initiate musculoskeletal problems, but that no postural changes would occur over this short period of time. Nine of 10 dental hygienists in the graduating class of 1987 were surveyed for existing musculoskeletal complaints, and the subjects were photographed for a measurement of postural change. Responses from participants indicated an increase in musculoskeletal-related complaints in each of the six areas investigated. The photographic findings indicated that one of the nine hygienists showed an increase in forward head posture, a postural change.

Guardare perpendicolarmente il campo di lavoro è come
leggere un libro.

Altezza del campo di lavoro: il posto per maneggiare gli strumenti nel cavo orale.

Caratteristiche di una posizione sana ottimale.Sedere il più indietro possibile sulla seduta per ottenere una postura stabile, simmetricamente eretta. Le braccia devono stare lungo il tronco per sostenere gli avambracci mentre eseguono il trattamento. L’angolo tra cosce e gambe deve essere 110° o leggermente superiore, con le gambe leggermente divaricate. Regolare correttamente l’altezza di lavoro, con gli avambracci un po’alzati, da 10° fino a un massimo di 25°. La distanza tra il campo di lavoro nel cavo orale e gli occhi o gli occhiali di solito è tra 35-40 cm. La schiena deve essere sostenuta nel punto superiore/posteriore della pelvi in modo che non appena i muscoli diventano troppo stanchi per mantenere una posizione eretta della schiena, il poggia-schiena fa in modo che la posizione eretta desiderata possa essere mantenuta. Questo sostegno deve verificarsi senza pressione sui muscoli al di sotto e al di sopra di questo punto, perché la postura viene sfavorevolmente nfluenzata da questo, e si ha una riduzione dei movimenti. Gli strumenti sono maneggiati con la presa a penna modificata, con le prime 3 dita piegate in forma arrotondata intorno allo strumento e le altre 2 dita che si appoggiano in modo stabile dentro o fuori dal cavo orale.(5) The effects of periodontal instrument handle design on hand muscle load and pinch force.AbstractBACKGROUND:In comparison with people in other occupations, dentists and dental hygienists are at increased risk of developing work-related musculoskeletal disorders, including carpal tunnel syndrome. An important risk factor in dental practice is forceful pinching, which occurs duringdental scaling. Ergonomically designed dental instruments may help reduce the prevalence of MSDs among dental practitioners.METHODS:In the authors’ study, 24 dentists and dental hygienists used 10 custom-designed dental scaling instruments with different handle diameters and weights to perform a simulated scaling task. The authors recorded the muscle activity of two extensors and two flexors in the forearm with electromyography, while thumb pinch force was measured by pressure sensors.RESULTS:Handle designs of periodontal instruments had significant (P < .05) effects on hand muscle load and pinch force during a manual scaling task. The instrument with a large diameter (10 millimeters) and a light weight (15 grams) required the least amount of muscle load and pinch force. There was a limit to the effect of handle diameter, with diameters larger than 10 mm having no additional benefit; however, the study did not identify a limit to the effect of reducing the weight of the instrument, and therefore instruments lighter than 15 g may require even less pinch force.


CLINICAL IMPLICATIONS:
The results from this study can guide dentists and dental hygienists in selection of dental scaling instruments.

(6) Comparison of muscle activity associated with structural differences in dental hygiene mirrors.
Abstract.

PURPOSE:
Ergonomic studies suggest that the commonly used pinch grasp, held in a static position, is a contributing factor for dental Hygienists’ development of work-related musculoskeletal disorders (WMSDs) such as carpal tunnel syndrome (CTS), Trigger Thumb, de Quervain’s stenosing tenosynovitis, and carpometacarpal (CMC) osteoarthritis. The pinch grasp is commonly used by the dental hygienist while holding the dental mirror in the non-dominant hand. In response to this concern, manufacturers are redesigning dental mirror handles. The value of these re-designed products is based solely on anecdotal evidence. To date, minimal research has been done to examine the non-dominant mirror hand. The purpose of this study was to objectively evaluate dental mirror handle design using surface electromyography (sEMG) to compare muscle activity associated with grasping the mirror.
METHODS:
This randomized controlled clinical trial utilized a two-by-two repeated measures statistical design. Data was collected on a convenience sample of 19 (N=19) healthy dental hygiene students in their last year of study. Data collection was divided into two phases to maintain a balanced study. The independent variables in phase I were diameter and weight. The independent variables in phase II were weight and padding. Muscle activity was measured while grasping various dental hygiene mirrors in 30-second increments using sEMG. Following data collection subjects designated which mirror felt most and least comfortable to compare subjective data with objective data.
RESULTS:
Three statistically significant results occurred. In phase II, padding (p=.01) demonstrated the largest reduction of muscle activity in the flexor pollicis brevis, by decreasing mean muscle activity by 3.7 microv. The interaction of diameter and weight (p=.01) in phase I reduced the mean muscle activity in the extensor digitorum by .8 microV and weight (p=.02) in phase II decreased the muscle activity in the extensor digitorum by .62 microV. Self-reports of comfort reported by the subjects in this study were not consistent with the measurements of muscle activity using sEMG.
CONCLUSION:
Ergonomic adaptations to dental hygiene mirror handles were associated with increases and decreases in muscle activity. The clinical impact of this is amplified as force is exerted. Furthermore, it may be possible to reduce WMSDs for dental hygienists by using instrument designs during the workday. Self-reports of comfort by the subjects in this study did not calibrate with the measurements of muscle activity using sEMG. Additional research is needed to further isolate the external variables of the study and to determine what actual reduction in muscle activity is significant for maintaining musculoskeletal health.

Sgabelli di lavoro per l’igienista.

L’angolo minimo tra la coscia e la gamba del dentista seduto deve essere 110°. 

Questo richiede un disegno della seduta che differisce dalla tradizionale seduta quasi orizzontale. Le
dimensioni del sedile devono rendere possibile sedere senza pressione sia sul deretano sia sulle
cosce. La seduta è quindi suddivisa in due parti per ottenere una postura seduta equilibrata: una parte
posteriore orizzontale per sostenere le natiche con una lunghezza minima di 15 cm e una parte
obliqua inclinata di 20° per un pari sostegno delle cosce inclinate. Con una parte frontale regolabile,
diventa possibile un angolo superiore a 110° fra cosce e gambe. 

Si può usare una leggera inclinazione in avanti della seduta di massimo 6-8°. I bordi della seduta non dovrebbero essere rialzati, perché in questo modo i lati delle natiche con i loro muscoli sono sollevati verso l’alto e questo riduce la stabilità della pelvi. La massima profondità della seduta deve essere 40 cm e la larghezza 40 cm con un massimo di 43 cm. L’altezza minima della seduta della seduta (premuta) per un dentista alto 156 cm (P(F)5)* è 47 cm. L’altezza massima della seduta (premuta) per un’igienista alto 196 cm (P(M)95)* è 63 cm. Il range di aggiustamento della seduta dovrebbe essere tra 47 e 63 cm. 

Al fine di sostenere la colonna vertebrale è necessario uno schienale con un sostegno lombare o pelvico alto da 10 a 12 cm all’estremità superiore della parte posteriore della pelvi che sia regolabile verticalmente da 17-22 cm e per dentisti molto alti fino a 24 cm. Il poggiaschiena con un sostegno lombare o pelvico deve essere regolabile anche orizzontalmente in modo da mantenere la curva più o meno concava (lordosi) della schiena, così che sia impossibile che la schiena adotti una forma a C, cioè una schiena arrotondata verso il dietro. 

Il poggiaschiena con il sostegno pelvico non dovrebbe essere più largo di 30 cm. Il poggiaschiena è elastico su una breve distanza di 1-2 cm e può ruotare intorno ad un asse orizzontale con un angolo di 25° verso l’alto e verso il basso; mentre l’imbottitura dovrebbe essere sufficientemente comprimibile da tollerare di essere schiacciata per adattarsi alla curvatura individuale della schiena. 

La tappezzeria della seduta deve essere sufficientemente dura con una superficie irruvidita. Deve essere rigida e schiacciarsi solo leggermente. Una imbottitura troppo soffice permette alla pelvi di arrivare ad una posizione scorretta e instabile ed è stancante. Una superficie liscia fa scivolare via. Se si desiderano i braccioli, sono necessari due braccioli, regolabili in modo continuo. 

Nelle “Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali” i dati riguardanti la donna dentista P5 (P(F)5) alta 156 cm e l’uomo dentista P95 (P(M)95) alto 196 cm sono usati come valori limitanti. Questo significa che donne dentiste più basse di 156 cm e dentisti più alti di 196 cm non sono ancora considerati nell’ambito dei requisiti per la costruzione di attrezzature dentali.

(7) Work load, fatigue, and pause patterns in clinical dental hygiene.
Abstract

PURPOSE:
Previous studies have suggested that high frequencies of shoulder and neck complaints in dental hygienists mainly were due to longstanding, low-level static load of the neck and shoulder muscles. The purpose of the present study was to make continuous recordings of myoelectric signals from the shoulder muscles of dental hygienists in order to assess static load.
METHODS:
Myoelectric signals were recorded from the right trapezius muscle of 10 Swedish dental hygienists during half of a normal working day. A portable system for collection and on-line processing of myoelectric signals was used. Signal parameters were obtained, indicating muscular load, fatigue, pause frequency, and pause duration, respectively. All measurements were referred to a resting value and a reference contraction value established with the hand loaded with a 0.5 kg weight at the beginning of the recording session.
RESULTS:
A static load of 50 to 100% of the reference contraction (0.5 kg hand load with raised arm) was found in the trapezius muscle. The median load for the whole group was 57% of the reference level. Group data analyses of frequency EMG seldom showed significant fatigue. At individual levels, however, it was possible to identify localized muscle fatigue and relate it to a specific work task. There were many short pauses with a duration of 1 to 2 seconds, but an almost total lack of pauses of a duration longer than five seconds.
CONCLUSIONS:
Individual dental hygienists exhibited significant muscle fatigue that might be related to development of work related myalgias of the shoulder muscles. Future study of muscle patterns and dental hygiene tasks may lead to improved work designs and patterns for dental hygienists.

Le calzature per mantenere una corretta postura devono avere una suola antiscivolo, un assorbimento dell’energia al tallone, leggera e confortevole, antistatico e resistente a idrocarburi, lavabile ed elettrostatico. Il tacco per un professionista uomo deve essere compreso tra 1,5 cm a 2,5 cm, invece per la donna 2,5 cm a 3,5 cm, rispettivamente per una conformazione anatomica differente, perché nella donna è grande e retroposto, quindi per bilanciarlo il tacco deve essere più alto.

Conclusioni

Come evidenziato dal documento proposto, e quindi estrapolato dagli articoli e documenti di settore, tutti i risultati di questo studio suggeriscono che gli squilibri posturali nella pratica dell’igienista dentale possono contribuire alle numerose patologie riscontrate nell’operatore. È stato ulteriormente dimostrato come l’utilizzo di ausili ortopedici mirati contribuisca notevolmente alla correzione o, ancor meglio, alla prevenzione di molti disordini. Ulteriori ricerche sono necessarie per determinare nuove tecniche posturali e ausili di maggior qualità per gli igienisti dentali così da ridurre sempre più le disabilità.

Bibliografia:

(1) Physical workload in neck, shoulders and wrists/hands in dental hygienists during a work-day.
Åkesson I, Balogh I, Hansson GÅ.
Appl Ergon. 2012 Jul;43(4):803-11. doi: 10.1016/j.apergo.2011.12.001. Epub 2011 Dec 28.
PMID: 22208356 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(2) Disability self-assessment and upper quarter muscle balance between female dental hygienistsand non-dental hygienists.
Johnson EG, Godges JJ, Lohman EB, Stephens JA, Zimmerman GJ, Anderson SP.
J Dent Hyg. 2003 Fall;77(4):217-23.
PMID: 15022521 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(3) Effect of magnification loupes on dental hygiene student posture.
Maillet JP, Millar AM, Burke JM, Maillet MA, Maillet WA, Neish NR.
J Dent Educ. 2008 Jan;72(1):33-44.
PMID: 18172233 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(4) Postural changes in dental hygienists. Four-year longitudinal study.
Barry RM, Woodall WR, Mahan JM.
J Dent Hyg. 1992 Mar-Apr;66(3):147-50.
PMID: 1385625 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(5) The effects of periodontal instrument handle design on hand muscle load and pinch force.
Dong H, Barr A, Loomer P, Laroche C, Young E, Rempel D.
J Am Dent Assoc. 2006 Aug;137(8):1123-30; quiz 1170.
PMID: 16873329 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(6) Comparison of muscle activity associated with structural differences in dental hygiene mirrors.
Simmer-Beck M, Bray KK, Branson B, Glaros A, Weeks J.
J Dent Hyg. 2006 Winter;80(1):8. Epub 2006 Jan 1.
PMID: 16451762 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(7) Work load, fatigue, and pause patterns in clinical dental hygiene.
Oberg T, Karsznia A, Sandsjö L, Kadefors R.
J Dent Hyg. 1995 Sep-Oct;69(5):223-9.
PMID: 9161224 [PubMed – indexed for MEDLINE]

Adottare una postura di lavoro sana durante il trattamento del paziente.
Prof Oene Hokwerda, Rolf de Ruijter, Sandra Shaw.
Universitair Medisch Centrum Groningen 2006

Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali
Prof Oene Hokwerda, Joseph Wouters, Sandra Zijlstra-Shaw
2007 

IL LAVORO DOMESTICO : IL REPORT DI OHS.

I lavoratori domestici svolgono servizi essenziali nell’ambito degli aspetti più intimi della casa fornendo spazi puliti e sicuri di cui le famiglie possano godere . Si prendono cura di bambini, anziani e persone con malattie o disabilità. I lavoratori sono spesso integrati ai ritmi quotidiani e alla routine delle famiglia consentendo alle famiglie di funzionare e prosperare poiché il lavoro domestico “è il lavoro che rende possibile ogni altro lavoro” [Poo, 2015].

Nel 2017, il programma per la sicurezza e la salute sul lavoro dell’Università della California (UCLA LOSH), in collaborazione con la National Domestic Workers Alliance (NDWA) e la California Domestic Workers Coalition (CDWC) ha pubblicato uno studio, Hidden Work, Hidden Pain: Injury Experiences dei lavoratori domestici in California . Il rapporto ha offerto informazioni sui vari infortuni e malattie professionali subiti dalla forza lavoro domestica come governanti, fornitori di assistenza all’infanzia e badanti. Il rapporto ha evidenziato la necessità che tutti i lavoratori domestici siano inclusi nella protezione della California’s Occupational Safety and Health Administration (CalOSHA).

I risultati chiave del rapporto evidenziano come il 51% di tutti gli intervistati ha affermato di aver subito pressioni da parte del proprio datore di lavoro per lavorare in condizioni pericolose e la stragrande maggioranza degli intervistati (85%) ha riferito dolore cronico alla schiena, alle spalle, alle braccia o alle gambe. Inoltre, più della metà degli intervistati ha continuato a lavorare, nonostante il dolore cronico, per necessità finanziarie e per paura di perdere il lavoro. Inoltre, il rapporto ha evidenziato la necessità di estendere la protezione della sicurezza e della salute sul lavoro ai lavoratori domestici.

I lavoratori domestici che lavorano presso abitazioni private vanno incontro a rischi per la salute e la sicurezza simili a quelli riscontrati in altri lavori nel settore sanitario o dei servizi. Gli intervistati dell’indagine UCAL-LOSH hanno indicato che il loro lavoro comportava comunemente movimenti ripetitivi (81%), sollevamento di oggetti pesanti (76%), sollevamento di bambini o di persone assistite (70%) ed esposizione a prodotti chimici per la pulizia (62%) e rischi biologici (79 per cento). Un certo numero di intervistati è stato anche molestato o aggredito sessualmente (23%) mentre lavorava. Molti di questi rischi sono i medesimi affrontati dai lavoratori che svolgono compiti simili in ambienti di lavoro più convenzionali, come gli infermieri negli ospedali o gli addetti alle pulizie negli hotel o negli uffici.

Il tipo di infortunio più comune tra i lavoratori domestici è rappresentato dai disturbi muscoloscheletrici. La maggior parte (85%) degli intervistati ha descritto lesioni che hanno provocato dolore cronico alla schiena, alle spalle, alle braccia o alle gambe. Le lesioni muscoloscheletriche non si risolvono facilmente e oltre la metà (55%) ha riferito di aver continuato a lavorare per necessità finanziarie o per paura di perdere il lavoro nonostante il dolore continuo. Gli infortuni sul lavoro tra addetti alle pulizie residenziali, badanti e fornitori di assistenza all’infanzia hanno comportato costi sostanziali per se stessi e le loro famiglie. Quasi la metà (45%) degli intervistati ha perso almeno una giornata lavorativa non retribuita a causa delle ferite riportate e il 71% ha cercato assistenza medica. Oltre due terzi degli intervistati (68%) ha riferito di aver dovuto sostenere spese mediche e la stragrande maggioranza di coloro che hanno perso il lavoro (92%) non sono stati pagati per il tempo di lavoro perso.

Il lavoro domestico può essere suddiviso in tre grandi categorie – pulizie domestiche, assistenza domiciliare per anziani o persone con disabilità e assistenza all’infanzia‚ – ed include un’ampia gamma di compiti e responsabilità lavorative. Le pulizie domestiche, ad esempio, possono includere spolverare e passare l’aspirapolvere, strofinare e strofinare le superfici, lavare le finestre, spostare mobili pesanti, fare il bucato, piegare i vestiti, rifare i letti e organizzare gli armadi o altri spazi di stoccaggio [Waheed et al., 2016]. I servizi di assistenza per anziani o persone con disabilità in genere comportano l’assistenza nelle attività della vita quotidiana come lavarsi, pulirsi, andare in bagno, nutrirsi, assistenza per la deambulazione, cure mediche autorizzate, sollevare pazienti e compagnia di base [Burnham & Theodore, 2012; Lavoratori domestici uniti e datacenter, 2006; Cacca, 2015]. I fornitori di assistenza all’infanzia controllano attentamente i bambini in casa e si occupano dei loro bisogni primari, come vestirsi, fare il bagno, nutrire e sorvegliare il gioco [Bureau of Labor Statistics (BLS), 2018; Waheed et al., 2016]. I compiti di assistenza includono un elemento determinante ma spesso trascurato come quello di costruire relazioni e fornire supporto emotivo. Queste relazioni sono spesso legate alla soddisfazione sul lavoro del lavoratore e allo stress correlato al lavoro [Delp et al., 2010 ].

Come riportato dal San Francisco Chronicle, lo Stato della California ha pubblicato le prime linee guida per la salute e la sicurezza sul lavoro del paese per i lavoratori domestici. In California, circa 350.000 persone in 200.000 case (quasi il 16% delle famiglie) sono impiegate come lavoratrici domestiche. La stragrande maggioranza dei lavoratori domestici in California sono donne immigrate di colore; Il 95 per cento sono donne e l’84 per cento sono immigrati. Queste cifre contrastano con le statistiche nazionali raccolte dal BLS, dove si stima che solo il 46% dei lavoratori domestici sia nato all’estero [ Burnham e Theodore, 2012 ]. Liberamente tradotto ed adattato da dott. Alessandro Guerri specialista in Medicina del lavoro.

CONSIGLI PRATICI PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI

EU LOGO
da OSHA.eu

Il costo dei disturbi muscolo-scheletrici (DMS) lavoro-correlati è elevato sia per il personale sia per le imprese di tutta l’UE. La soluzione per ridurre i DMS è il lavoratore stesso.

Una nuova scheda informativa fornisce consigli pratici su come coinvolgere attivamente i lavoratori nella prevenzione dei DMS. I lavoratori possono individuare i pericoli e i possibili rischi, elaborare risposte per garantire un luogo di lavoro più sicuro e più sano e metterle in pratica. I risultati di questo approccio efficiente sul piano dei costi includono una maggiore consapevolezza dei rischi sul luogo di lavoro, una riduzione dei tassi di infortunio e una motivazione e un impegno maggiori fra i dipendenti.

Consulta la scheda informativa Prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici (DMS) attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori: consigli per buone pratiche.

Per maggiori informazioni, guarda la presentazione Powerpoint Prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici (DMS) attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori.

Consulta altre pubblicazioni sulla partecipazione dei lavoratori alla prevenzione dei rischi muscolo-scheletrici.

Leggi la scheda Prevenzione nella sezione «Ambiti prioritari» della campagna «Alleggeriamo il carico!».

ERGONOMIA, POSTURA E STRUMENTAZIONE IN ODONTOIATRIA.

da dentalacademy.it

L’odontoiatria è sempre stata una professione che mette a dura prova la mente e il corpo.
Se sei come la maggior parte dei dentisti, il tuo lavoro quotidiano ha un impatto su mani, polsi, braccia, schiena, collo, spalle e gambe: tra il 64% e il 93% dei professionisti del settore dentale sperimenta dolore muscolo-scheletrico generale, in quanto ripete gli stessi movimenti su ogni paziente, giorno dopo giorno, spesso in posizioni scomode.
Ecco allora tre consigli per evitare il dolore e le lesioni da stress ripetitivo:

  • migliore posizionamento (per te e per i tuoi pazienti);
  • strumenti e apparecchiature ergonomiche;
  • semplici esercizi di benessere.

Postura corretta e posizionamento del paziente
Meno ti pieghi, curvi, torci, allunghi o inclini, minore sarà la tensione che metterai su muscoli, articolazioni e ossa.
La posizione corretta per lavorare con un paziente è seduti con la colonna vertebrale in posizione neutra e le spalle rilassate, il più vicino possibile al paziente e sempre fronte a lui; piedi ben appoggiati sul pavimento e altezza dello sgabello regolata in modo che le cosce si pieghino leggermente verso il basso; strumenti a disposizione all’incirca all’altezza delle braccia ed entro un raggio di mezzo metro. Inoltre il paziente dovrebbe essere posizionato supino per il trattamento dell’arcata superiore e semi-supino per l’arcata inferiore, posizionando il suo schienale a un angolo di 10-15 gradi dal pavimento

Strumenti e attrezzature ergonomiche
L’ergonomia dovrebbe essere una considerazione fondamentale quando si scelgono gli strumenti e le attrezzature per il proprio studio, come lo sgabello e lo strumentario.
Da un punto di vista ergonomico, lo sgabello dell’operatore è la seduta più importante: dovrebbe essere regolabile, con un adeguato supporto lombare, toracico e del braccio e dovrebbe consentire uno spazio di tre dita dietro il ginocchio. Se è inclinabile, inclina il sedile in avanti tra 5 e 15 gradi.
Anche lo strumentario che scegli può fare una differenza significativa, è opportuno cercare strumenti con un peso ottimale e un manico con diametro grande, che forniscano una presa strutturata: questi strumenti saranno più facili da manovrare e causeranno meno affaticamento alla mano.
I nuovi scaler e curette ergonomici Harmony sono un buon esempio: frutto di un processo iterativo di ricerca e sviluppo che ha analizzato oltre 2,8 milioni di dati, riducono la forza di presa fino al 65% e la pressione sul dente del 37%. Il manico ha una struttura a doppia elica sagomata per una sensibilità tattile ottimale e l’impugnatura in silicone è stata estesa del 30% per fornire una presa sicura e agile.
Un altro fattore importante nell’ergonomia dello strumento è l’affilatura: scaler affilati richiedono meno sforzo, migliorando il comfort …( )

Esercizi di benessere per alleviare e prevenire il dolore
Prima di intraprendere qualsiasi attività fisica, come una giornata di cura dei pazienti, è sempre una buona idea riscaldare le articolazioni e i muscoli; per esempio, la blogger specializzata Whitney DiFoggio, “Teeth Talk Girl”, consiglia una serie di esercizi di stretching quotidiani per i professionisti del settore dentale mirati a polsi, collo, spalle e schiena, da fare il più spesso possibile, anche tra un appuntamento e l’altro.
Pensa che che non sei certamente l’unico a sperimentare fastidi, ma la buona notizia è che alcune modifiche alla routine, alla postura e agli strumenti possono fare miracoli per il corpo e possono potenzialmente aggiungere anni di pratica senza dolore alla carriera dell’ ‘odontoiatra.

PROTOTIPI ESOSCHELETRI INAIL: IL FUTURO DELLA MMC.

da inail.it

XoTrunk, XoShoulder e XoElbow sono i tre esoscheletri robotici indossabili sviluppati da IIT in collaborazione con Inail per mitigare i fattori di rischio da sovraccarico biomeccanico. I dispositivi, che sono in grado di diminuire fino al 40% lo sforzo di operatori e operatrici in ambito industriale, manifatturiero, logistico e delle costruzioni civili, potrebbero essere pronti per il mercato nei prossimi anni

ROMA – L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’Inail presentano i nuovi prototipi di esoscheletri robotici collaborativi a uso industriale che serviranno per rendere il lavoro in ambito industriale e manifatturiero più sicuro. Grazie ai motori elettrici con cui sono equipaggiati e ad algoritmi di intelligenza artificiale, questi dispositivi indossabili supporteranno lavoratori e lavoratrici nei compiti più gravosi dal punto di vista fisico, diminuendone lo sforzo fino al 40% e determinando una riduzione di infortuni sul lavoro e malattie professionali croniche.

Le patologie lavoro-correlate a carico del sistema muscolo-scheletrico sono, infatti, le più frequenti sul posto di lavoro e pari al 68% di tutte le malattie professionali denunciate all’Inail nel 2020, percentuale in crescita costante dal 2016. Di queste la quota maggiore (circa il 41%) interessa la colonna vertebrale.

In questo contesto il team di ricerca XoLab di IIT (Wearable Robots, Exoskeletons and Exosuits Laboratory) guidato da Jesús Ortiz, in collaborazione e con il supporto del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, guidato da Carlo De Petris, ha sviluppato nel contesto del progetto “Sistemi Cibernetici Collaborativi”, tre dispostivi robotici indossabili che prendono il nome di XoTrunk, per supportare la schiena e il tronco, XoShoulder, per fornire sostegno alle spalle, e XoElbow, per il sostegno dei gomiti.

XoTrunk è pensato per alleggerire il sollevamento ripetitivo di carichi fino a un peso di circa 20 kg e, più in generale, è dedicato a tutti i lavori che potrebbero gravare sulla schiena dell’operatore. È l’unico dispositivo di questo tipo, inoltre, che può supportare anche le operazioni di traino, molto comuni nell’ambito della logistica. L’esoscheletro è dotato di due motori elettrici e di sofisticati algoritmi proprietari, che in tempo reale regolano l’assistenza sulla base dei movimenti di chi lo indossa per massimizzarne l’efficacia. XoTrunk si può utilizzare anche in sinergia con XoKnee, un esoscheletro in tessuto che si connette al robot e garantisce un supporto più efficace all’operatore durante l’attività di sollevamento ripetitivo di carichi.

XoShoulder è stato sviluppato per venire incontro alle esigenze di chi sovraccarica le spalle durante l’attività di lavoro quotidiana. Lo scenario tipico è quello dei lavori che vengono svolti su automobili poste su piattaforme sopraelevate, dove l’operatore tende ad affaticare le spalle, dovendo mantenere sollevati strumenti pesanti per tempi prolungati oltre l’altezza delle spalle. Il prototipo è equipaggiato con due motori da 70 W con una coppia di 12 N/m, ciascuno dei quali è dotato di avanzati algoritmi di controllo che lo rendono in grado di fornire supporto solo quando serve, senza intralciare i movimenti dell’operatore.

XoElbow, invece, è un prototipo che assiste l’operatore nel sollevamento di pesi vicino al corpo. Lo scenario di utilizzo potrebbe essere il sollevamento di pesanti pneumatici durante la fase di montaggio su ponte sollevatore. È dotato degli stessi motori di XoShoulder e al momento rappresenta un unicum nel campo degli esoscheletri.

In generale tutti e tre i robot indossabili sono stati realizzati in plastica e leghe di alluminio, usate solitamente in ambito aerospaziale, e progettati per i principali contesti industriali nei quali operatori e operatrici sono portati a sovraccaricare il sistema muscolo-scheletrico, come il manifatturiero, le riparazioni meccaniche, l’industria alimentare, la logistica, l’edilizia e l’agricoltura.

I prototipi sono stati concepiti per venire incontro alle esigenze di lavoratori e delle lavoratrici adattandosi, grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale, al tipo di lavoro e alle modalità con le quali viene svolto. Un’altra caratteristica comune e fondamentale per questo tipo di dispositivi è la “trasparenza”. I robot, infatti, non devono intralciare o limitare la mobilità, ma entrare in funzione solo per i compiti più gravosi, supportando il sistema muscolo-scheletrico.Al momento XoTrunk sta affrontando dettagliati test presso aziende partner selezionate per la sperimentazione sul campo. Grazie anche a queste attività, si prevede la sua commercializzazione già nei prossimi mesi, attraverso un progetto di startup IIT (Proteso) al momento in fase di lancio, che si potrebbe occupare del trasferimento al mercato di questa tecnologia. XoElbow e XoShoulder, invece, inizieranno nei prossimi mesi le prime sperimentazioni in scenari reali e si prevede possano essere disponibili sul mercato tra qualche anno.Tra gli scenari realistici di utilizzo rientrano senz’altro le officine meccaniche di riparazione auto. Per i test di campo preliminari dei dispositivi, infatti, il team di ricerca IIT si è avvalso della collaborazione di una concessionaria genovese, che valuterà un ulteriore coinvolgimento del proprio personale per la fase di test dei robot indossabili.

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LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI IN AMBITO AEROPORTUALE.

Da Inail it

Nel settore aeroportuale l’infortunistica e caratterizzata principalmente dall’interazione dell’operatore con una serie di macchine ed attrezzature in movimento (carrelli da traino, carrelli elevatori, nastri trasportatori etc.) e dalla presenza di fattori di rischio biomeccanico (movimentazione di carichi manuale, postura ortostatica protratta).

Risulta, dalla ricerca riportata nella pubblicazione, che il 50% circa degli infortuni interessa il rachide e che anche le malattie professionali sono per lo più rappresentate da discopatie da movimentazione manuale di carichi e, solo in alcuni casi, da ipoacusia da rumore. Il documento consente un approfondimento delle conoscenze sui rischi al fine di impostare efficaci interventi di prevenzione.




Prodotto: Volume
Edizione Inail – Agosto 2014
Disponibilità: Sì – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it