I volumi degli Atti -in tutte le sezioni- rappresentano chiaramente come l’attività di ricerca, anche della Sanità Inail, rifletta la varietà e la complessità attuale del mondo del lavoro e della società civile. Anche il servizio pubblico sanitario Inail del terzo millennio impone lo sviluppo di nuove capacità, sia una rinnovata conoscenza della varietà degli scenari lavorativi, sia una nuova competenza ed un nuovo e moderno tecnicismo, al fine di gestire le nuove sfide e le complessità a esse connaturate.
Dal 23 al 29 ottobre si celebra la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro attraverso centinaia di eventi di sensibilizzazione realizzati in tutta la UE. #EUhealthyworkplaces
Promuovere la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro è una priorità per la tutela della salute. La Regione Piemonte si impegna per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza in ogni ambito lavorativo.
Attività di vigilanza e controllo
In Piemonte i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) delle ASL garantiscono la vigilanza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, attraverso :
inchieste e accertamenti su malattie professionali e infortuni
iniziative d’informazione e formazione
assistenza ai lavoratori e alle aziende
Le cause di infortunio
Le principali cause di infortunio grave sono riferibili a:
carenza di informazione
mancanza di procedure di sicurezza
assenza di misure di emergenza
sottovalutazione del rischio
I Piani mirati di prevenzione
La Regione Piemonte attua modelli di assistenza e supporto alle imprese nella prevenzione dei rischi per raggiungere i lavoratori socialmente più svantaggiati, generalmente occupati in microimprese e in mansioni che comportano maggiore esposizione a rischi. In particolare ha attivato:
diffusione di buone pratiche
formazione sui rischi specifici alle figure della prevenzione delle imprese
sollecitazione all’autovalutazione
canali di comunicazione diretta con gli S.Pre.S.A.L. delle ASL
I settori lavorativi a rischio
agricolo e vitivinicolo per l’accesso a luoghi chiusi caratterizzati dalla presenza di gas tossici o da assenza di ossigeno: impianti, pozzi, serbatoi, silos…
cerealicolo, foraggero e del giardinaggio per l’utilizzo di attrezzature e macchine agricole
edilizio, per la caduta dall’alto
attività di saldatura, per i fumi cancerogeni
logistica, per patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico
sanitario, per lo stress correlato al lavoro, con particolare riferimento alle aggressioni agli operatori sanitari
La Rete WHP Regione Piemonte
La rete contribuisce a migliorare lo stato di salute e di benessere dei lavoratori, incoraggiando, nei luoghi di lavoro, azioni e cambiamenti organizzativi e comportamentali attraverso l’attuazione di interventi riconosciuti come pratiche raccomandate.
Il progetto valorizza l’inchiesta infortuni attraverso storie che utilizzano gli elementi della narrazione per proporre soluzioni efficaci per la prevenzione. Le storie sono scritte dagli operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL piemontesi.
I Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPRESAL) delle ASL di Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola promuovono una serie di eventi che si terranno a Novara dal 23 al 27 ottobre Consulta il calendario
L’ASL BI organizza seminari rivolti alle Figure della Prevenzione aziendale delle imprese del territorio che hanno aderito ai Piani Mirati di Prevenzione Scopri le iniziative L’ASL Città di Torino ha organizzato un evento che si terrà venerdì 27 ottobre, presso l’Educatorio della Provvidenza, in Corso Trento 13 a Torino. Ulteriori dettagli qui
L’ASL TO 5 promuove incontri con le aziende del territorio che hanno aderito alla rete WHP Piemonte e diffonde materiale divulgativo, che è possibile scaricare qui
Lunedì 9 ottobre si è tenuto a Roma il convegno “Radon: un problema invisibile” organizzato dall’ANSAF (Associazione nazionale specialisti agenti fisici) con il supporto organizzativo dell’ARPA Lazio e interventi di altro livello istituzionale curati da esperti di Ministero della Salute, Istituto superiore di sanita, Consiglio nazionale delle ricerche, Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, nonché da docenti delle università La Sapienza e Roma Tre.
A seguire, il programma degli interventi e, in allegato, le presentazioni dei relatori:
“Il decreto legislativo n.101/2020” – Angela Coniglio (Ministero della Salute)
“Il Piano Nazionale Radon e ruolo di ISIN” – Francesco Salvi (ISIN)
“La valutazione del potenziale geogenico di radon per la pianificazione territoriale e la gestione del rischio indoor” – Giancarlo Ciotoli (CNR-IGAG)
“I livelli di radon nella Regione Lazio” – Giorgio Evangelisti (ARPA Lazio)
“Protezione dal radon: dall’epidemiologia a una prevenzione efficace” – Francesco Bochicchio (ISS)
Progettazione di nuovi edifici e identificazione dei migliori materiali anti radon – Romolo Remetti (Università di Roma “La Sapienza”)
“Monitoraggio e risanamento radon in una situazione reale complessa nel comune di Celleno” – Paola Tuccimei (Università Roma Tre)
Documento redatto nell’ambito del Piano Mirato di Prevenzione dell’Edilizia nel PRP 2021-2025Lettura facilitata
Le buone pratiche per la prevenzione del rischio di cadute dall’alto nei lavori in quota rappresentano elemento di riferimento del Piano Mirato di Prevenzione dell’Edilizia nel PRP 2021-2025 della Regione Emilia-Romagna.
Sono rivolte alle aziende del settore edile con particolare riferimento alle micro e piccole imprese – che rappresentano la maggioranza delle aziende del settore – e ai lavoratori autonomi.
Il tema trattato è quello della prevenzione delle cadute dall’alto attuata grazie al corretto allestimento e utilizzo del ponteggio ad elementi metallici (di seguito ponteggio metallico). Queste buone pratiche sono composte da una trattazione degli adempimenti previsti per la predisposizione in sicurezza delle misure di prevenzione nel rispetto della normativa vigente (ponteggio metallico e suoi ancoraggi, significato e caratteristiche del Piano di Montaggio Uso e Smontaggio, protezioni dei bordi e DPI anticaduta nell’uso del ponteggio) e da liste di autovalutazione mirate a condurre l’azienda a rilevare la completezza e correttezza delle misure adottate nel rispetto della norma. Si completano con il materiale formativo relativo ai medesimi temi messo a disposizione nell’ambito del Piano Mirato della Prevenzione dedicato.
Il 9 marzo 2022, l’Unione Europea ha pubblicato la direttiva 2022/431, un emendamento alla direttiva 2004/37/EC, con l’obiettivo di migliorare la protezione dei lavoratori da esposizioni ad agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici.
Tra le novità la direttiva 431 enfatizza l’importanza dell’implementazione di misure di sicurezza per evitare l’esposizione a farmaci pericolosi, un’area non così evidenziata precedentemente. Al riguardo si richiede una attenta valutazione dei rischi, la messa in atto di tutti gli interventi di prevenzione – protezione considerando, in aderenza ai disposti legislativi, le acquisizioni della comunità scientifica e le innovazioni tecnologiche, specialmente in ambienti sanitari o dove vengono maneggiati o prodotti.
Gli incidenti stradali rappresentano un grave problema di Sanità Pubblica. Il DPCM 12 gennaio 2017 (punto B6 dell’allegato 1) definisce la promozione della sicurezza stradale un LEA e conseguentemente gli interventi finalizzati alla promozione della salute in questo ambito costituiscono prestazioni sanitarie che devono essere garantite alla popolazione. I dati disponibili, nazionali e regionali confermano la gravità del fenomeno dell’incidentalità stradale: nel 2021 si sono verificati complessivamente in Italia oltre 150.000 incidenti stradali con 2.875 vittime e conseguenze economiche stimate al 0.9% del PIL Nazionale. Considerando specificatamente la realtà lavorativa emerge anche qui la rilevanza dell’incidentalità stradale, sia in termini di infortuni, sia in termini di eventi mortali, a fronte di un trend in diminuzione degli incidenti avvenuti in ambiente di lavoro ordinario. […]
Documento elaborato nell’ambito del PP08 del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 in collaborazione con OPRA EBERLettura facilitata
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, riconosce nel Piano Mirato di Prevenzione (PMP) lo strumento in grado di organizzare in modo sinergico le attività di assistenza e di vigilanza alle imprese, per garantire trasparenza, equità e uniformità dell’azione pubblica e una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro dei rischi e delle conseguenze dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza, anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per una crescita globale della cultura della sicurezza. Il PMP si configura come un modello territoriale partecipativo di assistenza. […]
Documento elaborato in collaborazione con l’Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria Industriale Lettura facilitata
Questo documento, frutto del Piano Regionale della Prevenzione dell’Emilia-Romagna 2021-2025, ha l’obiettivo di analizzare il rischio di investimento all’interno del comparto della logistica sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista delle buone pratiche, così da offrire possibili soluzioni organizzative e tecniche alle aziende del settore. I suoi destinatari principali sono i committenti; ciò non esclude che questo documento fornisca indicazioni utili anche agli altri soggetti gravitanti nell’organizzazione e nell’esecuzione delle attività logistiche. […]
Documento elaborato in collaborazione con l’Università di Bologna, Dipartimento di Ingegneria IndustrialeLettura facilitata
La Regione Emilia-Romagna garantisce la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni muscoloscheletrici c.d. “da sforzo” attraverso uno specifico Programma Predefinito (PP8) mirato, tra l’altro, allo sviluppo degli strumenti di valutazione dei rischi in grado di far emergere le principali criticità e focalità di rischio e all’adozione di soluzioni di prevenzione, tecniche organizzative e procedurali, efficaci.
Da un’analisi conoscitiva condotta negli anni 2018-2021 dall’U.O. PSAL dell’AUSL di Reggio Emilia in merito al rischio di sovraccarico biomeccanico per l’apparato muscoloscheletrico su un campione di 130 aziende del comparto della logistica, è emerso che i compiti di movimentazione manuale di carichi o con movimenti ripetitivi degli arti superiori o in presenza di posture incongrue mantenute per un tempo significativo derivano principalmente da picking, dallo smistamento o tracciatura con scanner laser della merce in ingresso (inbound) o in uscita (outbound) e dal carico manuale, controlloe scarico di varie tipologie di sorter. […]
Il benzene è un inquinante volatile ubiquitario, classificato come cancerogeno per l’uomo con ematotossicità (IARC – classe 1), può essere assorbito anche attraverso la cute.
La Direttiva 431/22 che entrerà in vigore nel 2024 sottolinea la necessità di considerare vie di assorbimento diverse da quella inalatoria, come quella cutanea, e sottolinea l’importanza del Monitoraggio Biologico per garantire il miglior livello di protezione possibile; proprio in considerazione del nuovo valore limite per il benzene stabilito nella Direttiva 431/22 pari a 0,2 ppm a partire dal 2026, e quindi dei valori sensibilmente più bassi per il valore limite biologico di esposizione a Benzene, la scelta della metodica analitica diventa cruciale, al fine di valutare correttamente il livello di esposizione e, quindi, di rischio associato, e di poterlo correlare con i dati ambientali.
Documento elaborato nell’ambito del PP08 del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025Lettura facilitata
Scopo delle presenti indicazioni è supportare l’attività del Medico Competente (MC) fornendo indicazioni utili, in funzione dei rischi specifici e delle evidenze scientifiche, per l’efficacia e l’efficienza della propria attività, indicando modelli per una sorveglianza sanitaria, appropriata o più specifica in particolare per valorizzare il contributo dei medici competenti ai Piani Mirati di Prevenzione (PMP) e ai programmi del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 della Regione Emilia-Romagna (PRP 2021-2025). Il tema della appropriatezza e della efficacia della sorveglianza sanitaria risulta di particolare rilievo per l’emersione delle patologie professionali e per prevenirne l’insorgenza, attraverso la puntuale valutazione delle condizioni di salute del lavoratore, l’espressione del giudizio di idoneità e la valutazione della collocazione e dei compiti lavorativi assegnati ai lavoratori. L’analisi dei dati trasmessi ai sensi dell’art. 40 all. 3B del D.Lgs. 81/08 è uno strumento utile di conoscenza della sorveglianza sanitaria. Queste indicazioni sono condivise dai medici competenti delle associazioni territoriali rappresentative della medicina del lavoro e dai medici dei servizi PSAL che operano nel territorio della regione Emilia-Romagna, sono state predisposte mediante specifici gruppi di lavoro e sono la base per confronti strutturati con i medici competenti. […]