SICUREZZA LAVORO AUTONOMO

LA SICUREZZA DEL PERSONALE FERROVIARIO.

Il settore ferroviario è un pilastro vitale delle infrastrutture di trasporto in tutto il mondo, ma con tale importanza vi è anche la necessità di garantire la sicurezza del personale ferroviario che opera quotidianamente sui binari. Un pericolo particolarmente serio che affrontano i lavoratori ferroviari è il rischio di essere travolti dai treni stessi, un incidente che può avere conseguenze devastanti e tragiche come abbiamo purtroppo assistito pochi giorni fa a Brandizzo nel Torinese. In questo articolo, esamineremo da vicino la sicurezza del personale ferroviario e le misure cruciali per minimizzare il rischio di essere travolti sui binari.

I pericoli del lavoro ferroviario

I lavoratori ferroviari svolgono una varietà di compiti vitali, tra cui manutenzione, ispezione e segnalazione sui binari. Questi compiti li portano spesso a operare in prossimità di treni in movimento, aumentando significativamente il rischio di incidenti. I principali pericoli includono:

  1. Investimento da parte dei treni: Questo è il rischio più grave per il personale ferroviario. Anche se sono istruiti a seguire rigorose procedure di sicurezza, le situazioni impreviste possono verificarsi, aumentando il rischio di essere investiti da un treno in movimento.
  2. Scivolamenti e inciampi: I binari ferroviari possono diventare scivolosi o possono esserci ostacoli che aumentano il rischio di cadute e incidenti minori.
  3. Esposizione alle condizioni meteorologiche: Molti lavoratori ferroviari trascorrono gran parte del loro tempo all’aperto, esposti alle condizioni meteorologiche avverse come pioggia, neve e temperature estreme.

Misure per la sicurezza del personale ferroviario

Per mitigare i rischi associati al lavoro ferroviario e prevenire incidenti mortali, le aziende ferroviarie e i governi adottano una serie di misure di sicurezza. Ecco alcune delle principali:

  1. Addestramento e istruzione: Il personale ferroviario deve essere adeguatamente addestrato sulle procedure di sicurezza e sui rischi associati al proprio lavoro. Questo include l’apprendimento di come comportarsi vicino ai treni in movimento e in situazioni di emergenza.
  2. Segnalazione ferroviaria: I sistemi di segnalazione avanzati, come il controllo del traffico ferroviario automatico (ATC), aiutano a garantire che i treni siano sempre consapevoli della presenza di lavoratori sui binari, riducendo così il rischio di incidenti.
  3. Equipaggiamento di sicurezza: Il personale ferroviario dovrebbe indossare abbigliamento adatto alle condizioni meteorologiche e all’ambiente di lavoro. Questo include giubbotti riflettenti, caschi e dispositivi di protezione individuale.
  4. Zone sicure e barriere fisiche: Le aree di lavoro vicino ai binari devono essere ben segnalate e protette da barriere fisiche quando necessario. Queste barriere riducono il rischio di avvicinamento involontario ai treni.
  5. Sorveglianza e comunicazione: Le comunicazioni tra i lavoratori ferroviari e i treni in movimento sono essenziali. I sistemi di comunicazione bidirezionali consentono al personale di avvertire i treni in caso di emergenza e viceversa.

La sicurezza del personale ferroviario, quindi, è di primaria importanza per garantire il funzionamento sicuro ed efficiente delle reti ferroviarie in tutto il mondo. Il rischio di essere travolti dai treni è un pericolo reale, ma con la giusta formazione, equipaggiamento, segnalazione e comunicazione, è possibile ridurre in modo significativo questo rischio. Le aziende ferroviarie e le autorità di regolamentazione devono lavorare in collaborazione per garantire che il personale ferroviario possa svolgere il proprio lavoro in sicurezza, contribuendo così a preservare vite umane e prevenire incidenti tragici.

LINK:

https://www.inail.it/cs/internet/docs/allegto_ssl_in_cifre_sicurezza_e_salute_sul_lavoro.pdf

IL MONITORAGGIO DEI REATI SULLA SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.

da Inail.it

Le presenti “Linee di Indirizzo per il Monitoraggio e la Commissione dei Reati Relativi a Salute e Sicurezza sul Lavoro di cui al 25 Septies del d.lgs. 231/01” rappresentano uno strumento utile per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza e la conoscenza delle buone pratiche organizzative, tecniche e gestionali già esistenti.

Contestualmente, vogliono fornire alle imprese un supporto operativo funzionale per il monitoraggio dei requisiti del sistema di gestione aziendale in modo da avere efficacia esimente delle responsabilità amministrative degli Enti ai sensi dell’art 25 septies del d.lgs. 23/101.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

PROROGATO LO SMART WORKING FINO A DICEMBRE.

da”il giornale”

Il 30 giugno sembrava dovesse chiudere definitivamente la pagina dello smart working con il “rientro in sede” (fatti salvi gli accordi aziendali) di tutti i dipendenti del settore pubblico e privato.

A fine mese, difatta scadeva la deroga sulla natura scadenza dello smart anche delle ultime categorie di lavoratori che, grazie al “decreto milleproroghe” di marzo scorso, avevano potuto usufruire del lavoro agine sino a fine mese; nnello specifico, si trattava dei lavoratori “fragili” occupati nel settore pubblico e privato e dei dipendenti genitori di almeno un figlio minore di 14 anni.

Con l’approssimarsi della scadenza, il dibattito sul prolungamento dello smart – quantomeno per queste categorie di lavorato – si era fatto sempre più “serrato” e alle fine, negli scorsi giorni , durante le discussioni parlamentari sul decreto lavoro, sono arrivati gli emendamenti che hanno fatto slitta

La precedete scadenza prevista per il 30 giugno è slittata al 31 dicembre 2023 ma a poterne usufruire saranno solo specifiche categorie di lavoratori.

Smart working: ecco le nuove scadenze (ma non per tutti)

Il 30 giugno sembrava dovesse chiudere definitivamente la pagina dello smart working con il “rientro in sede” (fatti salvi gli accordi aziendali) di tutti i dipendenti del settore pubblico e privato.

A fine mese, difatta scadeva la deroga sulla natura scadenza dello smart anche delle ultime categorie di lavoratori che, grazie al “decreto milleproroghe” di marzo scorso, avevano potuto usufruire del lavoro agine sino a fine mese; nnello specifico, si trattava dei lavoratori “fragili” occupati nel settore pubblico e privato e dei dipendenti genitori di almeno un figlio minore di 14 anni.

Con l’approssimarsi della scadenza, il dibattito sul prolungamento dello smart – quantomeno per queste categorie di lavorato – si era fatto sempre più “serrato” e alle fine, negli scorsi giorni (come scritto in un articolo de IlGiornale.Itdurante le discussioni parlamentari sul decreto lavoro, sono arrivati gli emendamenti che hanno fatto slittare al 31 dicembre 2023 la scadenza dello smart.

Vediamo chi potrà usufruirne.

Lavoratori con figli di età inferiore i 14 anni

Lo slittamento riguarderà, in primis, i lavoratori del settore privato con figli minori di 14 anni ma solo nel caso in cui sussistano delle specifiche condizioni:

  • Nel nucleo familiare entrambi i genitori siano essere occupati;
  • l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito dovuti ad una sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Nel caso in cui si abbiano questi requisiti si potrà fare richiesta di smart al proprio datore di lavoro il quale ha facolta verificare che il ruolo ricoperto in azienda si compatibile con lo SW. In caso positivi, dunque, si potrà utilizzare lo smart sino a fine anno, fermo restano gli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81.

Lavoratori fragili

Anche i dipendenti del settore privato che rientrano nella categoria delle persone “fragili” potranno usufruire del prolungamento dello smart working dal 30 giugno al 31 dicembre 2023.

Le patologie e le condizioni che individuano i lavoratori fragili sono precisate nel decreto del Ministro della Salute di cui all’articolo 17, comma 2, del decreto-legge 221/2021″ ma si tratta, in generale, di soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria” per cui sono previste misure di “protezione” della salute maggiori.

Dipendenti della PA

A differenza dei dipendenti del settore privato, invece,per i lavoratori della Pubblica amministrazione la proroga dello smart working è ancora incerto.

Il problema è quello delle coperture economiche che ha portato, durante le discussioni in commissione parlamentare, al ritiro di degli emendamenti che proponevano la proroga al 30 settembre e che ora potrebbe essere ripresentata al 31 agosto.

Dunque il nodo resta aperto e verrà affrontato direttamente in Aula al Senato, come ha dichiarato la relatrice al decreto lavoro, Paola Mancini, al termine dell’esame del provvedimento da parte della commissione Affari sociali, spiegando che su sua richiesta è stato ritirato l’emendamento a prima firma Murelli (Lega), che richiedeva la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione dal 30 giugno al 30 settembre.

L’emendamento verrà riproposto in Aula che esaminerà il decreto da martedì 20 giugno.

NUOVI STRUMENTI INAIL DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO .

da Inail.it

Una corposa banca dati a disposizione del datore di lavoro e degli specialisti della prevenzione , divisa per tipologie di rischio che permette di avere una preziosa bussola nella valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro.

In questa sezione è possibile consultare gli strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio, resi disponibili dall’Istituto ai sensi dell’articolo 28 comma 3, ter del d.lgs. 81/2008 e validati sulla base dei criteri approvati con determina del Presidente n. 49 del 5 marzo 2020.

Sono disponibili una serie di filtri impostabili dall’utente che consentono di effettuare ricerche nella banca dati.

 Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023  dal 22 maggio 2023 trovi gli strumenti tecnici  sul portale istituzionale INAIL alla seguente Pagina.

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/strumenti-per-la-valutazione-del-rischio.html

Nella Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023 l’Istituto fornisce le indicazioni relative al rilascio e alle modalità di consultazione del repository e nell’allegato indica tutti gli strumenti per la valutazione del rischio validati.

SICUREZZA IN AGRICOLTURA

L’agricoltura, pur essendo una delle attività più antiche al mondo, rimane una delle più pericolose. Gli agricoltori sono esposti a numerosi rischi sul lavoro, tra cui l’esposizione a sostanze chimiche nocive, il rischio di incidenti con macchine agricole, il pericolo di cadute da altezze e molti altri ancora.

Nel link più in basso troverete informazioni utili e approfondite sui principali rischi presenti in agricoltura, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare gli agricoltori e coloro che lavorano in questo settore sugli accorgimenti da adottare per garantire la propria sicurezza sul lavoro.

Potrete trovare una guida completa e accessibile a tutti. Inoltre, il sito offre consigli pratici su come prevenire i rischi e come gestire situazioni di emergenza.

Siamo convinti che una maggiore consapevolezza sui rischi presenti in agricoltura possa contribuire a salvaguardare la salute e la sicurezza degli agricoltori e di tutti coloro che lavorano in questo settore così importante per la nostra società. Esplorate il sito, leggete le informazioni e condividetele con chiunque possa trarne beneficio. La vostra sicurezza sul lavoro è la nostra priorità!

https://salute.regione.emilia-romagna.it/prp/aree-tematiche/sicurezza-e-salute-in-ambiente-di-vita-e-di-lavoro/pp07-prevenzione-in-edilizia-e-agricoltura/pp07-prevenzione-in-agricoltura/materiali-informativi

LA GIORNATA CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO E L’IMPEGNO DI TECO MILANO

Il 28 aprile è la giornata dedicato alla prevenzione degli infortuni . È un momento in cui riflettere su tante morti bianche . I dati sono sempre sconfortanti inutile dirlo. Diversi sono gli eventi programmati durante la settimana .

A noi che ci occupiamo di sicurezza tuttavia , (ma un po’ dovrebbe essere per tutti ), ogni giorno è dedicato alla prevenzione di infortuni e malattie professionali e non solo il 28 di aprile , perché la sicurezza è un valore importante.

Per quanto riguarda la Salute e Sicurezza sul Lavoro Teco Milano ha fornito da 25 anni e fornisce ogni giorno supporto ai datori di lavoro e ai RSPP nell’applicazione delle norme fondamentali, tra cui la lettura della governance aziendale, la valutazione dei rischi e la loro documentazione, la gestione della salute e sicurezza negli appalti, il rispetto degli adempimenti tecnici per i luoghi di lavoro, le attrezzature, le sostanze chimiche e i dispositivi di protezione individuale, e i rapporti con il medico competente per la valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria.

Teco Milano ha sviluppato un forte know-how in queste aree, ma anche oltre, con programmi volontari per il benessere in azienda, riflessioni sulla salute e sicurezza dei lavoratori all’estero, riflessioni sulla tutela della sicurezza nel lavoro agile, aspetti di salute e sicurezza nella parità di genere e altro ancora.

Per Teco Milano , il 28 aprile è la giornata dedicata alla sicurezza sul lavoro, ma ogni giorno dell’anno è importante per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

LA GUIDA EU-OSHA PER LAVORI SANI E SICURI 2023-2025.

Questa guida , purtroppo al momento solo in Inglese, da il via alla campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri 2023-2025» dell’EU-OSHA

La guida affronta cinque settori prioritari: il lavoro su piattaforma digitale, l’automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione del personale attraverso l’IA e i sistemi digitali intelligenti.

Descrive l’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e le sfide associate alla salute e sicurezza sul lavoro, considerandone le opportunità e i rischi.

Contiene studi di casi, suggerimenti pratici e una sezione su legislazione e regolamenti.

Scaricare qui in:EN

IL PROGRAMMA ISPETTIVO DELL’INL 2023/2024

da :https://www.confartigianatoimpreseperugia.it/ispettorato-del-lavoro-attivita-di-vigilanza-2023-settori-prioritari-di-sorveglianza/

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha prodotto il documento di programmazione della vigilanza per l’anno 2023, presentato alla Commissione
centrale di coordinamento dell’attività di nella riunione del 13 febbraio 2023.
Assi prioritari del document sono la necessità di assicurare priorità alle istanze provenienti dai lavoratori, il rafforzamento dei controlli in materia di
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’attuazione del Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (PNS), il contrasto alle illecite esternalizzazioni
produttive e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro.
Nel documento di programmazione della vigilanza per l’anno 2023, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro evidenzia la persistente carenza di
personale amministrativo adibito ad attività di supporto alle proprie attività.
SI prevede di effettuare nel 2023 75.000 accessi ispettivi, con un incremento di circa il 18% delle ispezioni attivate nel corso del 2022.
Prevenzione e promozione della legalità
L’INL si è impegnato a sviluppare iniziative di sensibilizzazione e formazione sui temi della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando la collaborazione con il settore scolastico. L’attività informativa sarà rivolta
prioritariamente a tutti gli studenti, in particolare a quelli che sono prossimi all’inserimento nel mondo del lavoro, nonché a quelli interessati dai progetti di
alternanza scuola lavoro, ai dirigenti scolastici e ai docenti tutor, al fine di far acquisire conoscenze e competenze specifiche in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
Richieste di intervento e tutela dei lavoratori
L’Ispettorato rafforzerà lo “sportello all’utenza” i cui servizi continueranno ad essere assicurati, oltre che in presenza, anche in modalità “online”
prevedendo, tra l’altro, l’utilizzo di modalità, attualmente in fase di sperimentazione, che consentano la gestione degli appuntamenti con gli
utenti.
Inoltre, sarà incrementato l’utilizzo degli istituti normativi volti ad una pronta soddisfazione delle richieste di intervento, specie di natura economica.
A tal fine è stato rinnovato il servizio di ricezione delle richieste di intervento, mediante l’integrazione sul proprio sito del modello di denuncia tradotto in
diverse lingue (arabo, bengalese, cinese, francese, inglese, punjabi, romeno,
ucraino e urdu), e attraverso l’attivazione sperimentale di sportelli multilingua
che, in collaborazione con OIM, saranno progressivamente estesi ad altri ambiti territoriali e dedicati alla ricezione – con la consueta modalità protetta e riservata – delle denunce di irregolarità e sfruttamento lavorativo di cittadini
stranieri.
Lavoratori migranti e rifugiati ucraini
Nel 2023 l’azione ispettiva dell’INL a contrasto dello sfruttamento dei lavoratori provenienti da Paesi terzi proseguirà con l’attivazione di apposite task force multi-agenzia nell’ambito delle attività progettuali che verranno realizzate a
seguito del progetto “A.L.T. Caporalato D.U.E. Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità”. A questi interventi si
affiancherà la stabile collaborazione con l’OIM in attuazione del Protocollo d’intesa siglato in data 11 marzo 2021 che, tra l’altro, promuove lo sviluppo di
procedure operative comuni che garantiscano migliore operatività ed efficacia al meccanismo di tutela e messa in protezione delle vittime di sfruttamento lavorativo (c.d. referral).
Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Particolare attenzione deve essere posta all’attività di prevenzione, la quale si svilupperà in adesione alle preannunciate campagne europee ed avrà
riguardo, in particolare, ai processi di valutazione dei rischi e di individuazione delle misure di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, così come all’adeguatezza dei percorsi formativi dei lavoratori, anche in
collaborazione con gli organismi paritetici.
I settori prioritari sui quali indirizzare la vigilanza per le verifiche in materia di salute e sicurezza nel corso del 2023 saranno l’edilizia, l’agricoltura, la
logistica e i trasporti.


Nel corso del 2023 il contrasto al lavoro sommerso, in tutte le sue forme, sarà l’obiettivo prioritario della programmazione.
L’attività di contrasto al sommerso sarà a tutte le forme di sommerso e quindi anche al contrasto del c.d. lavoro grigio, categoria nella quale vanno ascritti tutti quei rapporti di lavoro che, seppur formalmente regolari in quanto
comunicati agli enti competenti, presentano nel concreto svolgimento elementi
di irregolarità connotati da un minore impatto sugli oneri retributivi, contributivi e fiscali a carico del datore di lavoro attraverso modalità di elusione della normativa legale e contrattuale.
L’INL proseguirà, nel 2023, la sua azione di controllo e di presidio del territorio, in un’ottica multi-agenzia e in collaborazione sinergica con tutte le
autorità competenti e le organizzazioni interessate al contrasto allo sfruttamento lavorativo.
A tale scopo, anche per il 2023, si prevede l’attivazione di specifiche task
force per l’effettuazione di verifiche ispettive straordinarie multi-agenzia in
contesti a maggior rischio, che richiedono l’intervento di una cospicua forza
ispettiva: in tale ottica, l’INL ha elaborato una nuova proposta progettuale denominata “A.L.T. Caporalato D.U.E.- Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità”, volta ad assicurare continuità al rafforzamento delle iniziative di contrasto al caporalato anche nel biennio 2023- 2024.

SICUREZZA DEL LAVORO E SICUREZZA NEL LAVORO.

da riskcompliance.it

di Giovanni COSTA.

La sicurezza «del» lavoro e la sicurezza «nel» lavoro sono due temi che preoccupano la maggior parte dei lavoratori e delle famiglie. Questi temi sono stati al centro di vari eventi recenti tra cui quello della Cgil a Roma e dell’Associazione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) a Borgo Veneto, Padova.

I lavori precari sono in genere correlati a maggiori rischi per l’integrità del lavoratore. Per questo è ricorrente almeno da parte dei sindacati e delle forze politiche più sensibili la richiesta di maggiori garanzie.

Ma possono queste garanzie essere date con strumenti legislativi e contrattuali?
In parte sì, ma solo in parte.

Si possono individuare condizioni contrattuali minime e difficilmente eludibili, incentivi fiscali e contributivi per impieghi stabili, coperture retributive contro la disoccupazione, norme per la prevenzione degli infortuni e controlli pressanti sul loro rispetto.
Condizioni necessarie ma ampiamente insufficienti.

Le migliori garanzie si trovano:

  • nel posizionamento dell’impresa,
  • nella sua cultura e
  • nelle sue prospettive,
  • nella sua capacità di costruire legami duraturi e trasparenti con tutti gli stakeholder.

Circostanze facilitate dal superamento di una certa soglia dimensionale che consenta di spalmare i costi della sicurezza e della stabilità tra un numero di addetti e un volume di attività consistenti. Per provocare un morto sul lavoro non bastano la precarietà dell’impresa, le carenze organizzative e tecnologiche, l’insufficiente formazione, l’elusione di norme e sistemi di sicurezza e l’avidità. Servono la complicità e l’indifferenza di molti. Per evitarlo servono sforzi e attenzioni corali alle problematiche della sicurezza e della prevenzione. Anche da parte dei mass media.

Ho un ricordo indelebile di quando salvai mia figlia di un anno o poco più che aveva ingerito la «sorpresa», non a norma, di un uovo di Pasqua che la stava soffocando. Fortunatamente qualche sera prima avevo visto in tivù un programma dedicato agli incidenti dei bambini che aveva spiegato come agire in pochi secondi in un caso simile. E feci quello che non avrei mai avuto la prontezza e il coraggio di fare se non lo avessi visto in tv. Da allora ho sempre sostenuto che i mass media dovrebbero dedicare spazio alle dinamiche degli incidenti sul lavoro spiegando fino all’ossessione (con le stesse tecniche della pubblicità) i comportamenti da tenere per prevenirli. Per esempio, tra le cause di morte sul lavoro sono ricorrenti, stando alle cronache, la caduta da ponteggi senza le dovute protezioni, il ribaltamento di trattori, le esalazioni tossiche in silos o ambienti chiusi.

Quando si verifica una tragedia, leggiamo e vediamo un profluvio di dichiarazioni per esecrare, poco o nulla per spiegare nel dettaglio la dinamica dell’incidente e cosa avrebbe potuto evitarlo. Un’impresa precaria oltre che di incidenti è fonte di impieghi precari. Difficilmente può assicurare stabilità per quanto possano essere definiti dettagliati vincoli normativi. Prendiamo il settore turismo, enogastronomia e ospitalità dove la stagionalità è un dato strutturale. Il suo superamento può essere realizzato da imprese o gruppi con business a stagionalità complementari come la croceristica o le grandi catene alberghiere, che consentono anche certi percorsi di crescita professionale e retributiva. Oppure con accordi tra imprese. Un esempio, l’accordo a Bologna tra Camst (operatore di ristorazione che gestisce mense scolastiche) e Autogrill che deve affrontare i picchi estivi di attività quando le scuole sono chiuse.

Leggi, decreti e contratti possono aiutare ma non quanto le soluzioni costruite nel concreto delle imprese.


Fonte, CORRIERE DEL VENETO/CORRIERE DELLA SERA  del 12-OTT-2022

IL LAVORO DOMESTICO : IL REPORT DI OHS.

I lavoratori domestici svolgono servizi essenziali nell’ambito degli aspetti più intimi della casa fornendo spazi puliti e sicuri di cui le famiglie possano godere . Si prendono cura di bambini, anziani e persone con malattie o disabilità. I lavoratori sono spesso integrati ai ritmi quotidiani e alla routine delle famiglia consentendo alle famiglie di funzionare e prosperare poiché il lavoro domestico “è il lavoro che rende possibile ogni altro lavoro” [Poo, 2015].

Nel 2017, il programma per la sicurezza e la salute sul lavoro dell’Università della California (UCLA LOSH), in collaborazione con la National Domestic Workers Alliance (NDWA) e la California Domestic Workers Coalition (CDWC) ha pubblicato uno studio, Hidden Work, Hidden Pain: Injury Experiences dei lavoratori domestici in California . Il rapporto ha offerto informazioni sui vari infortuni e malattie professionali subiti dalla forza lavoro domestica come governanti, fornitori di assistenza all’infanzia e badanti. Il rapporto ha evidenziato la necessità che tutti i lavoratori domestici siano inclusi nella protezione della California’s Occupational Safety and Health Administration (CalOSHA).

I risultati chiave del rapporto evidenziano come il 51% di tutti gli intervistati ha affermato di aver subito pressioni da parte del proprio datore di lavoro per lavorare in condizioni pericolose e la stragrande maggioranza degli intervistati (85%) ha riferito dolore cronico alla schiena, alle spalle, alle braccia o alle gambe. Inoltre, più della metà degli intervistati ha continuato a lavorare, nonostante il dolore cronico, per necessità finanziarie e per paura di perdere il lavoro. Inoltre, il rapporto ha evidenziato la necessità di estendere la protezione della sicurezza e della salute sul lavoro ai lavoratori domestici.

I lavoratori domestici che lavorano presso abitazioni private vanno incontro a rischi per la salute e la sicurezza simili a quelli riscontrati in altri lavori nel settore sanitario o dei servizi. Gli intervistati dell’indagine UCAL-LOSH hanno indicato che il loro lavoro comportava comunemente movimenti ripetitivi (81%), sollevamento di oggetti pesanti (76%), sollevamento di bambini o di persone assistite (70%) ed esposizione a prodotti chimici per la pulizia (62%) e rischi biologici (79 per cento). Un certo numero di intervistati è stato anche molestato o aggredito sessualmente (23%) mentre lavorava. Molti di questi rischi sono i medesimi affrontati dai lavoratori che svolgono compiti simili in ambienti di lavoro più convenzionali, come gli infermieri negli ospedali o gli addetti alle pulizie negli hotel o negli uffici.

Il tipo di infortunio più comune tra i lavoratori domestici è rappresentato dai disturbi muscoloscheletrici. La maggior parte (85%) degli intervistati ha descritto lesioni che hanno provocato dolore cronico alla schiena, alle spalle, alle braccia o alle gambe. Le lesioni muscoloscheletriche non si risolvono facilmente e oltre la metà (55%) ha riferito di aver continuato a lavorare per necessità finanziarie o per paura di perdere il lavoro nonostante il dolore continuo. Gli infortuni sul lavoro tra addetti alle pulizie residenziali, badanti e fornitori di assistenza all’infanzia hanno comportato costi sostanziali per se stessi e le loro famiglie. Quasi la metà (45%) degli intervistati ha perso almeno una giornata lavorativa non retribuita a causa delle ferite riportate e il 71% ha cercato assistenza medica. Oltre due terzi degli intervistati (68%) ha riferito di aver dovuto sostenere spese mediche e la stragrande maggioranza di coloro che hanno perso il lavoro (92%) non sono stati pagati per il tempo di lavoro perso.

Il lavoro domestico può essere suddiviso in tre grandi categorie – pulizie domestiche, assistenza domiciliare per anziani o persone con disabilità e assistenza all’infanzia‚ – ed include un’ampia gamma di compiti e responsabilità lavorative. Le pulizie domestiche, ad esempio, possono includere spolverare e passare l’aspirapolvere, strofinare e strofinare le superfici, lavare le finestre, spostare mobili pesanti, fare il bucato, piegare i vestiti, rifare i letti e organizzare gli armadi o altri spazi di stoccaggio [Waheed et al., 2016]. I servizi di assistenza per anziani o persone con disabilità in genere comportano l’assistenza nelle attività della vita quotidiana come lavarsi, pulirsi, andare in bagno, nutrirsi, assistenza per la deambulazione, cure mediche autorizzate, sollevare pazienti e compagnia di base [Burnham & Theodore, 2012; Lavoratori domestici uniti e datacenter, 2006; Cacca, 2015]. I fornitori di assistenza all’infanzia controllano attentamente i bambini in casa e si occupano dei loro bisogni primari, come vestirsi, fare il bagno, nutrire e sorvegliare il gioco [Bureau of Labor Statistics (BLS), 2018; Waheed et al., 2016]. I compiti di assistenza includono un elemento determinante ma spesso trascurato come quello di costruire relazioni e fornire supporto emotivo. Queste relazioni sono spesso legate alla soddisfazione sul lavoro del lavoratore e allo stress correlato al lavoro [Delp et al., 2010 ].

Come riportato dal San Francisco Chronicle, lo Stato della California ha pubblicato le prime linee guida per la salute e la sicurezza sul lavoro del paese per i lavoratori domestici. In California, circa 350.000 persone in 200.000 case (quasi il 16% delle famiglie) sono impiegate come lavoratrici domestiche. La stragrande maggioranza dei lavoratori domestici in California sono donne immigrate di colore; Il 95 per cento sono donne e l’84 per cento sono immigrati. Queste cifre contrastano con le statistiche nazionali raccolte dal BLS, dove si stima che solo il 46% dei lavoratori domestici sia nato all’estero [ Burnham e Theodore, 2012 ]. Liberamente tradotto ed adattato da dott. Alessandro Guerri specialista in Medicina del lavoro.