Monthly Archives: Febbraio 2023

LAVORATORI ESPOSTI AL FREDDO E MALATTIE DELLA PELLE

da dottnet.it

Non solo il sole può far male alla pelle. Anche il freddo, il vento e gli sbalzi termici non sono i nostri migliori alleati. La pelle, infatti, può risentire degli effetti delle temperature invernali, dell’escursione termica tra il freddo esterno e il caldo, a volte eccessivo, degli ambienti interni. Alcune patologie della pelle, quindi, compaiono o peggiorano proprio a causa del freddo come la rosacea, i geloni, la cheilite e la secchezza delle mani. I rischi per la pelle nella stagione invernale colpiscono soprattutto viso, labbra, mani e piedi.

“La pelle è uno degli organi che risente maggiormente dell’abbassamento delle temperature – spiega la Prof.ssa Gabriella Fabbrocinidirettrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II. Il freddo, infatti, danneggia la barriera cutanea, il suo naturale film idrolipidico, attraverso l’evaporazione di acqua rendendo la cute più secca e vulnerabile e nello stesso tempo ne rallenta la microcircolazione causando deficit nutritivi che alterano il trofismo cutaneo. Le aree più colpite sono quelle direttamente esposte al freddo come il viso, le labbra, le mani e quando il clima si fa più rigido anche i piedi. E’ il caso dei classici geloni che tendono a comparire proprio sulle estremità del corpo, soprattutto le dita di piedi e mani sono le zone più frequentemente interessate”. 

Le patologie correlate al freddo

Rosacea o couperose

La rosacea o couperose, nel nostro Paese, riguarda più le donne degli uomini in un rapporto di 2 a 1 e colpisce in forma lieve ben il 20% della popolazione, mentre nel 5-10% si manifesta nelle forme più gravi. Nel Nord Europa, le percentuali di casi di rosacea in forma lieve si attestano sul 30-40% perché la loro pelle è molto sensibile e tendente alla couperose, mentre negli afroamericani le percentuali sono molto basse fino ad arrivare allo 0.5/1 %. La rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce prevalentemente soggetti adulti, con carnagione e capelli chiari. Interessa soprattutto il volto e si manifesta con rossore localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte. I rossori sono in una prima fase transitori, per poi divenire spesso persistenti con visibilità di capillari e piccoli vasi sotto la pelle del viso. Nei soggetti affetti da rosacea i capillari del volto risultano spesso dilatati rispetto alla norma e sono fortemente influenzati dalle variazioni di temperatura: quando aumenta il freddo i vasi tendono a restringersi, mentre con il caldo a tendono a dilatarsi. Questa continua variazione del calibro dei vasi superficiali della pelle porta spesso ad uno sfiancamento degli stessi che si manifesta esteriormente con piccole antiestetiche teleangectasie, ovvero capillari visibili in superficie. Quando invece la dilatazione dei vasi sanguigni diventa importante si può verificare la comparsa di piccole papule e pustole che caratterizzano la rosacea papulo pustolosa o anche acne rosacea.  La pelle con couperose è una pelle sensibile che va trattata con una specifica skin routine perché è più vulnerabile nei confronti di fattori potenzialmente irritanti e si disidrata più facilmente. Reagisce in modo accentuato e anomalo a stimoli interni (cambiamenti ormonali, stress…) o esterni (freddo, caldo, inquinamento, UV) con sensazioni di pelle che tira, pizzicore, calore. Bisogna, quindi, evitare i prodotti troppo aggressivi che vadano a seccare ulteriormente la cute e prediligere prodotti delicati con azione antiossidante e protettiva sui capillari (il Ruscus, la Centella asiatica, Calendula, Ippocastano, Estratto di Liquirizia). Nelle forme più severe è possibile aggiungere prodotti a base di acido azelaico che ha un’azione antinfiammatoria e disarrossante, il metronidazolo noto per la sua azione antiossidante ed efficace sia sulle papule che sulle pustole e l’ivermectina che ha un’azione antinfiammatoria ed è in grado di causare la morte degli acari Demodex la cui presenza sulla pelle del viso sembra esacerbare l’irritazione cutanea che si manifesta in presenza di rosacea. Se le teleangectasie sono persistenti è possibile ricorrere a trattamenti con laser specifici come il Dye Laser. “Ad oggi abbiamo a disposizione nuovi presidi – aggiunge Gabriella Fabbrocini – che utilizzano energia luminosa fluorescente (FLE) per ridurre efficacemente foruncoli e arrossamenti. Il trattamento, molto rapido, penetrando nella pelle e attivando i naturali processi di guarigione, lenisce la pelle liberandola dallo stress e dandole una luminosità con risultati rapidi e duraturi”.

Geloni

Il gelone o eritema pernio si manifesta già al primo freddo con una sensazione di bruciore alle estremità di mani o piedi. il passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo, poi, provoca un danno ai capillari che si manifesta con arrossamento, prurito, gonfiore cambiamento del colore della pelle da rosso a bluastro, dolore alle estremità, fino alla possibile formazione di vesciche o ulcere. Per prevenire la formazione dei geloni è importante utilizzare guanti strutturati con materiale adeguato, evitare di avvicinare le mani a fonti di calore troppo forti, che possano indurre a seguito di una vasocostrizione da freddo una rapida vasodilatazione micro-circolatoria e, infine, idratare le mani con unguenti lenitivi e circolatori come gli unguenti a base di poligliceroli o polietileglicoli, cioè polimeri che attirano l’acqua nello strato corneo, restituendo la morbidezza perduta.  “Se tuttavia il problema persiste – sottolinea Gabriella Fabbrocini – è importante effettuare una consulenza dermatologica o reumatologica con capillaroscopia per escludere un eventuale Fenomeno di Raynaud, talvolta associato a patologie del sistema immunitario”.

Cheilite angolare

La cheilite è un’infiammazione delle labbra caratterizzata da secchezza, screpolature o fissurazioni in particolar modo agli angoli della bocca che causa difficoltà nel mangiare, ridere e masticare. La cheilite può avere numerosi fattori scatenanti e sicuramente l’aria gelida e il freddo possono contribuire alla formazione di questa manifestazione. Oltre all’applicazione di balsami idratanti in forma di burro cacao o pomate, nei casi più severi potrebbe essere indicato un emolliente con blando effetto anti-infiammatorio.

Secchezza delle mani

Le mani screpolate sono una problematica piuttosto diffusa. Le cause scatenanti sono molteplici e possono essere legate sia a fattori interni all’organismo, sia ad abitudini e agenti ambientali. Tale disturbo si presenta più frequentemente nei mesi freddi in quanto lo smog, il vento e le temperature fredde, danneggiano il naturale film idrolipidico.  Le mani, quindi, risultano secche, ruvide e spesso la cute tende a desquamarsi. Nei casi più “gravi” ci può essere la comparsa di tagli profondi e dolorosi. Per contrastare tale sintomatologia bisogna agire su due fronti: proteggere le mani con guanti protettivi e utilizzare più volte al giorno dei balsami idratanti a base di ceramidi che consentano di ristabilire il normale film idrolipidico.

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI IN ODONTOIATRIA E PROCEDURE ERGONOMICHE PREVENTIVE

da dottnet.it

L’87.2% dei dentisti italiani e il 91.4% di quelli peruviani convivono durante la loro attività lavorativa con dolore muscolo-scheletrico

Pubblicata una ricerca che, per la prima volta, analizza la prevalenza del dolore muscoloscheletrico nei dentisti in Italia e in Perù.  La ricerca internazionale, condotta presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, è stata coordinata dal Prof. Felice Festa, studioso di fama internazionale da sempre impegnato nella cura e nella prevenzione delle patologie del complesso cranio-facciale e delle patologie posturali correlate.  “Esiste una stretta correlazione tra postura assunta durante lo svolgimento dell’attività odontoiatrica, abitudini di vita e insorgenza di dolore muscolo-scheletrico”, spiega la Prof.ssa Monica Macrì autrice del paper pubblicato sulla autorevole rivista internazionale Frontiers in Public Health.  “I dati che abbiamo raccolto per condurre questo cross-sectional study sono nel contempo interessanti e preoccupanti: l’87.2% dei dentisti italiani e il 91.4% di quelli peruviani convivono durante la loro attività lavorativa con dolore muscolo-scheletrico.” afferma la Dott.ssa Natali Vilma Galindo Flores, odontoiatra, che nell’Ateneo Teatino ha svolto la sua tesi di laurea per convalidare i titoli di studio conseguiti in Perù. “Un lavoro interdisciplinare che dimostra scientificamente un forte nesso causale tra alterazione posturale e dolore muscolo-scheletrico” aggiunge il Dott. Francesco Pegreffi, chirurgo ortopedico e docente presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna.  “Importante, analizzare i dati utilizzando una rigorosa metodologia statistica” specifica il bolognese Dott. Riccardo Stefanelli, data analyst ed esperto di big data. “Questo studio” conclude il Prof. Festa “costituisce una solida base scientifica dalla quale partire per progettare azioni mirate e campagne di prevenzione in Italia e in Perù”.

REVISIONE INDICAZIONI POSTURALI:

da https://www.aipto.org/posturologia/revisione-strumentale-per-una-corretta-postura-nella-pratica-clinica-delligienista-dentale/

Lo scopo di questa revisione è spiegare il modo in cui diverse procedure professionali possono essere eseguite nella bocca del paziente mantenendo una sana e corretta postura seduta. Il modo in cui le condizioni per adottare questa postura devono essere applicate è mostrato con l’aiuto delle fotografie. Al fine di chiarire meglio questi concetti, sono inclusi molti esempi dei modi in cui è possibile lavorare in una posizione eretta simmetrica senza sovraccaricare le strutture muscolo-scheletriche. Adottare questa postura previene l’alta percentuale di disturbi muscolo-scheletrici che sono noti affliggere circa il 65% degli igienisti e sono inoltre causa di una alta percentuale di disabilità. Nel documento “Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali” sono specificati i principi per progettare riuniti dentali appropriati per lavorare in modo sano.

Questi principi sono derivati da:
ISO Standard 6385 “Ergonomic principles in the design of work systems”.
ISO Standard 11226 ”Ergonomics – Evaluation of static working postures”.
Working postures and Movements. Tools for Evaluation and Engineering. Editors: Delleman NJ, Haslegrave CM and Chaffin DB. New York, Washington: CRC Press
LLC, 2004.

Physical workload in neck, shoulders and wrists/hands in dental hygienists during a work-day.
Abstract (1)
Physical workload was recorded by electromyography, inclinometry and goniometry for twelve female dental hygienists during authentic work. Their work was, in relation to other types of work, characterised by pronounced head flexion (90th percentile 46°), high loads on the forearm extensor muscles (90th percentile 23% and 18% of maximal EMG (MVE), for the right and left sides, respectively), average loads on trapezius muscles (90th percentile 15% and 14% MVE), average arm elevation (99th percentile 83° and 72°) and average wrist flexion and velocities (50th percentiles 17° of extension and 7.3°/s, for the right side). Manual scaling and machinery (use of ultrasonic scaling and hand-pieces) showed higher loads on the trapezius muscles, regarding muscular rest, as well as the 10th and 50th percentiles, than the other tasks, and for the forearm extensor muscles, an almost complete lack of muscular rest (0.1% time), and much higher loads regarding the 10th and 50th percentiles. Further, more pronounced head flexion and lower head and upper arm velocities were found, indicating more constrained postures for the neck and shoulders for the manual scaling and machinery. Use of ultrasonic scaler reduced the 50th percentile loads on the right forearm extensor muscles, but had no effect on the fraction of muscular rest and on the 10th percentile load. These findings are consistent with the high prevalences of musculoskeletal disorders among dental hygienists.

Sedere in una posizione eretta, rilassata e simmetrica con le braccia contro il tronco, il che minimizza il carico statico delle braccia e delle spalle. Inoltre, i movimenti delle braccia sia lateralmente sia in avanti devono essere il più possibile ridotti, lateralmente entro 15-20° e in avanti entro 25°. Il tronco può essere piegato in avanti rispetto all’articolazione delle anche fino a un massimo di 10-20°, ma si dovrebbe evitare di piegarsi di lato/lateralmente e di ruotare. 

La testa può essere piegata in avanti un massimo di 25°. Lavorare in modo dinamico, facendo il massimo numero possibile di movimenti con il corpo durante il trattamento del paziente, in modo che si verifichi un’alternanza di carico e rilassamento nei muscoli e nella colonna vertebrale. Assicurarsi una robusta muscolatura del busto tramite sport o movimenti al di fuori delle ore di lavoro, in modo che i muscoli caricati possano recuperare e aumentare la forza muscolare, il che a sua volta permette di riuscire meglio a mantenere una postura corretta.

Adottare una postura seduta stabile e attiva.

Per adottare una postura seduta stabile e attiva, da cui eseguire facilmente i movimenti, l’operatore siede simmetricamente eretto, con lo sterno spinto leggermente in avanti e verso l’alto e i muscoli addominali leggermente sotto sforzo. Le spalle sono al di sopra dell’articolazione delle anche e la linea di gravità corre attraverso le vertebre lombari e la pelvi in direzione della seduta. Questa postura facilita una corretta respirazione.

(2) Disability self-assessment and upper quarter muscle balance between female dental hygienists and non-dental hygienists.
Abstract
PURPOSE:
The purpose of this pilot study was to compare disability self-assessment and upper quarter muscle balance female dental hygienists and non dental hygienist females. The upper quarter was operationally defined as the shoulder and neck region. Muscle balance was operationally defined as muscle flexibility and muscle performance.
METHODS:
A convenience sample of 41 working dental hygienists and 46 non dental hygienists participated in the study. Muscle flexibility of the upper quarter was measured by inclinometry or standard muscle length testing. Muscle performance was measured by timing the duration of four statically maintained positions. Subjects filled out the Northwick Park Neck Pain Questionnaire (NPNPQ), which is a disability self-assessment. Analysis of Covariance (ANCOVA) was used during data analysis to adjust for the mean age difference between the dental hygienist group (38.0 years) and the non-dental hygienist group (29.3 years).
RESULTS:
The results of this pilot study suggest that female dental hygienists are more likely than non dental hygienist females to develop tightness in the upper trapezius (p = 0.007) and the levator scapula (p = 0.01) of the non dominant upper quarter and lower fibers of the pectoralis major of the dominant upper quarter (p = 0.03) Muscle performance trends in the dental hygienist group supported muscle balance theory that short muscles remain strong while lengthened muscles become weak. The dental hygienist group had higher disability scores in all nine parts of the NPNPQ compared to the non-dental hygienist group, five of which were statistically significant (p < 0.05).
CONCLUSION:
The results of this pilot study suggest that muscle imbalances in the upper quarter are more common in female dental hygienists than in female non dental hygienists and may contribute to the numerous upper quarter pathologies associated with the practice of dental hygiene. Further research is needed to determine if upper quarter strengthening and flexibility exercises performed by dental hygienists can reduce disability self-assessment.

Condizioni per ottenere una postura di lavoro ottimale.

Le condizioni per ottenere una postura di lavoro stabile e ottimale sono le seguenti: Sedere in una posizione di lavoro eretta stabile. Porre il campo di lavoro nel cavo orale proprio davanti al torso nel piano simmetrico. Questo è il piano mediano sagittale che divide verticalmente il corpo in due parti uguali. Guardare il più possibile perpendicolarmente al campo di lavoro. Se questo non avviene i globi oculare pilotano la testa fino a che essa raggiunge questa posizione, e allora la postura del corpo cambia automaticamente. In questo modo i globi oculari arrivano alla posizione di guardare il più possibile perpendicolarmente al campo di lavoro. Ogni volta che il campo di lavoro giace al di fuori del piano simmetrico, questo porta ad una sfavorevole postura piegata che è asimmetrica, e ciò accade frequentemente. Si può confrontare la posizione del campo di lavoro nel cavo orale del paziente con la posizione in cui si tiene una mela mentre la si sta pelando oppure un ago quando ci si prepara ad infilarlo: si tengono questi oggetti davanti al tronco senza piegare la testa. Inoltre, la posizione obliqua in cui si tiene un libro quando si sta seduti su una sedia a leggere (con la lampada di lato/dietro di sé) dà un’idea di come piazzare il campo di lavoro in modo da essere in grado di guardarlo perpendicolarmente. Girando la testa del paziente nei tre piani dello spazio è possibile porre il campo di lavoro nel piano simmetrico dell’operatore, e la superficie del dente trattato deve essere girata verso la direzione della visione. In altre parole, questa superficie è posizionata parallela al lato frontale della testa dell’igienista.(3) Effect of magnification loupes on dental hygiene student posture.AbstractThe chair-side work posture of dental hygienists has long been a concern because of health-related problems potentially caused or exacerbated by poor posture. The purpose of this study was to investigate if using magnification loupes improved dental hygiene students’ posture during provision of treatment. The treatment chosen was hand-scaling, and the effect of the timing of introduction of the loupes to students was also examined. Thirty-five novice dental hygiene students took part in the study. Each student was assessed providing dental hygiene care with and without loupes, thus controlling for innate differences in natural posture. Students were randomized into two groups. Group one used loupes in the first session and did not use them for the second session. Group two reversed this sequence. At the end of each session, all students were videotaped while performing scaling procedures. Their posture was assessed using an adapted version of Branson et al.’s Posture Assessment Instrument (PAI). Four raters assessed students at three time periods for nine posture components on the PAI. A paired t-test compared scores with and without loupes for each student. Scores showed a significant improvement in posture when using loupes (p<0.0001), and these improvements were significantly more pronounced for students starting loupes immediately on entering the program compared with students who delayed until the second session (p<0.1). These results suggest a significant postural benefit is realized by requiring students to master the use of magnification loupes as early as possible within the curriculum.(4) Postural changes in dental hygienists. Four-year longitudinal study.AbstractNumerous surveys identify the occurrence of musculoskeletal complaints as a concern in dentistry. However, no longitudinal data exist to indicate whether postural changes occur as a result of practicing dental hygiene. The purpose of this preliminary, four-year longitudinal study was to investigate whether any postural changes developed during the hygienists’ clinical education and/or during subsequent dental hygiene practice after one and/or two years. It was anticipated that the awkward positions and intense physical demands placed on hygienists might initiate musculoskeletal problems, but that no postural changes would occur over this short period of time. Nine of 10 dental hygienists in the graduating class of 1987 were surveyed for existing musculoskeletal complaints, and the subjects were photographed for a measurement of postural change. Responses from participants indicated an increase in musculoskeletal-related complaints in each of the six areas investigated. The photographic findings indicated that one of the nine hygienists showed an increase in forward head posture, a postural change.

Guardare perpendicolarmente il campo di lavoro è come
leggere un libro.

Altezza del campo di lavoro: il posto per maneggiare gli strumenti nel cavo orale.

Caratteristiche di una posizione sana ottimale.Sedere il più indietro possibile sulla seduta per ottenere una postura stabile, simmetricamente eretta. Le braccia devono stare lungo il tronco per sostenere gli avambracci mentre eseguono il trattamento. L’angolo tra cosce e gambe deve essere 110° o leggermente superiore, con le gambe leggermente divaricate. Regolare correttamente l’altezza di lavoro, con gli avambracci un po’alzati, da 10° fino a un massimo di 25°. La distanza tra il campo di lavoro nel cavo orale e gli occhi o gli occhiali di solito è tra 35-40 cm. La schiena deve essere sostenuta nel punto superiore/posteriore della pelvi in modo che non appena i muscoli diventano troppo stanchi per mantenere una posizione eretta della schiena, il poggia-schiena fa in modo che la posizione eretta desiderata possa essere mantenuta. Questo sostegno deve verificarsi senza pressione sui muscoli al di sotto e al di sopra di questo punto, perché la postura viene sfavorevolmente nfluenzata da questo, e si ha una riduzione dei movimenti. Gli strumenti sono maneggiati con la presa a penna modificata, con le prime 3 dita piegate in forma arrotondata intorno allo strumento e le altre 2 dita che si appoggiano in modo stabile dentro o fuori dal cavo orale.(5) The effects of periodontal instrument handle design on hand muscle load and pinch force.AbstractBACKGROUND:In comparison with people in other occupations, dentists and dental hygienists are at increased risk of developing work-related musculoskeletal disorders, including carpal tunnel syndrome. An important risk factor in dental practice is forceful pinching, which occurs duringdental scaling. Ergonomically designed dental instruments may help reduce the prevalence of MSDs among dental practitioners.METHODS:In the authors’ study, 24 dentists and dental hygienists used 10 custom-designed dental scaling instruments with different handle diameters and weights to perform a simulated scaling task. The authors recorded the muscle activity of two extensors and two flexors in the forearm with electromyography, while thumb pinch force was measured by pressure sensors.RESULTS:Handle designs of periodontal instruments had significant (P < .05) effects on hand muscle load and pinch force during a manual scaling task. The instrument with a large diameter (10 millimeters) and a light weight (15 grams) required the least amount of muscle load and pinch force. There was a limit to the effect of handle diameter, with diameters larger than 10 mm having no additional benefit; however, the study did not identify a limit to the effect of reducing the weight of the instrument, and therefore instruments lighter than 15 g may require even less pinch force.


CLINICAL IMPLICATIONS:
The results from this study can guide dentists and dental hygienists in selection of dental scaling instruments.

(6) Comparison of muscle activity associated with structural differences in dental hygiene mirrors.
Abstract.

PURPOSE:
Ergonomic studies suggest that the commonly used pinch grasp, held in a static position, is a contributing factor for dental Hygienists’ development of work-related musculoskeletal disorders (WMSDs) such as carpal tunnel syndrome (CTS), Trigger Thumb, de Quervain’s stenosing tenosynovitis, and carpometacarpal (CMC) osteoarthritis. The pinch grasp is commonly used by the dental hygienist while holding the dental mirror in the non-dominant hand. In response to this concern, manufacturers are redesigning dental mirror handles. The value of these re-designed products is based solely on anecdotal evidence. To date, minimal research has been done to examine the non-dominant mirror hand. The purpose of this study was to objectively evaluate dental mirror handle design using surface electromyography (sEMG) to compare muscle activity associated with grasping the mirror.
METHODS:
This randomized controlled clinical trial utilized a two-by-two repeated measures statistical design. Data was collected on a convenience sample of 19 (N=19) healthy dental hygiene students in their last year of study. Data collection was divided into two phases to maintain a balanced study. The independent variables in phase I were diameter and weight. The independent variables in phase II were weight and padding. Muscle activity was measured while grasping various dental hygiene mirrors in 30-second increments using sEMG. Following data collection subjects designated which mirror felt most and least comfortable to compare subjective data with objective data.
RESULTS:
Three statistically significant results occurred. In phase II, padding (p=.01) demonstrated the largest reduction of muscle activity in the flexor pollicis brevis, by decreasing mean muscle activity by 3.7 microv. The interaction of diameter and weight (p=.01) in phase I reduced the mean muscle activity in the extensor digitorum by .8 microV and weight (p=.02) in phase II decreased the muscle activity in the extensor digitorum by .62 microV. Self-reports of comfort reported by the subjects in this study were not consistent with the measurements of muscle activity using sEMG.
CONCLUSION:
Ergonomic adaptations to dental hygiene mirror handles were associated with increases and decreases in muscle activity. The clinical impact of this is amplified as force is exerted. Furthermore, it may be possible to reduce WMSDs for dental hygienists by using instrument designs during the workday. Self-reports of comfort by the subjects in this study did not calibrate with the measurements of muscle activity using sEMG. Additional research is needed to further isolate the external variables of the study and to determine what actual reduction in muscle activity is significant for maintaining musculoskeletal health.

Sgabelli di lavoro per l’igienista.

L’angolo minimo tra la coscia e la gamba del dentista seduto deve essere 110°. 

Questo richiede un disegno della seduta che differisce dalla tradizionale seduta quasi orizzontale. Le
dimensioni del sedile devono rendere possibile sedere senza pressione sia sul deretano sia sulle
cosce. La seduta è quindi suddivisa in due parti per ottenere una postura seduta equilibrata: una parte
posteriore orizzontale per sostenere le natiche con una lunghezza minima di 15 cm e una parte
obliqua inclinata di 20° per un pari sostegno delle cosce inclinate. Con una parte frontale regolabile,
diventa possibile un angolo superiore a 110° fra cosce e gambe. 

Si può usare una leggera inclinazione in avanti della seduta di massimo 6-8°. I bordi della seduta non dovrebbero essere rialzati, perché in questo modo i lati delle natiche con i loro muscoli sono sollevati verso l’alto e questo riduce la stabilità della pelvi. La massima profondità della seduta deve essere 40 cm e la larghezza 40 cm con un massimo di 43 cm. L’altezza minima della seduta della seduta (premuta) per un dentista alto 156 cm (P(F)5)* è 47 cm. L’altezza massima della seduta (premuta) per un’igienista alto 196 cm (P(M)95)* è 63 cm. Il range di aggiustamento della seduta dovrebbe essere tra 47 e 63 cm. 

Al fine di sostenere la colonna vertebrale è necessario uno schienale con un sostegno lombare o pelvico alto da 10 a 12 cm all’estremità superiore della parte posteriore della pelvi che sia regolabile verticalmente da 17-22 cm e per dentisti molto alti fino a 24 cm. Il poggiaschiena con un sostegno lombare o pelvico deve essere regolabile anche orizzontalmente in modo da mantenere la curva più o meno concava (lordosi) della schiena, così che sia impossibile che la schiena adotti una forma a C, cioè una schiena arrotondata verso il dietro. 

Il poggiaschiena con il sostegno pelvico non dovrebbe essere più largo di 30 cm. Il poggiaschiena è elastico su una breve distanza di 1-2 cm e può ruotare intorno ad un asse orizzontale con un angolo di 25° verso l’alto e verso il basso; mentre l’imbottitura dovrebbe essere sufficientemente comprimibile da tollerare di essere schiacciata per adattarsi alla curvatura individuale della schiena. 

La tappezzeria della seduta deve essere sufficientemente dura con una superficie irruvidita. Deve essere rigida e schiacciarsi solo leggermente. Una imbottitura troppo soffice permette alla pelvi di arrivare ad una posizione scorretta e instabile ed è stancante. Una superficie liscia fa scivolare via. Se si desiderano i braccioli, sono necessari due braccioli, regolabili in modo continuo. 

Nelle “Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali” i dati riguardanti la donna dentista P5 (P(F)5) alta 156 cm e l’uomo dentista P95 (P(M)95) alto 196 cm sono usati come valori limitanti. Questo significa che donne dentiste più basse di 156 cm e dentisti più alti di 196 cm non sono ancora considerati nell’ambito dei requisiti per la costruzione di attrezzature dentali.

(7) Work load, fatigue, and pause patterns in clinical dental hygiene.
Abstract

PURPOSE:
Previous studies have suggested that high frequencies of shoulder and neck complaints in dental hygienists mainly were due to longstanding, low-level static load of the neck and shoulder muscles. The purpose of the present study was to make continuous recordings of myoelectric signals from the shoulder muscles of dental hygienists in order to assess static load.
METHODS:
Myoelectric signals were recorded from the right trapezius muscle of 10 Swedish dental hygienists during half of a normal working day. A portable system for collection and on-line processing of myoelectric signals was used. Signal parameters were obtained, indicating muscular load, fatigue, pause frequency, and pause duration, respectively. All measurements were referred to a resting value and a reference contraction value established with the hand loaded with a 0.5 kg weight at the beginning of the recording session.
RESULTS:
A static load of 50 to 100% of the reference contraction (0.5 kg hand load with raised arm) was found in the trapezius muscle. The median load for the whole group was 57% of the reference level. Group data analyses of frequency EMG seldom showed significant fatigue. At individual levels, however, it was possible to identify localized muscle fatigue and relate it to a specific work task. There were many short pauses with a duration of 1 to 2 seconds, but an almost total lack of pauses of a duration longer than five seconds.
CONCLUSIONS:
Individual dental hygienists exhibited significant muscle fatigue that might be related to development of work related myalgias of the shoulder muscles. Future study of muscle patterns and dental hygiene tasks may lead to improved work designs and patterns for dental hygienists.

Le calzature per mantenere una corretta postura devono avere una suola antiscivolo, un assorbimento dell’energia al tallone, leggera e confortevole, antistatico e resistente a idrocarburi, lavabile ed elettrostatico. Il tacco per un professionista uomo deve essere compreso tra 1,5 cm a 2,5 cm, invece per la donna 2,5 cm a 3,5 cm, rispettivamente per una conformazione anatomica differente, perché nella donna è grande e retroposto, quindi per bilanciarlo il tacco deve essere più alto.

Conclusioni

Come evidenziato dal documento proposto, e quindi estrapolato dagli articoli e documenti di settore, tutti i risultati di questo studio suggeriscono che gli squilibri posturali nella pratica dell’igienista dentale possono contribuire alle numerose patologie riscontrate nell’operatore. È stato ulteriormente dimostrato come l’utilizzo di ausili ortopedici mirati contribuisca notevolmente alla correzione o, ancor meglio, alla prevenzione di molti disordini. Ulteriori ricerche sono necessarie per determinare nuove tecniche posturali e ausili di maggior qualità per gli igienisti dentali così da ridurre sempre più le disabilità.

Bibliografia:

(1) Physical workload in neck, shoulders and wrists/hands in dental hygienists during a work-day.
Åkesson I, Balogh I, Hansson GÅ.
Appl Ergon. 2012 Jul;43(4):803-11. doi: 10.1016/j.apergo.2011.12.001. Epub 2011 Dec 28.
PMID: 22208356 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(2) Disability self-assessment and upper quarter muscle balance between female dental hygienistsand non-dental hygienists.
Johnson EG, Godges JJ, Lohman EB, Stephens JA, Zimmerman GJ, Anderson SP.
J Dent Hyg. 2003 Fall;77(4):217-23.
PMID: 15022521 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(3) Effect of magnification loupes on dental hygiene student posture.
Maillet JP, Millar AM, Burke JM, Maillet MA, Maillet WA, Neish NR.
J Dent Educ. 2008 Jan;72(1):33-44.
PMID: 18172233 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(4) Postural changes in dental hygienists. Four-year longitudinal study.
Barry RM, Woodall WR, Mahan JM.
J Dent Hyg. 1992 Mar-Apr;66(3):147-50.
PMID: 1385625 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(5) The effects of periodontal instrument handle design on hand muscle load and pinch force.
Dong H, Barr A, Loomer P, Laroche C, Young E, Rempel D.
J Am Dent Assoc. 2006 Aug;137(8):1123-30; quiz 1170.
PMID: 16873329 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(6) Comparison of muscle activity associated with structural differences in dental hygiene mirrors.
Simmer-Beck M, Bray KK, Branson B, Glaros A, Weeks J.
J Dent Hyg. 2006 Winter;80(1):8. Epub 2006 Jan 1.
PMID: 16451762 [PubMed – indexed for MEDLINE]

(7) Work load, fatigue, and pause patterns in clinical dental hygiene.
Oberg T, Karsznia A, Sandsjö L, Kadefors R.
J Dent Hyg. 1995 Sep-Oct;69(5):223-9.
PMID: 9161224 [PubMed – indexed for MEDLINE]

Adottare una postura di lavoro sana durante il trattamento del paziente.
Prof Oene Hokwerda, Rolf de Ruijter, Sandra Shaw.
Universitair Medisch Centrum Groningen 2006

Indicazioni ergonomiche per attrezzature dentali
Prof Oene Hokwerda, Joseph Wouters, Sandra Zijlstra-Shaw
2007 

SICUREZZA DEL LAVORO E SICUREZZA NEL LAVORO.

da riskcompliance.it

di Giovanni COSTA.

La sicurezza «del» lavoro e la sicurezza «nel» lavoro sono due temi che preoccupano la maggior parte dei lavoratori e delle famiglie. Questi temi sono stati al centro di vari eventi recenti tra cui quello della Cgil a Roma e dell’Associazione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) a Borgo Veneto, Padova.

I lavori precari sono in genere correlati a maggiori rischi per l’integrità del lavoratore. Per questo è ricorrente almeno da parte dei sindacati e delle forze politiche più sensibili la richiesta di maggiori garanzie.

Ma possono queste garanzie essere date con strumenti legislativi e contrattuali?
In parte sì, ma solo in parte.

Si possono individuare condizioni contrattuali minime e difficilmente eludibili, incentivi fiscali e contributivi per impieghi stabili, coperture retributive contro la disoccupazione, norme per la prevenzione degli infortuni e controlli pressanti sul loro rispetto.
Condizioni necessarie ma ampiamente insufficienti.

Le migliori garanzie si trovano:

  • nel posizionamento dell’impresa,
  • nella sua cultura e
  • nelle sue prospettive,
  • nella sua capacità di costruire legami duraturi e trasparenti con tutti gli stakeholder.

Circostanze facilitate dal superamento di una certa soglia dimensionale che consenta di spalmare i costi della sicurezza e della stabilità tra un numero di addetti e un volume di attività consistenti. Per provocare un morto sul lavoro non bastano la precarietà dell’impresa, le carenze organizzative e tecnologiche, l’insufficiente formazione, l’elusione di norme e sistemi di sicurezza e l’avidità. Servono la complicità e l’indifferenza di molti. Per evitarlo servono sforzi e attenzioni corali alle problematiche della sicurezza e della prevenzione. Anche da parte dei mass media.

Ho un ricordo indelebile di quando salvai mia figlia di un anno o poco più che aveva ingerito la «sorpresa», non a norma, di un uovo di Pasqua che la stava soffocando. Fortunatamente qualche sera prima avevo visto in tivù un programma dedicato agli incidenti dei bambini che aveva spiegato come agire in pochi secondi in un caso simile. E feci quello che non avrei mai avuto la prontezza e il coraggio di fare se non lo avessi visto in tv. Da allora ho sempre sostenuto che i mass media dovrebbero dedicare spazio alle dinamiche degli incidenti sul lavoro spiegando fino all’ossessione (con le stesse tecniche della pubblicità) i comportamenti da tenere per prevenirli. Per esempio, tra le cause di morte sul lavoro sono ricorrenti, stando alle cronache, la caduta da ponteggi senza le dovute protezioni, il ribaltamento di trattori, le esalazioni tossiche in silos o ambienti chiusi.

Quando si verifica una tragedia, leggiamo e vediamo un profluvio di dichiarazioni per esecrare, poco o nulla per spiegare nel dettaglio la dinamica dell’incidente e cosa avrebbe potuto evitarlo. Un’impresa precaria oltre che di incidenti è fonte di impieghi precari. Difficilmente può assicurare stabilità per quanto possano essere definiti dettagliati vincoli normativi. Prendiamo il settore turismo, enogastronomia e ospitalità dove la stagionalità è un dato strutturale. Il suo superamento può essere realizzato da imprese o gruppi con business a stagionalità complementari come la croceristica o le grandi catene alberghiere, che consentono anche certi percorsi di crescita professionale e retributiva. Oppure con accordi tra imprese. Un esempio, l’accordo a Bologna tra Camst (operatore di ristorazione che gestisce mense scolastiche) e Autogrill che deve affrontare i picchi estivi di attività quando le scuole sono chiuse.

Leggi, decreti e contratti possono aiutare ma non quanto le soluzioni costruite nel concreto delle imprese.


Fonte, CORRIERE DEL VENETO/CORRIERE DELLA SERA  del 12-OTT-2022

TASK FORCE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro sono tra gli obiettivi strategici del Governo. Infatti è una delle priorità delle linee programmatiche del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, per il 2023 e in particolare è già al centro di un lavoro congiunto all’interno di una task force governativa che sta collaborando su più fronti.   

“Il tema degli infortuni mortali è una ferita per tutti. A fronte dei numeri degli infortuni che non diminuiscono nonostante un apparato normativo importante, il Governo”, spiega il Ministro Calderone, “sin dal suo insediamento ha messo tra le sue linee di azione prioritarie la sicurezza sui luoghi di lavoro. In questo solco va il tavolo per la sicurezza che nella riunione del 12 gennaio scorso ha elaborato una serie di proposte legislative per estendere l’assicurazione Inail in ambito scolastico e per prevedere forme di sostegno alle famiglie dei giovani morti nei percorsi di alternanza e a scuola. Il Ministero ha tra i propri obiettivi una serie di iniziative e di azioni da mettere in campo, sul fronte della cultura della sicurezza, dell’intensificazione delle azioni formative e delle modifiche per rendere le norme più efficaci e incisive”. 

A tal proposito, il Dlgs 81/2008 contempla già una serie di previsioni finalizzate a migliorare la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro e prevenire gli infortuni chiamando i datori a rispettare tutte le misure a tutela della vita dei lavoratori e le rappresentanze dei dipendenti a essere punto di riferimento in azienda. Il Ministero tuttavia interverrà affinché le norme in materia di salute e sicurezza siano potenziate.

In tale ambito, a fronte di un numero di ispezioni nel corso del 2022 più alto rispetto al passato (17.035 a fronte di 13.924: + oltre il 22%), con crescita del 44% delle violazioni contestate (25.481 a fronte di 17.643), nel corso del 2023 è prevista un’azione più incisiva a 360 gradi. “Il Ministero ha dato mandato per l’inserimento di oltre 1000 ispettori tecnici all’Inl e stiamo progettando eventi e iniziative condivisi per tenere alta l’attenzione di cittadini, imprese, istituzioni in materia” sottolinea il Ministro Calderone. Che aggiunge: “Un impegno sul quale non arretreremo e che vede coinvolti già altri ministeri, come Istruzione e Salute, oltre naturalmente all’Inail, a testimonianza della condivisione dell’importanza di agire tempestivamente e con maggiore efficacia”.

da lav.gov.it

CHAT GPT E TECO MILANO

Abbiamo provato a scrivere un piccolo articolo di esempio con chat GPT. Abbiamo chiesto a chat GPT di scrivere un articolo di 50 parole relativo alle allergie professionali. Questo è stato il risultato in meno di 10 secondi

Alessandro Guerri
Alessandro Guerri

Scrivi un articolo di 50 parole sulle allergie professionali

Le allergie professionali sono reazioni avverse al lavoro che possono essere causate da sostanze chimiche, materiali o condizioni ambientali. Queste allergie possono causare sintomi come prurito, eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie e altri problemi di salute. È importante che i datori di lavoro prendano precauzioni per prevenire queste allergie, fornendo ai dipendenti accesso a prodotti per la pulizia sicuri e adeguati e fornendo formazione sulle precauzioni da prendere. In caso di sintomi, è importante che i dipendenti consultino il proprio medico per un trattamento appropriato.

TELEDERMATOLOGIA E MEDICINA VIRTUALE.

da il Giornale

Eczema, psoriasi e dermatiti sono alcune delle malattie cutanee più diffuse tra la popolazione over 60. Con la teledermatologia, nuova frontiera nel campo della medicina virtuale, si può monitorare “a distanza” l’evoluzione di un’infiammazione, di un neo o lesione della pelle. Ciò è possibile grazie all’ausilio di app e sistemi di intelligenza artificiale all’avanguardia che, specie durante la pandemia Covid-19, sono stati di supporto agli specialisti laddove le visite in presenza erano contingentate alle situazioni di emergenza. I risultati della sperimentazione image-based (basata sulle immagini ndr) sono stati soddisfacenti al punto che, in futuro, lo screening digitale potrebbe favorire la diagnosi precoce del melanoma cutaneo.

La teledermatologia (TD, la sigla) è un nuovo modo di approcciare alla diagnostica dermatologica. In buona sostanza, si tratta di un servizio sanitario (virtuale) che consente al paziente di avere accesso rapido alla consulenza specialistica senza doversi necessariamente recare presso lo studio medico.

Al riguardo, è bene precisare che la teledermatologia non si sostituisce in alcun modo alle visite in presenza. Anzi. Se si tratta della prima visita o di monitorare l’andamento di malattie che richiedono l’impiego di apparecchiature specifiche, si consiglia di concordare un appuntamento col dermatologo di riferimento.Per ciò che concerne le attività di follow-up quali, ad esempio, il monitoraggio di una lesione cutanea o di una dermatite, invece, la “consulenza virtuale” può essere un’ottima soluzione per implementare il servizio erogato dallo specialista e coinvolgere il paziente nella gestione della patologia di cui soffre.

Come funziona l’approccio image-basedMacchie rosseIl Machine Learning.

La teledermatologia si basa su un approccio image-based, vale a dire, sulla raccolta di immagini, l’analisi AI (Intelligenza Artificiale) e il Machine Learning. Quest’ultimo è un processo automatizzato basato su algoritmi in grado di lavorare su immagini cliniche e dermoscopiche. Ciò significa che quando arriva la foto di una lesione cutanea di un paziente, ad esempio, il sistema la valuta in automatico.

I dati di tipo clinico vengono acquisiti anche via smartphone mentre i restanti (genomica, proteomica eccetera) provengono da altre fonti come gli Electronic medical record. I modelli di Machine Learning processano questi dati per poi arrivare a formulare diagnosi, valutare l’efficacia della terapia e il decorso della malattia.

Grazie a questo metodo di analisi è possibile differenziare, ad esempio, le lesioni benigne da quelle maligne. Il Microsoft ResNet 152 model, per citare uno degli algoritmi più innovativi, riesce a eseguire ben 12 diagnosi, tra cui, il carcinoma basale, quello squamoso, il carcinoma intraepiteliale e il melanoma.

Le app

Allo stato dell’arte, la teledermatologia è utile soprattutto per le attività di follow-up, ossia, il monitoraggio di una specifica condizione cutanea. Al riguardo esistono già moltissime app, disponibili su varie piattaforme, che consentono di controllare lesioni o macchie sospette della pelle.

  • UmSkinCheck

Si tratta di un’app gratuita attiva sia su sistemi Apple che Android. Lanciata dall’Università del Michigan, UmSkinCheck viene adoperata per l’esame e la sorveglianza di lesioni sospette e precancerose.

  • MoleMapper

È disponibile sullo store di Apple. MoleMapper è stata sviluppata dal biologo statunitense Dan Webster e serve a tenere sotto controllo i nevi (particolari tipi di nei ndr) che potrebbero evolvere in forme maligne. Le immagini restano sullo smartphone dell’utilizzatore che può inviarle allo specialista di riferimento o, previo consenso, ai ricercatori per indagini periodiche (survey).

  • Miiskin

Miiskin è un’app ideata dall’omonima compagnia danese che, nel 2020, si è aggiudicata il premio Best Digital Health Platoform di Euronext. Si rivolge sia ai pazienti che ai provider ed è utile, non solo per la diagnosi precoce del melanoma cutaneo ma anche per monitorare l’andamento di patologie quali, ad esempio, psoriasi o dermatite atopica.

  • VisualDx

Si tratta di un’app gratuita disponibile su diversi sistemi operativi (denominata Aysa per iOS e Android). VisualDx è in grado di rilevare più di 200 condizioni dermatologiche. Il funzionamento è molto semplice: le immagini vengono elaborate dai sistemi Machine Learning cosicché lo specialista può visionarle e valutare l’andamento della terapia oppure, se necessario, consigliare al paziente ulteriori esami.

I VANTAGGI DELLA TELEDERMATOLOGIA.

Il supporto della telemedicina, applicata in ambito dermatologico, è vantaggioso sia per il paziente che per il medico. In primis può sopperire alla carenza di specialisti che, in molti Paesi d’Europa, sono sempre meno. Non solo.

Se pensiamo ad alcune aree remote del nostro territorio dove, per motivi e contingenze varie, molte persone non riescono ad avere accesso ai servizi sanitari ordinari (in presenza), la consulenza virtuale è sicuramente una valida alternativa assicurando una continuità terapeutica al paziente.

Lo stesso discorso vale per gli over e in generale le persone impossibilitate negli spostamenti oppure, come accade in Francia, la teledermatologia può essere utile per monitorare l’andamento di una particolare condizione cutanea nei bambini.

I vantaggi sono notevoli anche per il paziente che, partecipando attivamente all’esame diagnostico attraverso l’invio di foto, viene coinvolto nella gestione della malattia. Senza contare, inoltre, che il riscontro a una eventuale evoluzione anomala di un neo o lesione della pelle è immediato.

L’obiettivo principale della teledermatologia resta, però, quello della diagnosi precoce di condizioni cutanee invalidanti o tumori della pelle. Dunque, essa è anche un importante strumento di prevenzione che, in futuro, potrà essere di supporto agli specialisti per diagnosticare tempestivamente l’evoluzione in forma maligna di nei o altre lesioni cutanee.

CHAT GPT UN RISCHIO O UNA OPPORTUNITÀ PER L’OCCUPAZIONE.

da formiche.net .

Corriamo il rischio di perdere il lavoro per colpa dell’Intelligenza artificiale cosiddetta “generativa”? ChatGPT, lo strumento di OpenAI su cui Microsoft ha appena scommesso miliardi, è stato messo alla prova nelle ultime settimane a suon di test accademici e abilitazioni professionali. Con risultati impressionanti. Tecnicamente, e con i dovuti distinguo, il chatbot sarebbe in grado di passare una serie di esami nel campo dell’avvocatura, della medicina e della business administration – senza alcun tipo di addestramento specifico.

Il primo e meno recente studio (Performance of ChatGPT on USMLE) ha messo alla prova ChatGPT con l’esame di abilitazione alla professione medica negli Stati Uniti. Il chatbot ha ottenuto risultati “pari o vicini alla soglia di superamento” per tutte le sezioni degli esami, dimostrando “un alto livello di concordanza e di intuizione nelle sue spiegazioni. I risultati suggeriscono che [questi sistemi] possono avere il potenziale per aiutare la formazione medica e, potenzialmente, il processo decisionale clinico”.

Nel secondo studio, GPT Takes the Bar Exam, il chatbot ha affrontato le domande dell’esame di Stato per l’abilitazione alla professione forense. Il sistema IA ha risposto correttamente a oltre il 50% dei quesiti (laddove le probabilità di azzeccarli indovinando sono del 25%) e ha passato due sezioni specifiche, illeciti civili e prove testimoniali. Tanto che, secondo gli autori dello studio, i risultati suggeriscono che un sistema del genere sarà in grado di superare l’intero esame “nel prossimo futuro”.

Infine, nel terzo studio (Would Chat GPT3 Get a Wharton MBA?), Christian Terwiesch, professore presso la prestigiosa scuola di business dell’Università della Pennsylvania, si è accorto che il sistema è in grado di surclassare alcuni dei suoi studenti all’esame sul corso di operation management, uno dei campi di studio più importanti in un programma di master in business administration. “[ChatGPT] compie un lavoro straordinario con le domande di base sulla gestione delle operazioni e sull’analisi dei processi, comprese quelle basate su casi di studio. Non solo le risposte sono corrette, ma le spiegazioni sono eccellenti”.

Non mancano i limiti. Talvolta il sistema commette errori di calcolo sorprendenti, a livello di matematica di prima media, scrive Terwiesch, e la versione attuale di ChatGPT “non è in grado di gestire le domande più avanzate di analisi dei processi , anche quando sono basate su modelli abbastanza standard”. A ogni modo, il chatbot è “straordinariamente bravo” a modificare le sue risposte dietro suggerimenti umani: nei casi in cui inizialmente non riusciva ad abbinare il problema al metodo di soluzione corretto, il sistema è stato in grado di correggersi dopo aver ricevuto un suggerimento appropriato da un esperto umano.

Per il professore di Wharton è il momento di ripensare l’educazione aziendale: servono nuove politiche d’esame, nuovi programmi di studio incentrati sulla collaborazione tra umani e IA e non solo. Ironicamente, ha detto Terwiesch al Financial Times, la fluidità di linguaggio e le dubbie capacità matematiche rendono il chatbot un concorrente diretto per chi finisce in consulenza: i suoi studenti “potrebbero affinare la loro capacità di giudizio rispetto alle forti prestazioni del chatbot, interpretando il ruolo di quel consulente intelligente che ha sempre una risposta elegante, ma che spesso si sbaglia”.

L’esortazione di Terwiesch si unisce al coro crescente di accademici che stanno iniziando a vietare l’utilizzo di ChatGPT dopo essersi accorti che il sistema può produrre una ricerca su qualsiasi argomento, qualitativamente simile a quella di uno studente statunitense medio, in pochi secondi, cosa che – secondo loro – rischia di portare le tesi e gli essays all’irrilevanza. “Sono uno degli allarmisti”, ha dichiarato a FT il professor Jerry Davis (Ross Business School dell’Università del Michigan), che lunedì ha convocato una riunione di facoltà per discutere le implicazioni dello studio di Terwiesch. “È tempo di un ripensamento da cima a fondo”.

Per estensione, il problema si applica anche a una serie di lavori qualificati, un tempo considerati immuni dall’automazione. Nello scenario più estremo, gli analisti immaginano che l’IA possa alterare il panorama occupazionale in modo permanente. Uno studio di Oxford stima che il 47% dei posti di lavoro statunitensi potrebbe essere a rischio. Tuttavia, come ha scritto Annie Lowery sull’Atlantic, a memoria d’uomo nessun tipo di tecnologia ha causato perdite massicce di posti di lavoro tra lavoratori altamente istruiti.

Almeno per il momento, i sistemi come ChatGPT non possiedono quello che chiameremmo spirito critico: crea risposte sul modello di cosa esiste già, senza alcuna autorità, comprensione, capacità di correggersi autonomamente, identificare idee nuove o interessanti. Insomma, non può uscire dal seminato. Dunque è più probabile che la rivoluzione IA finisca per potenziare la produttività e l’efficienza  dei lavoratori che sapranno imbrigliare questi sistemi, piuttosto che far sparire interi segmenti di professionisti. Per metterla come Kara McWilliams, che lavora applicando l’IA all’apprendimento e alla valutazione: “Ricordate quando è entrata in scena la calcolatrice e c’era una grande paura di usarla? Sono dell’idea che l’IA non sostituirà le persone, ma le persone che usano l’IA sostituiranno le persone”.

E ora, la parola a ChatGPT.

ChatGPT mondo del lavoro

ALTRI LINK:

UNA SOCIETÀ CON DIPENDENTI VIRTUALI:

https://vm.tiktok.com/ZMYjCF91Y/

AMIANTO: L’ONERE DELLA PROVA È DEL DATORE DI LAVORO.

da doctor33.it

Qualora sia accertato che il danno è stato causato dalla nocività dell’attività lavorativa per esposizione all’amianto, è onere del datore di lavoro provare di avere adottato, pur in difetto di una specifica disposizione preventiva, le misure generiche di prudenza necessarie alla tutela della salute dal rischio espositivo secondo le conoscenze del tempo di insorgenza della malattia, escludendo l’esposizione della sostanza pericolosa, anche se ciò imponga la modifica dell’attività dei lavoratori, assumendo in caso contrario a proprio carico il rischio di eventuali tecnopatie.

(dott. Jacopo Grassini –www.dirittosanitario.net)

BANDO ISI 2023

È stato pubblicato il nuovo Bando dell’INAIL per incentivare le imprese a realizzare nel 2023 progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.

INAIL ha pubblicato il nuovo Bando ISI per il 2023; come ogni anno, sono finanziabili diversi Assi di finanziamento: 

  1. Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  2. Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC);
  3. Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  4. Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività;
  5. Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Assolombarda è a disposizione per la comprensione delle regole per presentare la domanda di ammissione al Bando (Avviso regionale) e per ottenere i bonus ai fini del punteggio: la condivisione dei progetti deve avvenire preliminarmente alla data di chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande. 

Dal 21 febbraio 2023 vi saranno sul sito INAIL aggiornamenti su tempistiche e moduli.( Da Assolombarda)

LINK:

https://www.incentivimpresa.it/bando-isi-inail/

INTERPELLO: IN CASO DI SMART WORKING POSSIBILITÀ DI NOMINA PLURIMA DI MEDICI COMPETENTI.

da formazione fiscale.it

Il Ministero del Lavoro nella risposta all’interpello n. 1 del 1° febbraio fornisce chiarimenti in merito alla salute e sicurezza dei lavoratori in smart working. I datori di lavoro possono nominare ulteriori medici competenti per le attività di sorveglianza sanitaria.

datori di lavoro possono nominare ulteriori medici competenti, oltre a quelli indicati per la sede aziendale, per consentire la sorveglianza sanitaria dei dipendenti che lavorano in smart working.

Lo chiarisce la Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero del Lavoro nella risposta all’interpello n. 1 del 1° febbraio 2023.

In questo modo, come avvenuto durante l’emergenza sanitaria, sarà assegnato un medico più vicino ai lavoratori che svolgono l’attività lavorativa presso il proprio domicilio o comunque lontano dalla sede di lavoro, garantendo loro maggiore sicurezza.

Tutti i medici competenti nominati assumeranno gli obblighi e le responsabilità previste dalla legge.

Smart working e sorveglianza sanitaria: il datore di lavoro può nominare più medici competenti

Il Ministero della Lavoro con la risposta all’interpello n. 1 del 1° febbraio 2023 chiarisce i dubbi avanzati da Confcommercio e relativi alle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori che operano in regime di smart working.

In particolare, è stato chiesto se i datori di lavoro potessero continuare, così come è stato durante l’emergenza sanitaria, le attività di sorveglianza sanitaria affidando l’incarico a medici competenti diversi da quelli già nominati per la sede dell’azienda e più vicini al luogo di lavoro dei dipendenti che svolgono l’attività da remoto.

In primo luogo, il Ministero sottolinea come la prestazione di sorveglianza sanitaria spetti anche a tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, indipendentemente dall’ambito in cui questa viene svolta, come specificato dall’articolo 3, comma 10 del DL n. 81/2008.

“Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicano correttamente le Direttive aziendali di sicurezza.”

Spetta al datore di lavoro nominare il medico competente che effettuerà la sorveglianza sanitaria in tutti i casi previsti dalla legge. Questo, poi, collabora anche con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi:
“anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e all’organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro.”

Nei casi di aziende con più unità produttive o di gruppi d’imprese il datore di lavoro può nominare più medici competenti ma deve individuare tra di loro uno che svolga funzioni di coordinamento.

Smart working e sorveglianza sanitaria: le indicazioni per i datori di lavoro

Come stabilito dall’articolo 22, comma 1, della legge n. 81/2017, il datore di lavoro deve garantire anche la salute e la sicurezza del lavoratore che svolge la prestazione in modalità agile.

Pertanto, è tenuto a consegnare, almeno ogni anno, al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza un’informativa scritta, nella quale sono individuati i rischi generali e quelli specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.

Alla luce di quanto esposto, la Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero ritiene che il datore di lavoro possa effettivamente nominare più medici competenti, individuandone uno con funzioni di coordinamento nei casi previsti.

Ogni medico competente nominato assumerà tutti gli obblighi e le responsabilità in materia di salute e sicurezza ai sensi della normativa vigente.

In linea generale, infine, come stabilito dal comma 3 dell’articolo 29 del DL n. 81/2008, il datore di lavoro sarà tenuto a rielaborare il documento di valutazione dei rischi:

  • in caso di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori;
  • in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione;
  • in seguito a infortuni significativi;
  • quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità.

datori di lavoro, dunque, possono individuare e nominare medici competenti, in aggiunta a quelli nominati per la sede dell’azienda, per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori che svolgono l’attività in smart working.