COME SARÀ L’UFFICIO DEL FUTURO PROSSIMO.

13 Maggio 2022

da il corriere it

Uno smartphone al posto di una scrivania in ufficio. In un tablet tutto quello che ora affolla il ripiano e i cassetti del nostro tavolo di lavoro. Il cambiamento delle aspettative dei dipendenti e la rapida evoluzione di IA e tecnologia stanno rimodellando ogni aspetto del modo di lavorare.

E il futuro degli uffici è già qui, tra noi. Parola di Stim Tech Group, l’azienda di system integration milanese che ha investito nei due anni di pandemia 6,5 milioni di euro in attività di ricerca e sviluppo, acquisizioni e ristrutturazioni di sedi e risorse umane proprio intorno a una strategia di innovazione del digital workplace. «Il lavoro è diventato più “liquido” e sarà sempre meno vincolato allo spazio», spiega il ceo di Stim Tech, Stefano Marazzi, «e nei prossimi anni l’ufficio cambierà in maniera radicale».

Tutto in uno smartphone

Dunque, stop alle scrivanie stile “batterie” (con meno persone negli uffici, infatti, serviranno meno postazioni fisiche assegnate ai singoli): al loro posto aree condivise, “quartieri”, sale riunioni altamente tecnologizzate, dove più colleghi possono lavorare insieme in modo flessibile. Ai dipendenti servirà solo una tastiera e un monitor (ma presto anche questo potrebbe essere sostituito da un ologramma del desktop) con cui collegarsi wireless attraverso i propri smartphone. Un ruolo decisivo sarà giocato dalla domotica e dai sistemi di sicurezza nel controllo degli accessi. Lo spazio fisico diventerà interattivo con prenotazioni in remoto della postazione, sanificazioni automatiche, niente password ma riconoscimenti facciali per accedere fisicamente alle sale, per connettersi a Internet dall’ufficio e per accedere al data base aziendale.

60 mila sale riunioni da riconvertire

E’ in dubbio che il mondo delle aziende italiane ha mostrato e sta mostrando una certa resistenza – almeno in alcuni settori – verso il lavoro agile, «ma questo è un processo irreversibile. Al momento il segmento che sta mostrando più sensibilità è quello bancario e delle utilities. Ci sono almeno 60 mila sale da riconvertire e rendere più efficienti, dinamiche e attrattive», spiega Stefano Marazzi. Tutto questo infatti prevede un ripensamento su scala dell’ufficio, inteso come spazio ma anche come arredo. E non è un caso che nel team della Stim Tech Group ci sia anche un architetto. Insomma, l’impatto che la pandemia ha avuto sulle attività di trasformazione digitale delle aziende è innegabile, dando un’accelerazione ai progetti di trasformazione. «Molti sono stati costretti a rivalutare le proprie priorità e creare nuove strategie di adattamento», spiega ancora Marazzi, «e l’espansione dei servizi digitali è diventata una necessità imprescindibile».

L’occasione della pandemia

Anche se l’approccio delle grandi aziende non è quello delle medio-piccole, tutte evolveranno in un sistema di modello di lavoro ibrido, in presenza e da remoto. Proprio puntando tutto sull’innovazione del digital workplace e per ampliare l’offerta ai propri clienti, Stim (fondata nel 1988 da Francesco Marazzi, padre dell’attuale ceo) decide tra il 2020 e il 2021 di ampliarsi con l’obiettivo di costruire proprio un polo di aggregazione rivolto alle soluzioni per l’ambiente di lavoro digitale e della System Integration. «In piena pandemia abbiamo investito risorse e tempo concentrandoci sullo sviluppo e implementazione di progetti di ricerca per portare Stim a un livello più elevato di innovazione», racconta Marazzi, «consapevoli dell’accelerazione del fenomeno Hybrid Workplace e la necessità delle aziende di ridisegnare i sistemi, le tecnologie e i nuovi strumenti per agevolare la vita delle persone garantendo efficienza e qualità del lavoro».

Le acquisizioni

Nel corso del 2020 viene costituita la società Yooda, che ben presto si configura come leader nella progettazione ed implementazioni di soluzioni Microsoft Teams, Voce e Cloud. Nello stesso anno anche l’acquisizione di Mca, con sede a Bresso, in provincia di Milano, azienda che si occupa di progettazione, realizzazione e noleggio di soluzioni per sistemi audiovisivi multimediali, e che ha portato in dote l’accordo con la Regione Lombardia per la gestione di tutti i i sistemi multimediali, completando così le competenze di Stim nell’ambito dell’audio-video. Nel 2021, infine, l’acquisizione di Ayno, società leader in Italia per la progettazione e realizzazione di sistemi evoluti di videoconferenza e soluzioni audiovisive integrate, acquisizione orientata alla partnership siglata l’anno prima con Microsoft per offrire ai clienti l’intera gamma delle soluzioni di videoconferenza e di Microsoft 365. Risultato: un gruppo con sei sedi, un organico di oltre 170 persone e un fatturato per il 2021 che tocca quasi i 40 milioni di euro, «diventando attrattivo anche per alcuni fondi», chiosa soddisfatto il ceo Marazzi.

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