NIENTE CONTROLLI SE IL GREEN PASS VIENE DATO AL DATORE DI LAVORO

11 Novembre 2021

Con 199 voti favorevoli38 contrari e nessun astenuto, il Senato ha approvato il nuovo decreto legge contenente nuove semplificazioni sull’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro. Tra gli emendamenti approvati in commissione Affari costituzionali del Senato c’è la semplificazione delle verifiche della certificazione verde anche al settore privato. Sostanzialmente, i dipendenti delle aziende private potranno «richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro la copia della propria certificazione verde Covid-19» in modo tale che il datore, o chi ne ha la delega, non debba effettuare controlli sui dipendenti fino a quando il Green pass è valido.

Con un altro emendamento, relativo alle aziende con meno di 15 dipendenti, viene prolungato il periodo in cui i datori di lavoro possono sospendere o sostituire un lavoratore privo di certificazione verde. Attualmente un dipendente privo di Green pass viene segnalato come assente ingiustificato e dopo cinque giorni d’assenza può rischiare di esser sospeso e rimanere senza paga per un massimo di dieci giorni, rinnovabili una volta sino al 31 dicembre 2021. Con l’emendamento viene specificato che i dieci giorni sono lavorativi, mentre viene meno la clausola del possibile rinnovo univoco.

Insomma, il lavoratore che ha accumulato cinque giorni di assenze ingiustificate potrà essere sospeso anche più di due volte, sempre però entro il 31 dicembre 2021. Salvo proroghe. Novità anche per i lavori in somministrazione. Attualmente il controllo del Green pass è in capo sia all’agenzia di somministrazione sia a carico dell’azienda dove il lavoratore effettua la propria prestazione. Con questo emendamento il duplice controllo verrebbe meno, poiché il controllo spetterebbe solo all’azienda presso cui il lavoratore svolge la propria prestazione lavorativa.

Un altro emendamento riguarda invece la scadenza del Green pass durante l’orario lavorativo. Qualora la certificazione verde dovesse scadere nel mezzo dell’orario di lavoro, il dipendente può continuare a lavorare sino alla fine del proprio turno e non viene applicata a suo carico alcuna sanzione amministrativa. Rischia invece una multa dai 600 ai 1500 euro il lavoratore che, in caso di controllo, viene trovato in possesso di un Green pass scaduto dopo un’ora dall’inizio della prestazione lavorativa. Nel dl sono inoltre state introdotte misure urgenti in materia di test antigenici rapidi, nonché la proroga fino al 31 dicembre 2021 dei prezzi calmierati dei test rapidi per rilevare l’eventuale contagio. Da open.online

Comments (1)

  1. Marco De Donno

    Ottima ed importante segnalazione.

    Anche fuori dalla fase più drammatica e generalizzata del contagio, per le imprese, soprattutto quelle piccole, continua a rimanere ostico orientarsi fra le continue novità normative.

    Sulla logicità del provvedimento potrebbe emergere qualche perplessità (per quel poco che ne capisco l’adozione nel mondo del lavoro dello specifico strumento Green Pass doveva servire proprio per evitare di mettere in mano a privati ulteriori potenziali incroci di dati sensibili con responsabilizzazione e rilevanza in materia di riservatezza, mentre se non ci fosse stata questa remora forse sarebbe potuto bastare sin dall’inizio di questa storia il semplice certificato di avvenuta vacinazione, come in molte aziende siamo ormai abituati a gestire per altri motivi, senza scomodare una modalità che per taluni può suonare controversa), ma tant’è, se ci vengono cambiate le regole del gioco a noi sta solo di rispettare quelle in vigore.

    A maggior ragione va un grazie a questa preziosa rubrica di novità per tenerci informati.

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