Monthly Archives: Ottobre 2019

OPUSCOLI INFORMATIVI IN CINESE DELLA REGIONE TOSCANA

La regione Toscana in considerazione del la presenza nel distretto di Prato di un gran numero di imprese cinesi , ha redatto degli interessanti libretti informativi utili nel ridurre la barriera linguistica e agevolare le attività dei formatori , degli addetti alla sicurezza ed agli imprenditori che operano a contatto con questa realtà. Riproponiamo il testo ed i collegamenti che potete trovare nel sito della regione Toscana

Dopo la prima esperienza del progetto Lavoro sicuro in Area vasta Centro, la Regione Toscana ha deciso di sviluppare ulteriormente l’intervento mirato di prevenzione fino a dicembre 2020.

Oltre ai controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolti a un numero consistente di imprese rispetto ai rischi maggiormente rilevanti, è stata realizzata una campagna di comunicazione con la produzione di materiale informativo rivolto a imprenditori e lavoratori, per la messa in atto delle necessarie misure preventive e la promozione a tutti i livelli di una maggiore cultura della salute e della sicurezza sul lavoro.
Questa seconda fase del progetto ha visto la proficua collaborazione con il Consolato in Firenze della Repubblica popolare di Cina e con i rappresentanti della comunità cinese.

In queste pagine sono disponibili i materiali informativi in lingua per datori di lavoro e lavoratori.

 

leggi traduzione

 

 

Confezioni e Pronto moda
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Pelletterie
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Carrelli elevatori
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Maglierie
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Tintorie, stamperie e gruccifici
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Magazzini
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Tomaifici
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Come prevenire i rischi
per la salute e sicurezza
nella mia azienda

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LETTERA CIIP ALLE ISITUZIONI

La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP), cui fanno riferimento 15 Associazioni tecnico scientifiche in materia di prevenzione e sicurezza del lavoro, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Ministri della Salute, Lavoro, Istruzione, Agricoltura e al Presidente della Conferenza delle Regioni, ha richiamato l’attenzione sulle delicate questioni di questo importante settore con delle istantanee che fotografano in maniera esaustiva ciò che occorre avviare e mettere in campo senza attendere altro tempo.

Ecco il link alla LETTERA

In sintesi per Susanna Cantoni, presidente della CIIP, occorre non abbassare la guardia soprattutto per il dilagarsi della elevata frammentazione delle imprese, con frequente ricorso ad appalti e subappalti, anche per attività lavorative estremamente pericolose.

Tale scenario, precisa la Cantoni, rende molto più difficoltosa l’azione di prevenzione e vigilanza da parte dei servizi dedicati dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, in quanto proprio nelle piccole imprese, nel  variegato mondo delle cooperative, gli stessi  lavoratori autonomi, a cui  in un  tessuto produttivo sfilacciato, vengono sempre più affidati lavori in appalto ad elevato rischio (un esempio per tutti sono le attività di manutenzione).

Occorre ripulire dall’illegalità il mercato delle consulenze e della formazione, promuovere e controllare più seriamente i processi di formazione, anche semplificando e razionalizzando gli obblighi, troppo spesso considerati ancora meri adempimenti formali da evadere se possibile o adempiere falsamente con falsi attestati e corsi fasulli. Un altro elemento su cui indagare, ha continuato, è il recente incremento di infortuni da rischio chimico in aziende e in attività diverse dal comparto dell’industria chimica.

Ecco i punti salienti della lettera.
Rafforzare i Servizi delle ASL, definendone gli standard di fabbisogno di personale, per aumentaregli interventi di controllo e di prevenzione delle ASL  per favorire l’adozione da parte delle imprese di una maggior cultura e di un maggior impegno per la sicurezza;

Potenziare le strutture dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro per la lotta al caporalato, alla irregolarità dei rapporti di lavoro; Rafforzare gli organici dei Vigili del Fuoco dedicati alla prevenzione; Rafforzare il coordinamento tra le strutture del SSN e dell’I.N.L. in quanto sicurezza e salute dei lavoratori e regolarità dei rapporti di lavoro sono temi strettamente legati ma che richiedono competenze professionali assai diverse tra loro;

Valorizzare le esperienze di 40 anni di lavoro del sistema sanitario pubblico, sostenute nel Piano Nazionale Prevenzione 2014—2019 e nel prossimo 2020—2025 attualmente in elaborazione;

Le esperienze dei Servizi ASL, pur nelle differenze regionali e di risorse dedicate, sono oramai consolidate nella programmazione dei controlli per priorità, (agricoltura, edilizia, amianto, rischio chimico e cancerogeno, rischio muscolo—scheletrico, stress lavoro—correlato, etc.), nel lavoro per piani mirati territoriali, nella ricerca attiva delle patologie professionali che mietono più vittime degli infortuni, nel coordinamento e controllo dell’operato delle figure aziendali, nel sostegno alla partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori ( RLS), ma anche nel sostegno alle iniziative di formazione scolastica.

Occorre, tuttavia, investire ancor di più nella prevenzione primaria, nella rimozione, cioè, deifattori che, nell’organizzazione del lavoro, possono costituire rischio per la sicurezza e la salute di chi lavora. Anche le azioni di promozione della salute devono essere rivolte a questo fine e non solo ad interventi individuali.

tratto da quotidianosanità.it

INTERVENTO CATARATTA E GUIDA SICURA

Da quotidianosanità.it

14 ottobre – Gli interventi di cataratta contribuiscono a rendere le strade più sicure perché dimezzano incidenti stradali e situazioni a rischio incidente (i cosiddetti ‘near miss’). Lo stabilisce una ricerca australiana appena presentata a San Francisco al congresso dell’American Academy of Opthalmogy. E secondo gli esperti, per definire l’idoneità alla guida dei pazienti più avanti negli anni, andrebbe introdotta, accanto alla tradizionale valutazione dell’acuità visiva, anche una valutazione ‘qualitativa’.

Che la chirurgia della cataratta fosse in grado di restituire ai pazienti il piacere di vedere i colori in tutto il loro splendore e di migliorare la visione notturna è cosa nota da tempo, ma che potesse avere delle ricadute sulla sicurezza stradale non era stato finora dimostrato.

La cataratta è un pegno comune da pagare all’invecchiamento: un 80enne su due presenta questo problema. I colori perdono le loro note vibranti, di notte si vede peggio perché le luci si sfrangiano in mille raggi che disturbano la visione, si fa più fatica a vedere gli oggetti da vicino. Tutto perché il cristallino, che dovrebbe essere limpido come suggerisce il suo nome, si opaca. Il rimedio c’è ed è (almeno per ora) affidato alla chirurgia: il cristallino opacato viene sostituito da una lente artificiale e si torna a vedere. Spesso anche senza occhiali.
Un intervento dai tempi contenuti, che viene effettuato quasi sempre in day hospital, in anestesia locale. Rapido e risolutivo. Ma non tutte le persone con cataratta decidono di affrontarlo.  Qualcuno ritiene che non interferendo troppo con le attività del vivere quotidiano, si possa vivere bene anche senza correggere la cataratta. Ma è davvero così?

Jonathon Nge colleghi della University of Western Australia hanno deciso di oggettivare l’impatto della cataratta sulla qualità di vita, in un contesto particolare: guidare la macchina. A tale proposito hanno arruolato 44 pazienti candidati all’intervento di cataratta e li hanno sottoposti ad un test di guida con un simulatore che proponeva loro varie situazioni:  limiti di velocità, traffico, incroci non controllati e attraversamenti pedonali.
I pazienti venivano nuovamente sottoposti al test di guida simulato dopo l’intervento di cataratta al primo occhio, poi dopo il secondo intervento (in genere viene operato prima un occhio, iniziando con quello con la cataratta più ‘densa’, poi l’altro occhio).
I risultati ottenuti si commentano da soli. Dopo il primo intervento, incidenti e situazioni al limite dell’incidente (i cosiddetti ‘near miss’) sono risultati ridotti del 35%; dopo il secondo intervento si arriva  a ridurli del 48%.

Secondo gli autori dello studio, l’acuità visiva (quella misurata con le tavole optometriche per la patente) rappresenta un importante esame per definire l’idoneità alla guida di una persona , ma dà comunque una valutazione incompleta. Un indicatore altrettanto importante è la qualità della visione. Una migliore sensibilità al contrasto e una migliore visione crepuscolare possono avere ricadute importanti sulla sicurezza alla guida.

“In Australia e in altri Paesi – commenta il dottor Ng – i pazienti spesso aspettano mesi prima di essere operati, dopo la diagnosi di cataratta. I risultati di questo studio sottolineano invece l’importanza di sottoporsi tempestivamente all’intervento, per garantire la sicurezza e l’indipendenza negli spostamenti in auto anche nei guidatori più avanti con gli anni”.

Maria Rita Montebelli

ANCHE FUMARE POCO FA MALE ALLA SPIROMETRIA

Da dottnet.it fonte: The Lancet Respiratory Medicine

Non è così vero che fumare poche sigarette al giorno non fa male. Causa comunque un danno a lungo termine ai polmoni. Questo l’avvertimento che arriva da una ricerca del Columbia University Irving Medical Center, pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine. I ricercatori hanno esaminato in particolare la quantità di aria che si può inspirare ed espirare in fumatori, ex-fumatori e non fumatori.

La funzione polmonare diminuisce naturalmente con l’età (a partire dai 20 anni) ed è noto che il fumo accelera questo processo. Sono stati presi in esame i dati relativi a 25352 persone, tra i 18 e i 93 anni, e proprio grazie a questo campione abbastanza ampio gli studiosi hanno potuto osservare le differenze nella funzione polmonare tra chi fumava meno di cinque sigarette al giorno e chi si attestava a più di 30.  L’analisi ha rivelato che la funzione polmonare in chi fuma seppur poco diminuisce a un ritmo molto più vicino a quello dei fumatori pesanti piuttosto che dei non fumatori.

Rispetto al tasso di declino di questa funzione in un non fumatore, impostato a zero, quello aggiuntivo per i fumatori cosiddetti leggeri è di 7,65 ml/anno, mentre arriva a 11,24 ml/anno per i fumatori pesanti. Ciò significa che un fumatore leggero potrebbe perdere circa la stessa quantità di funzionalità polmonare in un anno di un fumatore pesante in nove mesi. “Fumare un paio di sigarette al giorno – evidenzia Elizabeth Oelsner, che ha guidato lo studio – è molto più rischioso di quanto si pensi.  Tutti dovrebbero essere incoraggiati a smettere, indipendentemente dal numero di sigarette al giorno fumate”. Lostudio ha anche testato un’ipotesi, basata su uno studio di 40 anni fa, secondo cui il tasso di declino della capacità polmonare “si normalizza” entro pochi anni dalla cessazione del fumo, mostrando invece che sebbene la capacità polmonare diminuisca a un tasso molto più basso negli ex fumatori rispetto a chi attualmente fuma, tale tasso non si normalizza per almeno 30 anni.

FOCUS OSHA SUI DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI

Da osha.europa.eu

I disturbi muscoloscheletrici rappresentano uno dei disturbi più comuni legati al lavoro e affliggono milioni di lavoratori europei per un costo quantificato in miliardi di euro a carico dei datori di lavoro. La lotta ai DMS non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per le imprese.

In genere i disturbi muscoloscheletrici (DMS) interessano la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori, ma possono anche colpire gli arti inferiori. Indicano qualsiasi lesione o patologia alle articolazioni o ad altri tessuti.  I problemi di salute vanno da malesseri e dolori di lieve entità sino a problemi più seri che costringono ad assentarsi dal lavoro e possono richiedere cure mediche. Nei casi cronici più gravi, possono addirittura portare alla disabilità e all’abbandono forzato del posto di lavoro.

I due gruppi principali di DMS sono costituiti dai dolori/disturbi alla schiena e dai disturbi degli arti superiori legati all’attività lavorativa(conosciuti comunemente “disturbi da stress fisici ripetuti”).

LA CAUSA DEI DMS

La maggior parte dei DMS legati all’attività lavorativa si sviluppano nel tempo. Di norma non hanno una sola causa: spesso sono provocati da una combinazione di diversi fattori. Tra le cause fisiche e i fattori di rischio riconducibili all’organizzazione del lavoro si annoverano:

  • la movimentazione di carichi, specialmente quando si ruota o si piega la schiena;
  • movimenti ripetitivi o che richiedono uno sforzo;
  • l’assunzione di posture scorrette o statiche;
  • vibrazioni, scarsa illuminazione o lavoro in ambienti freddi;
  • ritmi intensi di lavoro;
  • il mantenimento prolungato della stessa posizione in piedi o seduta.

Crescono le prove che dimostrano un collegamento dei DMS con i fattori di rischio psicosociali (soprattutto se individuati in concomitanza con i rischi fisici), tra cui:

  • una domanda di lavoro elevata o una scarsa autonomia;
  • una scarsa soddisfazione sul lavoro.

PREVENZIONE

Non c’è una soluzione unica; talvolta può essere necessario rivolgersi a un esperto in caso di problemi gravi o inconsueti. Tuttavia, molte soluzioni sono semplici e poco costose (per esempio si possono fornire i lavoratori di un carrello di supporto per movimentare le merci o spostare oggetti su una scrivania).

Per contrastare i DMS, i datori di lavoro dovrebbero servirsi di una combinazione dei seguenti fattori:

  • la valutazione dei rischi:adottare un approccio olistico, valutando e affrontando l’insieme delle cause (vedi sopra);
  • la partecipazione dei dipendenti: coinvolgere il personale e i suoi rappresentanti nelle discussioni sui problemi e sulle soluzioni possibili.

Per saperne di più, leggi la scheda informativa “prevenire le patologie muscoloscheletriche legate all’attività lavorativa“.

AZIONI

Le azioni di prevenzioni potrebbero includere modifiche riguardanti:

  • gli spazi di lavoro,adeguandoli al fine di migliorare le posture lavorative;
  • le attrezzature, assicurando che siano ergonomiche e adatte ai compiti da svolgere;
  • i lavoratori, migliorando la loro consapevolezza dei rischi e impartendo una formazione su buoni metodi di lavoro;
  • i compiti, cambiando metodi o strumenti di lavoro;
  • la gestione, pianificando il lavoro in modo da evitare mansioni ripetitive o prolungate con posture scorrette, programmando pause, la rotazione delle funzioni o la riassegnazione del lavoro;
  • i fattori organizzativi,sviluppando una politica in materia di DMS.

Anche il monitoraggio e la promozione della salute, il riadattamento e il reinserimento dei lavoratori che ancora soffrono di DMS vanno considerate nell’approccio di gestione di tali disturbi.

LA NORMATIVA EUROPEA

Le direttive europee, i regolamenti degli Stati membri e gli orientamenti sulle buone prassi già riconoscono quanto sia importante prevenire i DMS. Tra le direttive pertinenti figurano la “direttiva quadro” generale sulla SSL e le direttive sulle tematiche seguenti: la movimentazione manuale di carichi, le attrezzature di lavoro, gli standard minimi per i luoghi di lavoro e le attività lavorative svolte con videoterminali (schermi di computer).

Nel 2007 la Commissione europea ha avviato una consultazione  su possibili interventi comunitari, tra cui una nuova normativa. I possibili piani sono stati sospesi in pendenza di un riesame delle direttive dell’UE nel 2014-2015. I DMS sono riconosciuti come una priorità degli Stati membri dell’UE e delle parti sociali europee.

 

SCHEDA INAIL RISCHIO TRANSPALLET

Transpallet

 

Da INAIL

Il prodotto si propone di approfondire le principali misure di prevenzione atte ad impedire il verificarsi di infortuni e/o incidenti che vedano il coinvolgimento di transpallet manuali.

Immagine I transpallet manuali

L’analisi è stata svolta partendo dai casi di infortuni mortali e gravi che hanno visto la presenza attiva di un transpallet e contenuti nella banca dati Infor.Mo

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

DEFICIT VESTIBOLARI CON RUMORE E VIBRAZIONI


L’esposizione cronica alle vibrazioni su tutto il corpo può influenzare il sistema gastrointestinale, la colonna lombare, il sistema vascolare periferico e il sistema vestibolo-cocleare.

OBIETTIVI : Lo scopo di questo studio era di valutare gli effetti delle vibrazioni sul sistema vestibolare in ambienti rumorosi e privi di rumore utilizzando il test dell’impulso della testa video (vHIT).

MATERIALE E METODI: Sono stati arruolati 138 dipendenti  per questo studio. Il gruppo 1 è stato esposto a vibrazioni e rumore. Gruppo 2 è stato esposto solo a vibrazioni, senza esposizione a rumore. Il gruppo 3 non è stato esposto a rumore o vibrazioni.

RISULTATI:

41 deficit dei canali semicircolari  sono stati osservati in 41 degli 84 partecipanti nel Gruppo 1

7 su 24 partecipanti nel Gruppo 2

1 su 30 partecipanti nel Gruppo 3.

Vi erano più deficit di canale nel Gruppo 1 e nel Gruppo 2, rispetto al Gruppo 3 (p <.05). Non c’era alcuna differenza significativa tra il Gruppo 1 e il Gruppo 2 in termini di deficit del canale (p> 0,05).

CONCLUSIONI E SIGNIFICATO: il deficit del canale semicircolare può essere visto come l’effetto sinergico di rumore e vibrazioni.

Tradotto liberamente da

dott. Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro


Testo completo sul sito del giornale

Acta Otolaryngol. 2019 Nov;139(11):1014-1018. doi: 10.1080/00016489.2019.1666213. Epub 2019 Sep 19.

 

NUOVA SEZIONE INAIL ATTREZZATURE DI LAVORO

Le attrezzature di lavoro sono il tema del nuovo spazio del portale Inail. La sezione dedicata fornisce indicazioni alle imprese sul tema della sicurezza nella gestione e nella manutenzione di macchine, apparecchi e impianti. Tutte le informazioni utili per navigare sul sito dell’Istituto.

Le attrezzature di lavoro sono protagoniste del nuovo spazioinaugurato sul portale Inail e dedicato ai datori di lavoro: supportare le imprese sul tema della sicurezza sul lavoro è l’esigenza da cui nasce.

Nella sezione vengono presi in esami diversi aspetti della gestione delle attrezzature di lavoro: i rischi e la sicurezza, la legislazione vigente, la manutenzione delle macchine e molti altri.

Attrezzature di lavoro, novità sezione portale Inail: i contenuti della sezione

Come si legge nella notizia pubblicata il 7 ottobre dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, la sezione “Attrezzatura di lavoro” è stata inaugurata con lo scopo di facilitare i datori di lavoro nel reperire informazioni riguardo ai propri obblighi relativi alla sicurezza di macchinari, utensili ed attrezzature. Nella parte generale sono presenti alcune definizioni riportate dal  TU 81e una descrizione sintetica degli obblighi del datore di lavoro.

Il nuovo spazio del portale Inail è composto, inoltre, da nove sottosezioni, ciascuna dedicata ad un aspetto specifico relativo alle attrezzature di lavoro. Sono presenti informazioni e documenti riassuntiviper conoscere ciò che c’è da sapere in tema di scelta, valutazione dei rischi dell’attrezzatura, manutenzione, informazione e formazione.

Per raggiungere lo spazio del sito Inail dedicato alle attrezzature di lavoro, utile in particolare per i datori di lavoro che devono occuparsi della sicurezza e manutenzione delle macchine e degli impianti, si può utilizzare il link o accedere al sito ufficiale e seguire il percorso “Attività”, “Prevenzione e sicurezza”, “Conoscere il rischio” e, infine, “Attrezzature di “lavoro”.

Attrezzature di lavoro, novità sezione portale Inail: le informazioni utili per i datori di lavoro

Dalla scelta alla dismissione di un’attrezzatura: il portale fornisce istruzioni ai datori di lavoro per una corretta gestione degli strumenti a disposizione dei lavoratori.

In relazione alla conformità delle attrezzature con le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie sono presenti due sezioni: “Attrezzature marcate CE” e “Attrezzature non marcate CE”.

La spiegazione della differenza tra vizi palesi e vizi occulti è raggiungibile, invece, attraverso la sezione Scelta e messa a disposizione dell’attrezzatura”.

A Manutenzione, controllo e verifica di un’attrezzatura è dedicata un’altra porzione del portale Inail,, che aiuta i datori di lavoro a garantire la sicurezza nell’utilizzo delle attrezzature.

Gli obblighi e le responsabilità dei datori di lavoro sono ben evidenziati nella sottosezione dedicata alla La valutazione del rischio di un’attrezzatura”.

Da non trascurare, inoltre, le istruzioni che riguardano Informazione, formazione e addestramento e che fornisce le basi per prevenire incidenti grazie alla consapevolezza dei lavoratori nell’utilizzo degli strumenti di lavoro.

da informazionefiscale.it

STUDIO CRITICO DELLE INFORMAZIONI ON LINE SUGLI ACUFENI

Si usa il termine acufene (o tinnito) per indicare la condizione in cui viene percepito un rumore in una o in entrambe le orecchie, oppure nella testa, anche se dall’esterno non proviene alcun suono.

Circa 2.5-5 milioni di italiani convivono con l’acufene, ma il disturbo ha caratteristiche diverse a seconda del paziente: sia come intensità sia come frequenza.

Tra le cause occupazionali il Tinnitus si associa all ‘ipoacusia da rumore

LO STUDIO SU NOISE AND HEALTH

Materiali e metodi:

I 100 video di acufene più visti sono stati codificati manualmente.

Per prima cosa sono stati identificati le fonti del caricamento ovvero chi aveva eseguito l‘upload : paziente , professionista sanitario, clip televisivo e clip basato su Internet.

In secondo luogo, i video sono stati analizzati per accertare quali informazioni pertinenti contenevano in un foglio informativo dell’attuale Istituto nazionale sulla sordità e altri disturbi della comunicazione.

risultati:

Dei video, 42 erano generati dai pazienti , 33 dai media e 25 dai professionisti. Collettivamente, i 100 video sono stati visualizzati quasi 9 milioni di volte. Le probabilità di menzionare “acufene oggettivo” nei video dei  professionisti erano 9,58 volte quelle di fonti multimediali [odds ratio (OR) = 9,58; Intervallo di confidenza al 95% (CI): 1,94, 47,42; P = 0,01], mentre queste probabilità nei video dei pazienti erano il 51% dei video generati dai media (OR = 0,51; IC 95%: 0,20, 1,29; P = 0,16). Le probabilità che lo scopo di un video fosse vendere un prodotto o un servizio erano quasi le stesse sia per i video dei pazienti  che per quelli dei sanitari.

È stato riscontrato che i video dei pazienti hanno una probabilità 4,33 volte maggiore di presentare un tema sulla propria esperienza di acufene (OR = 4,33; IC al 95%: 1,62, 11,63; P = 0,004) rispetto ai video multimediali.

conclusioni:

Dei primi 100 video visualizzati sull’acufene, la maggior parte sono stati caricati dai pazienti, condividendo le esperienze personali. Sono necessarie azioni per rendere le informazioni scientifiche da fonte medica maggiormente disponibili e accessibili su YouTube e altri social media rispetto a quelle prodotte da altre fonti.

MANAGEMENT DELLA FATICA CRONICA SUL LAVORO

I dipendenti che soffrono di disturbi del sonno  e conseguente  di stanchezza sul lavoro per alterazione del ciclo circadiano sono meno efficienti sul lavoro e presentano un rischio maggiore di infortuni ,incidenti o traumi .

Secondo il National Safety Council, “un datore di lavoro con 1.000 dipendenti può aspettarsi di perdere oltre 1 milione di dollari ogni anno a causa degli effetti defaticanti della perdita di sonno. Gestire questa problematica è una responsabilità che deve essere condivisa tra datori di lavoro e dipendenti con programmi e sistemi pratici che costruiscono una forte cultura del sonno e della sicurezza in azienda

Le strategie da poter utilizzare sono le seguentiI

1 Responsabilizzare la direzione  risorse umane nella  gestione dei turni  al fine di garantire una buona qualità del sonno e evitare quindi un affaticamento dei lavoratori

2 Responsabilizzare i lavoratori su perdita di sonno e rischi infortunistici

3 Analizzare i dati oggettivi della turnazione

4 sfruttare la tecnologia digitale per avere  un sistema di gestione delle attività lavorative che tenga conto della fatica e del sonno

Da ohsonline.com

Liberamente tradotto da Dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro