1. La VdR “solitudine” deve essere eseguita dopo aver valutato tutti gli altri rischi lavorativi i propri della mansione (o del lavoro) in esame;

2. Valutare i rischi ambientali propri dei luoghi e del contesto nei quali il lavoratore solitario deve operare;

3. Tenere presente che lo stato di solitudine (in particolare in assenza di luce) può aggravare la percezione del rischio;

4. Verificare che le strutture e le attrezzature di detti luoghi siano a norma (eventuali manuali di uso e manutenzione devono essere disponibili in loco o fare parte del corredo del lavoratore solitario);

5. Verificare che in loco esista almeno un pacchetto di medicazione (o che faccia parte della dotazione personale del lavoratore);

6. Acquisire il parere del medico competente sull’idoneità del lavoratore al lavoro in solitudine (giudizio fondato sulla salute e sulla emotività);

7. Il lavoratore deve essere affidabile sotto il profilo della sicurezza (cioè formato e conscio sul fatto che le procedure operative debbano essere sempre rispettate, anche in assenza di un controllo diretto). In particolare che abbia ed usi i DPI necessari.

8. Fornire al lavoratore informazione e formazione specifica (documentata!).

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E’ inotre consigliabile stabilire una procedura che preveda:

• cellulare in dotazione, programmato sul numero di emergenza aziendale (per richiesta di soccorso a voce);

• GPS (per lavoratori operanti su vaste aree esterne, specialmente se poco praticabili);

• chiamata telefonica o invio di segnale convenzionale a intervalli stabiliti dal lavoratore alla sede (una telefonata dalla sede potrebbe costringere il lavoratore a rispondere mentre è in posizione critica);

• dispositivi di uomo presente o analoghi dispositivi di allarme automatico, in dotazione personale al lavoratore, qualora questi non fosse in grado di provvedere personalmente;

• richiesta di intervento del 118 competente per territorio, che probabilmente è anche in grado di raggiungere il luogo prima dell’ambulanza aziendale, supposto che questa esista;

• una formazione “personale” alla gestione di un’emergenza.