Monthly Archives: Marzo 2020

TAMPONI COVID-19 :TE LI PORTA AMAZON

Da punto-informatico. It

Il gruppo coinvolto in un progetto sperimentale per la diagnosi rapida del contagio da coronavirus che passa dalla spedizione a casa dei tamponi.

Nel suo intervento dei giorni scorsi Jeff Bezos lo ha messo nero su bianco: con Amazon sta  suo intervento dei giorni scorsi Jeff Bezos lo ha messo nero tutto il possibile per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Questo significa rivedere il modello di business dell’e-commerce dando priorità alla vendita dei beni di prima necessità e la partecipazione a progetti sperimentali come quello che vede il gruppo collaborare con Seattle Coronavirus Assessment Network, realtà finanziata dalla Gates Foundation.

I tamponi per il coronavirus li porta Amazon

L’iniziativa prevede la consegna e il ritiro a domicilio dei test per accertare il contagio da COVID-19. Il raggio d’azione sarà in un primo momento limitato, così da raccogliere feedback sull’efficacia, senza escludere però un suo successivo ampliamento se i risultati si riveleranno incoraggianti. Inizialmente l’area interessata è quella di Seattle dove si trova il quartier generale della società.

Stando a quanto riferito alla redazione di CNBC, i corrieri coinvolti sono stati istruiti sulle modalità di corretta gestione del materiale destinato ai laboratori: i tamponi. In caso di esito positivo, personale sanitario si metterà in contatto con il diretto interessato assistendolo e fornendogli le istruzioni del caso.

Secondo Kristen Helton, numero uno di Amazon Care, la lotta al coronavirus può e deve essere condotta attraverso una partnership tra il settore pubblico e le realtà private, così da rafforzare il dispiegamento di forze per contrastare un nemico comune. Una visione che ci sentiamo di condividere.

Diagnosticare l’infezione nel minor tempo possibile, così da isolare al più presto il soggetto ed evitare che a sua volta possa contagiare altre persone, è al momento il modo più efficace per evitare una diffusione troppo repentina di COVID-19 e il conseguente sovraffollamento delle strutture sanitarie, principale problema della crisi attuale. Verranno poi terapie e, si spera, più avanti un vaccino efficace, così da fermare definitivamente o quantomeno in modo importante l’azione dell’agente patogeno che oggi sta tenendo sotto scatto tutto il mondo.

COVID-19 E ACE INIBITORI

Covid-19: rischio complicazioni da farmaci antipertensione

Da REDAZIONE DOTTNET

I coronavirus della Sars e Covid-19 si legano ai recettori Ace, che si trovano nelle basse vie respiratorie dei pazienti infettati, per farsi strada verso i polmoni

Da settimane si discute se i farmaci ace-inibitori e i sartani, usati da chi soffre di ipertensione e problemi cardiovascolari, possano peggiorare l’andamento del Covid-19, ma finora senza alcuna conferma. Adesso uno studio della New Orleans School of Public Health, pubblicato sul Journal of Travel Medicine, punta il dito su questi farmaci come possibile spiegazione per le gravi complicazioni polmonari osservate in alcuni dei malati. I coronavirus della Sars e Covid-19 si legano ai recettori Ace, che si trovano nelle basse vie respiratorie dei pazienti infettati, per farsi strada verso i polmoni.

I farmaci Ace-inibitori e i sartani sono indicati per i pazienti con malattie cardiovascolari, quali infarti, ipertensione, diabete e insufficienza renale cronica”, spiega James Diaz, coordinatore dello studio. “Molti di quelli che sviluppano il Covid-19 sono anziani, che spesso prendono questi farmaci ogni giorno”, continua. In un modello sperimentale da loro elaborato, i ricercatori mostrano un aumento del numero di recettori Ace2 nella circolazione cardiopolmonare dopo iniezioni per endovena di farmaci Ace-ibitori. “Poichè i pazienti trattati con questi farmaci hanno un aumento nei polmoni del numero di recettori Ace, a cui si lega la proteina S del coronavirus, potrebbero questa la causa del maggior rischio di complicazioni nei malati”, prosegue Diaz. Un’ipotesi che sarebbe supportata, scrive Diaz, da uno studio cinese condotto su 1099 pazienti con Covid-19 tra l’11 dicembre 2019 e il 29 gennaio 2020, da cui sono emersi più casi gravi della malattia nei pazienti ipertesi, con malattie coronariche, renali e diabete, a cui erano raccomandati questi famaci.

A proteggere i bambini dal Covid-19 potrebbero invece essere due meccanismi: gli anticorpi protettivi prodotti dalle numerose infezioni del tratto respiratorio con i frequenti raffreddori (causati da un altro tipo di coronavirus) e la minore quantità di recettori Ace nelle base vie respiratorie. In attesa che questi dati vengano confermati, si invita chi soffre di malattie cardiovascolari a non interrompere i farmaci, ma ad evitare luoghi affolati e chi ha malattie respiratorie.

 

fonte: Journal of Travel Medicine

INFEZIONE DA COVID COME INFORTUNIO SUL LAVORO

Inail con nota del 17 marzo 2020, prot. n. 3675 chiarisce che i contagi da Covid-19 di medici di strutture sanitarie in genere, dipendenti del Servizio sanitario nazionale e, in generale, di qualsiasi altra Struttura sanitaria pubblica o privata assicurata con l’Istituto, avvenuti nell’ambiente di lavoro oppure per causa determinata dallo svolgimento dell’attività lavorativa, sono inquadrati nella categoria degli infortuni sul lavoro.
L’Azienda sanitaria locale o la struttura ospedaliera/struttura sanitaria privata di appartenenza del personale infortunato, in qualità di datori di lavoro pubblico o privato, devono assolvere all’obbligo di effettuare, come per gli altri casi di infortunio, la denuncia/comunicazione d’infortunio.
Ai fini del computo della decorrenza della tutela Inail, il termine iniziale è quello della data di attestazione positiva dell’avvenuto contagio tramite il test specifico di conferma. Sono esclusi i dipendenti sanitari posti in quarantena per motivi di sanità pubblica, salvo che risultino positivi al test di conferma e, in questo caso, sono tutelati per l’intero periodo di quarantena e quello eventualmente successivo dovuto a prolungamento di malattia che determini una inabilità temporanea assoluta al lavoro. Nel caso in cui, infine, gli eventi infettanti siano intervenuti durante il percorso casa-lavoro, si configura l’ipotesi di infortunio in itinere.

TECO PROSEGUE LA FORMAZIONE ON LINE

Organizziamo sessioni ON LINE, con il docente e i lavoratori che si collegano contemporaneamente ad un’Aula virtuale con il proprio computer.

Attraverso strumenti molto diffusi, quali Microsoft Teamssarà possibile connettersi alla nostra Aula virtuale con molta facilità.

È molto facile: basta scaricare l’applicazione dai seguenti link:

PC Windows: https://teams.microsoft.com/downloads/desktopurl?env=production&plat=windows&arch=&download=true

MacOS: https://teams.microsoft.com/downloads/desktopurl?env=production&plat=osx&arch=&download=true

 

Dopo aver creato il Vostro account, riceverete la mail di invito a partecipare all’Aula del Corso a cui vi siete iscritti.

Ulteriori dettagli vi verranno inviati via e-mail.

 

Di seguito vi segnaliamo le date più prossime dei corsi interaziendali programmati ON LINE:

CORSO PREPOSTI (8 ORE): 31 MARZO

CORSO AGGIORNAMENTO RLS (4-8 ORE): 7 APRILE

CORSO ANTINCENDIO BASSO RISCHIO: 10 APRILE

CORSO AGGIORNAMENTO LAVORATORI (6 ore): 14 APRILE

CORSO LAVORATORI GENERALE E SPECIFICO (8 ORE): 22 APRILE

Potete confermare la vostra iscrizione via mail, oppure contattandoci ai numeri in calce.

Vi ricordiamo la possibilità di organizzare corsi ad hoc, progettati per la vostra Azienda solo con i vostri lavoratori, sempre in modalità ON LINE.

 

E-BOOK SUL COVID-19

Da 01health.it

L’instant book “COVID-19 che cos’è, come si trasmette, come comportarsi, come gestire la vita professionale e privata” a firma del noto virologo Prof. Fabrizio Pregliasco è disponibile per il download, previa registrazione.

L’ebook spiega cosa sono i corona virus, dove e quando è nata la malattia e come il coronavirus è arrivato all’uomo

Poi Pregliasco passa a spiegare le caratteristiche del virus, quanto dura il periodo di incubazione e come si trasmette, con anche il ruolo dei bambini.
Indicazioni anche per le donne in gravidanza o che hanno da poco partorito e stanno allattando.

Infine Pregliasco passa a indicare come limitare il rischio di contagio e cosa fare incaso di contatto stretto, quali sono i sintomi e cosa fare incaso di sintomi sospetti, con indicazioni per le cure a domicilio, su come verificare la positività e quali farmaci abbiamo a disposizione.

Scarica il libro

COVID 19: CINA IL FUTURO CHE VERRA’

Purtroppo abbiamo assistito allo scoppio della epidemia di Covid 19 in Cina e giorno dopo giorno le immagini della lotta all ‘infezione ci sono diventare più familiari fino a che non le abbiamo vissute qui strada per strada.

Proprio per questo la Cina é anche il nostro futuro prossimo e quindi guardiamo con un sorriso e tanta speranza a questa notizia

(ANSA) – PECHINO, 17 MAR – La Cina ha registrato ieri un solo caso a Wuhan, focolaio del coronavirus, e altri 20 di contagio di ritorno. Secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), i morti sono stati 13, di cui 12 nella provincia dell’Hubei – di cui Wuhan è capoluogo – e uno in quella di Shaanxi. Tra i casi mortali, nove sono stati rilevati a Pechino, tre a Shanghai e nel Guangdong, e uno nelle province di Zhejiang, Shandong, Guangxi, Yunnan e Shannxi. I contagi di ritorno sono così saliti a 143.

CRITICHE ANMA E SIML AL PROTOCOLLO CONDIVISO

Da omceomi.it
ANMA (Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti) e SIML (Società Italiana di Medicina del Lavoro) esprimono osservazioni critiche in relazione al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione della covid-19 negli ambienti di lavoro firmato il 14/03/2020:

“…Molto consapevoli che tutti stiamo agendo in una situazione gravemente emergenziale, siamo davvero stupiti e disorientati dalle decisioni prese nel “Protocollo Condiviso” per quanto attiene il nostro esercizio professionale che sono in assoluta controtendenza rispetto alle raccomandazioni pubblicate e diffuse dal Governo e dalle Autorità sanitarie…”

Nota ANMA

Nota SIML

Protocollo condiviso

Coronavirus, come rafforzare il sistema immunitario.

Coronavirus, come rafforzare il sistema immunitario. Il Nobel Montagnier e l’evidenza scientifica

Tra coronavirus e ‘infodemia’ (l’epidemia dell’informazione, ridondante e spesso contraddittoria) appare utile fare il punto sul da farsi. Il professor Luc Montagnier, Nobel per la medicina, insiste sulla necessità di rafforzare il sistema immunitario. E l’evidenza scientifica ci mostra come, con la dieta anzitutto.

Coronavirus, la parola al prof. Luc Montagnier

Luc Montagnier – medico, biologo e virologo, premiato con il Nobel per la medicina nel 2008 per la scoperta del virus HIV – ha rilasciato un’ampia intervista sul coronavirus a Giulietto Chiesa, il 25.2.20 su Pandora TV. Ne riportiamo alcuni brevi estratti, a partire dall’invito a non farsi prendere dal panico. Ci si trova di fronte a ‘un virus altamente trasmissibile’ che si va diffondendo in molti Paesi e non è pericoloso di per sé, quanto nelle possibili complicazioni a livello polmonare. ‘Perciò dovremmo prendere alcune precauzioni aggiuntive‘:

– adottare prassi igieniche essenziali. ‘Occorre lavarsi le mani molto spesso, non respirare con la bocca ma respirare solo con il naso’. Aggiungiamo noi, richiamando le prassi igieniche che vigono da decenni in estremo Oriente, chi tossisce, anche per una semplice influenza, dovrebbe evitare di uscire e comunque indossare una mascherina per proteggere gli altri. Dato atto che il virus può venire trasmesso anche da parte di persone a esso positive anche prima o in assenza della comparsa di sintomi. (Aggiornamento: per le buone prassi igieniche e di sanificazione da adottare, anche nei luoghi di lavoro, si veda il protocollo sulle misure di contenimento del Covid-19 concordato tra le parti sociali il 14.3.20),

– rafforzare il sistema immunitario, per prevenire che un virus di per sé non particolarmente pericoloso, ove contratto, possa causare complicazioni (polmonari).

‘Non abbiamo specifici inibitori del virus, ma abbiamo tutti un buon sistema immunitario’. (…) La nostra più importante difesa, adesso, è il sistema immunitario’.

Bisogna quindi rafforzare, o almeno ‘mantenere in buona forma il nostro sistema immunitario. A questo scopo dobbiamo assumere tutti i tipi di antiossidanti che esistono. Infatti una parte della malattia, causata dal virus, è dovuta allo stress ossidativo. E lo stress ossidativo è dovuto ai radicali liberi (ROS), molecole che ne ossidano altre. Perciò dovremmo controllare lo stress ossidativo prendendo antiossidanti’.

Gli antiossidanti disponibili anche in Italia indicati dal prof. Montagnier sono l’estratto di papaya fermentata, che lui stesso propone da molti anni ed ‘è un buon prodotto perché mantiene alti gli enzimi antiossidanti’. Il glutatione è un altro prodotto ‘meno noto ma molto attivo. Può venire assunto oralmente, in pillole, e anche questo funziona molto bene. Ma anche la vitamina C, la vitamina D sono molto utili. E per il futuro stiamo lavorando con alcuni amici cinesi che hanno individuato alcuni enzimi antiossidanti ancora più efficaci, che spero saranno presto disponibili’.

Rafforzare il sistema immunitario con la dieta

Una strategia realistica per affrontare la situazione è fornire al nostro organismo tutte quelle molecole che la scienza ha dimostrato essere capaci di rafforzare il sistema immunitario. È noto infatti che una immunocompetenza ottimale dipende dallo stato nutrizionale e le carenze di micronutrienti – così come le diete squilibrate, possono ridurre le difese contro le infezioni.

Risultato immagini per vitamine

Esiste un’interazione bidirezionale tra nutrizione, infezione e immunità:

– la risposta immunitaria è compromessa se la nutrizione è insufficiente, predisponendo le persone a infezioni, e al tempo stesso

– un cattivo stato nutrizionale può essere aggravato dalla stessa risposta immunitaria all’infezione.

La resistenza alle infezioni può quindi venire migliorata dedicando attenzione all’apporto di alcuni micronutrienti – rispetto ai quali si può riscontrare carenza, soprattutto in alcune fasi della vita (anziani e bambini) – e a una dieta ottimale, cioè varia ed equilibrata.

Vitamine e sistema immunitario

I micronutrienti hanno ruoli vitali per tutto il sistema immunitario. Quelli maggiormente essenziali per sostenere l’immunocompetenza sono le vitamine A, C, D, E, B6 e B12, l’acido folico. Oltre a ferro, rame, selenio e zinco.

Vitamina D. Le cellule immunitarie innate (ad es. monociti, macrofagi, cellule dendritiche) hanno il recettore della vitamina D che ne fa aumentare il differenziamento, ne stimola la proliferazione e la produzione di citochine. La forma attiva della vitamina D (1,25-diidrossivitamina D3) regola la produzione di proteine antimicrobiche, che possono uccidere direttamente i patogeni, in particolare i batteri.

  • Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (es. sgombro, sardina, tonno e salmone), ostriche e gamberi, tuorlo d’uovo; funghi (unica fonte vegetale di vitamina D, in particolare maitake e finferli), formaggi grassi e burro.

Vitamina C. Efficace antiossidante contro i ROS (Reactive Oxygen Species) che si formano quando i patogeni vengono uccisi dalle cellule immunitarie. Rigenera altri antiossidanti, come il glutatione e la vitamina E. Promuove la sintesi del collagene, sostenendo in tal modo l’integrità delle barriere epiteliali. Stimola la produzione, la funzione e il movimento dei leucociti (ad es. neutrofili, linfociti, fagociti). Ha un ruolo nelle attività antimicrobiche e nella chemiotassi. Il professor Montaigner, nella sua intervista, ne suggerisce un apporto di 1000 mg/die.

  •  Le prime fonti di vitamina C sono coriandolo, peperoni, ribes nero, timo fresco, prezzemolo, crucifere (cavolo, verza, broccoli), kiwi e agrumi.

Vitamina A. Aiuta a mantenere l’integrità strutturale e funzionale delle cellule della mucosa, barriere innate (es. pelle, vie respiratorie, etc.). È importante per il normale funzionamento delle cellule immunitarie innate (macrofagi, neutrofili). Necessaria per il corretto funzionamento dei linfociti T e B, quindi per la generazione di risposte anticorpali all’antigene. Coinvolta nello sviluppo e nella differenziazione delle cellule Th1 e Th2, supporta la risposta antinfiammatoria Th2.

  •  Si trova in olio di fegato di merluzzo, fegato, peperoncino piccante, albicocche secche, carote, broccolo e cavolo verde, patata dolce, zucca.

Vitamina E. È un importante antiossidante liposolubile, che protegge l’integrità delle membrane cellulari dai danni causati dai ROS. Migliora la produzione di IL-2, le funzioni delle cellule T-mediata e la proliferazione dei linfociti. Ottimizza e migliora Th1 e sopprime la risposta Th2.

  •  Ne sono ricchi gli oli vegetali (arachidi, mais, girasole, olio extravergine di oliva), peperoncino, semi di girasole, mandorle, curry, origano, nocciole, avocado, kiwi.

Vitamine B6 e B12 aiutano a regolare l’infiammazione. Hanno un ruolo nella produzione di anticorpi, nella produzione di citochine e nella proliferazione e nella differenziazione dei linfociti. Mantengono la risposta immunitaria Th1.

  •  I cibi di riferimento per la B6 sono cereali e farine integrali, lenticchie, latte, avocado, frutta secca, peperoni, spinaci, broccoli. Per la B12 i formaggi stagionati, prodotti a base di soia, uova, latte, fegato e frattaglie, molluschi, pesce (tonno, merluzzo, sardine e sgombro).

Acido folico. Mantiene l’immunità innata. È importante per la risposta anticorpale agli antigeni. Supporta la risposta immunitaria mediata da Th1.

  • Abbonda in fegato e frattaglie; asparagi, broccoli, carciofi, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e cereali integrali, legumi, arance, fragole e frutta secca.

Metalli e difese immunitarie

Alcuni metalli sono altresì importanti nel modulare le riposte immunitarie. Per la differenziazione e proliferazione dei linfociti T, la produzione di anticorpi e nell’immunità cellulare, nonché per l’azione antiossidante (selenio e zinco). Quali e dove:

– selenio in cereali integrali, semi di senape e girasole, uova;

– ferro nel fegato, carne bovina e di cavallo, uova, alcuni pesci (acciuga, cefalo, sarda, tonno), legumi e frutta secca,

– zinco nel pesce e la carne, cereali (germe di grano e avena), legumi, frutta secca e semi (zucca, sesamo e girasole),

– rame in fegato e frattaglie, funghi, anacardi, lenticchie, mandorle.

Amminoacidi e sistema immunitario

Due amminoacidi non essenziali hanno a loro volta un ruolo di rilievo per il sistema immunitario:

– glutammina. Amminoacido importante per le cellule immunitarie come i linfociti, le cellule killer naturali, e la proliferazione dei macrofagi. Indispensabile per la sintesi di glutatione.

  • Sono ricchi di glutammina le uova, la carne di manzo, latte, tofu e riso bianco,

– arginina. Migliora la funzione dei linfociti T, è il precursore dell’ossido nitrico che ha un ruolo importante nella coagulazione, la vasodilatazione, la permeabilità vascolare e la distruzione di agenti patogeni microbici.

  • Ricchi in arginina sono la soia, i semi di zucca, il merluzzo, i frutti di mare, le uova, la carne rossa e bianca.

Il triptofano, un amminoacido essenziale, ha a sua volta un ruolo importante nella stimolazione del sistema immunitario. Grazie al metabolismo da parte del microbiota della sua parte residua (all’assorbimento intestinale) e la formazione di derivati indolici che attivano efficacemente i recettori antinfiammatori (AhR).

  •  Fonti di triptofano sono uova, soia, sesamo e girasole, formaggi stagionati, carne e pesce.

Acidi grassi Omega 3 e prevenzione

Gli acidi grassi Omega3 (EPA e DHA) sono importanti precursori di molecole atte a promuovere la risoluzione dell’infiammazione, a migliorare l’uccisione batterica da parte dei macrofagi e ad aumentare la rigenerazione dei tessuti.

Microbioma, dieta e sistema immunitario

Il microbioma – la comunità microbica presente nel tratto intestinale – gioca un ruolo fondamentale nel modulare le risposte metaboliche e il sistema immunitario. E la dieta, ancora una volta, ha un ruolo determinante.

microbioma fig1

Le fibre alimentari nutrono il microbiota che, metabolizzandole, produce acidi grassi a catena corta (SCFA). Gli SCFA a loro volta, tramite i recettori dell’intestino (il ‘secondo cervello), inviano ‘segnali’ al sistema nervoso centrale con lo scopo di modulare, nell’intervallo fisiologico, l’omeostasi energetica, il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e sopprimono segnali infiammatori.

  • Alcune fibre in particolare hanno un effetto immunostimolante sulle cellule immunitarie. Tale effetto è stato dimostrato nell’arabina della pectina – presente nella buccia di mele, pere, albicocche e prugne – e nel β-1,3- glicano (presente nei funghi).

Il sistema immunitario viene poi stimolato da importanti recettori antinfiammatori (AhR, Aryl Hydrocarbon Receptor), attraverso i ligandi esogeni per AhR che derivano da tessuti vegetali commestibili, es. verdure, frutta, tè ed erbe.

  • I polifenoli possono a loro volta attivare la funzione immunitaria mediante stimolo dei recettori AhR. I polifenoli sono una famiglia di circa 5000 molecole organiche naturali, presenti nei vegetali. I più noti per le proprietà benefiche sulla salute umana sono la quercitina, il resveratrolo, l’epigallocatechina, le antocianine, il tirisolo.

Dieta mediterranea, sistema immunitario e salute

Una dieta mediterranea autentica può offrire tutte le molecole che hanno azione importante sul nostro sistema immunitario. Con abbondanza e varietà di vegetali e frutta (tanto meglio se bio), fibre e polisaccaridi complessi (cereali integrali e legumi), proteine di varie matrici e olio extravergine d’oliva.

  • Gli integratori alimentari possono aiutare a garantire la copertura del fabbisogno quotidiano di micronutrienti, a volte anche a stimolare altre reazioni favorevoli. Ma nessun supplemento potrà mai compensare uno squilibrio nutrizionale di fondo. Il microbiota va nutrito con alimenti sani, senza ingolfare l’apparato gastrointestinale con cibo spazzatura che invece innesca processi infiammatori.

Uno studio scientifico appena pubblicato su Gut dimostra, del resto, come la ‘correzione nutrizionale’ basata sulla dieta mediterranea – con aumento degli apporti di fibre, vitamine (C, B6, B9, tiamina) e minerali (Cu, K, Fe, Mn, Mg) – possa rimodulare favorevolmente in pochi mesi il microbiota intestinale anche nelle persone anziane.

da  https://www.greatitalianfoodtrade.it/

COVID-19 PICCO PREVISTO IL 18 MARZO

 

 

Da il sole24ore

Novantaduemila italiani contagiati dal coranavirus fino a fine aprile e oltre 360mila in quarantena con il picco dei contagi atteso intorno al 18 marzo.

Questa la previsione ufficiale sulla diffusione del virus fatta dal Governo che si legge nella relazione tecnica del terzo decreto sull’emergenza atteso in consiglio dei ministri.

Una previsione che tiene conto delle ultime misure più stringenti adottate nei giorni scorsi dal Governo che hanno trasformato l’Italia in una zona rossa e che produrranno i loro effetti – come dicono tutti gli epidemiologi – dopo circa 7-10 giorni. Da qui la previsione del picco al 18 marzo.

Contagi raddoppiati fino a metà marzo
La stima dei 92mila contagi complessivi in Italia – numeri tra l’altro simili a quelli cinesi – si legge nella bozza del decreto e in particolare nella relazione tecnica dell’articolo relativo al riconoscimento della malattia per chi viene messo in quarantena perché venuto a contatto con persone positive al Covid 19.

Ecco cosa dice il testo: «Sulla base dei dati riportati sul sito del ministero della Salute sull’andamento dei contagi fino al 8 marzo u.s. e ipotizzando un andamento futuro dei contagi giornalieri come dal grafico seguente, elaborato considerando un raddoppio dei contagi in circa 3 giorni fino a metà marzo e successivamente un graduale calo dovuto alle misure di contenimento varate dal Governo. Questo andamento porterebbe ad un numero di soggetti contagiati complessivi pari a circa 92mila».

390mila in quarantena
Il Governo poi ipotizza che per ogni nuovo contagio vengano messe in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria 4 persone. Da qui i 390mila in quarantena. Il decreto pubblica anche un grafico dal quale si vede come il boom dei contagi avverrà dopo metà marzo quando i nuovi casi al giorno si dovrebbero aggirare sui 4mila positivi in più al giorno per poi cominciare a scendere dopo il 18 marzo per arrivare alla fine della diffusione dei contagi verso fine aprile.

Cosa sappiamo finora del Coronavirus

Se fossero confermati i 92 mila contagi complessivi e si rispettasse una percentuale di decessi del 3%-4% le morti da coronavirus potrebbero essere in tutto oltre 3mila.

ANDAMENTO CONTAGI GIORNALIERI
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