MASCHERINE SOLD OUT!!

24 Febbraio 2020

Da ilsole24ore di Marzio Bartoloni

Coronavirus: «In 10 giorni finite le mascherine che vendo in 10 anni». Boom di igienizzanti

Con lo scoppio dell’allarme coronavirus è arrivata una pioggia di ordini anche alle imprese italiane. Crescita triplicata per gli acquisti di igienizzanti in farmacia

C’è una piccola nicchia della produzione che sta vivendo un’esplosione della domanda: è quello delle mascherine e degli igienizzanti. Con lo scoppio dell’allarme coronavirus è arrivata una pioggia di ordini anche alle imprese italiane, come la Dpi di Roma. «In 10 giorni abbiamo finito le scorte di 10 anni. Negli ultimi giorni sono arrivate richieste per decine di milioni di pezzi di mascherine», avverte il presidente dell’azienda romana, Vittorio de Blasiis, specializzata in maschere professionali per la protezione delle vie respiratorie.

A segnalare questa crescita esponenziale della domanda di mascherine è anche Assositema Safety che riunisce 23 aziende produttrici in Italia: «In questi ultimi giorni – avverte il presidente Claudio Galbiati – sono arrivate alla nostra associazione richieste per 6 milioni di pezzi che abbiamo girato alle nostre associate». Ma oltre alla corsa alle mascherine si segnala anche un boom di acquisti di igienizzanti in farmacia dove la crescita nelle ultime settimane si è triplicata (+427%).

Il caso dell’azienda romana
«Riceviamo praticamente ogni giorno ordini per acquisti di milioni di pezzi che non possiamo più soddisfare perché in 10 giorni abbiamo terminato le scorte di 10 anni», spiega de Blasiis che sottolinea anche come la sua azienda, la Dpi di Roma, non produca più direttamente questo tipo di mascherine filtranti «per il basso valore aggiunto», al contrario di quelle professionali più complesse, e quindi da anni vengono importate «dall’oriente, addirittura una delle aziende produttrici più importanti è della zona di Wuhan».
La destinazione della maggior parte degli ordini neanche a dirlo è la Cina, in pratica tornano in molti casi dove sono state prodotte: «Ma ci sono anche multinazionali che hanno delle sedi lì che ce le chiedono per tutelare i loro lavoratori». Il presidente della Dpi non condivide la psicosi che ha colpito molti italiani che la indossano anche qui in Italia, «dove al momento non ci sono rischi» e segnala anche come ci sia il rischio che qualcuno ci speculi sopra: «Ho trovato su ebay un set di 12 mascherine che noi vendiamo a 6 euro rivendute a 50 euro».

Boom di acquisti nelle farmacie
A gennaio c’è stato un picco di vendite in farmacia di mascherine e igienizzannti. Gli acquisti di mascherine secondo Iqvia (provider globale di informazioni in ambito sanitario e farmaceutico) si sono quadruplicati rispetto a prima del 20 gennaio, passando da un fatturato di 42mila a 180mila euro. Nella settimana del 27 gennaio aumento del 113% con un fatturato di 385mila euro.
Il valore medio settimanale delle vendite di mascherine in farmacia nelle settimane precedenti allo scoppio dell’allarme era di circa 30 mila euro. Il prezzo da noi è rimasto costante, mentre «nel mondo costano anche 20 volte di più», ha spiegato l’Oms che chiede di evitare l’accaparramento selvaggio poiché le scorte globali sono praticamente esaurite.
Sempre secondo Iqvia, un’altra categoria di prodotti che registra picchi di vendita è quella degli igienizzanti per le mani che nella settimana del 27 gennaio sono cresciuti del 328% rispetto alla settimana precedente, con un fatturato totale in quella settimana di 561 mila euro. Nel periodo da novembre a metà gennaio, il fatturato medio settimanale di questi prodotti era di 68 mila euro

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