BIG DATA IN HEALTH A ROMA

30 Settembre 2019

Dalla gestione dell’emergenza sanitaria e ambientale di Taranto e delle altre aree industriali, passando per l’analisi dei modelli di diffusione degli agenti patogeni, per non dimenticare poi la verifica dell’impatto dei fattori ambientali e meteorologici sulla salute dei cittadini. Sono solo alcuni dei grandi temi nei quali l’analisi incrociata dei dati ci aiuta e ci fornisce informazioni preziose. Non solo. I dati, o meglio, l’analisi puntuale di grandi quantità di dati è diventata ormai una prassi quotidiana nella ricerca di nuovi farmaci, della modellizzazione delle interazioni delle proteine e del genoma, nella messa a punto di nuovi strumenti diagnostici. Al punto che vengono perfino create speciali applicazioni, in alcuni casi veri e propri videogiochi, che permettono di modellizzare e individuare con precisione e con grande anticipo segnali di insorgenza di malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer.

Non è tutto. I dati permettono di approcciarsi sul territorio e di verificare la distribuzione o la penetrazione dei servizi sanitari, la loro accessibilità non solo in base al reddito, ma anche in base alla distribuzione sul territorio delle persone. Quello della gestione dei servizi sanitari è poi un filone davvero molto interessante per il mondo dei Big Data soprattutto in un contesto in cui la razionalizzazione delle spese impone scelte che devono essere guidate da una attenta analisi dei costi e dei benefici.

Il punto di caduta è una medicina e una sanità, sempre più disegnata a misura del singolo individuo. L’obiettivo della Conferenza Big Data in Health 2019 è quello dunque di dare spazio e vita a questo delicato settore che sta emergendo grazie alle nuove tecnologie digitali, e che avrà un grande impatto su molteplici aspetti sensibili della nostra vita, della nostra salute e del nostro essere cittadini.

Una sfida culturale di primo livello da affrontare tenendo conto della complessità della materia e della sua continua evoluzione a cui occorre guardare con attenzione e con un approccio necessariamente multidisciplinare coinvolgendo cittadini, medici, associazioni di pazienti, politici, amministratori e aziende. Big Data In Health 2019 è un luogo in cui i vari attori si incontrano, un appuntamento annuale che vuole raccordare i vari aspetti del problema affinchè le parti possano agire insieme, di concerto, senza rischiare di paralizzare il sistema tirando ognuno in una direzione opposta.

Parteciperanno all’evento: Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il presidente del CNR Massimo Inguscio, l’Istituto Superiore di Sanità, SNPA-AssoArpa, Ministero della Salute, Agcom, Agid, Federsanità, Google Cloud, Eni, Darktrace e molti altri.

Programma

Nella prima giornata della Conferenza, che si aprirà alla presenza del Ministro dell’Ambiente Costa, si cercherà dunque di fare una panoramica non solo sulle basi di dati ambientali a disposizione, ma anche sulle nuove basi di dati che, grazie anche all’interesse ed alla partecipazione dei cittadini, iniziano ad essere presenti nel nostro territorio e dovranno vedere le Regioni recitare un ruolo organizzativo di primo piano. Avviare già da ora un discorso sull’accessibilità di tali dati, sulla necessità di “standardizzarli” per poterli integrare e sulle modalità di accesso permetterà di ottimizzarne l’utilizzo e l’efficacia.


A seguire, giovedì 3 ottobre la Conferenza affronterà invece questioni di stretta attualità per il nostro Sistema sanitario nazionale, come l’utilizzo dei dati sanitari individuali conformemente alle regole sulla protezione dei dati secondo Gdpr, privacy e sicurezza, l’interconnessione e l’interoperabilità dei dati, la revisione dei sistemi tariffari per il modificarsi delle modalità di erogazione delle prestazioni abilitate dalle nuove tecnologie, il ruolo del comparto assicurativo nel disegnare soluzioni sanitarie personalizzate e concorrenziali.

In particolare,  nel caso della sanità, il GDPR è andato ad impattare su pratiche consolidate di gestione dei flussi di dati sui pazienti, pratiche improntate all’efficacia ed alla concretezza del processo di tutela della salute e di cura del paziente, ma che fino ad ora non avevano considerato approfonditamente le implicazione della privacy. Siamo ora nella situazione di dover capire cosa è stato fatto, cosa si sta facendo ma soprattutto cosa si può fare in un vicino futuro non solo per permettere ad esempio ai ricercatori di accedere in maniera “agile” ai dati dei pazienti senza incorrere in violazioni del GDPR, ma allo stesso sistema sanitario ed ai medici per poter accedere tempestivamente ai dati pregressi di un paziente in modo da poter effettuare diagnosi e prescrivere cure essendo a conoscenza di tutti gli aspetti critici della sua storia clinica e — possibilmente — anche dei suoi stili di vita nonchè delle sue esposizioni ambientali.

Il tema del pomeriggio è invece il problema specifico della sicurezza dei dati sanitari. Al momento esistono già framework dettagliati per la sicurezza dei dati in generale (in particolare, vedi il framework di cybersecurity come dettagliato dal libro bianco del CINI . Allo stesso tempo, manca la possibilità per operatori del settore sanitario di accedere ad indicazioni meno corpose e meno tecniche che permettano loro di comprendere ed implementare i processi del framework. In pratica, manca una “verticalizzazione” del nostro eccellente framework di cybersecurity in ambito salute, verticalizzazione che sia allo stesso tempo accompagnata dalla stesura di testi, guidelines e how-to semplificati per i decisori che dia loro la possibilità di decidere percorsi di implementazione senza dover prima diventare degli esperti in dettagli tecnici e tecnologici.‌

da sanitarinformazione.it

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.