Uno studio longitudinale pubblicato sulla rivista “Occupational and Environmental Medicine”rivela che lavorare più di due turni a settimana comporta un maggiore rischio di cancro al seno.
Il rischio appare cumulativamente più alto in coloro che si definiscono “mattinieri” “allodole” piuttosto che i “gufi” o “animali notturni”.
Il lavoro a turni altera i ritmi circadiano del nostro orologio ed è “probabilmente cancerogeno”,
l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha chiesto di incrementare la ricerca nel 2007. Una persona su 10 in Europa e una persona su cinque negli Stati Uniti sono lavoratori notturni. La comparazione con altri studi su infermieri , esposti ad altri agenti che causano il cancro, hanno escluso altri fattori potenzialmente influenti come l’esposizione alla luce del sole, ad esempio.
I ricercatori hanno reclutato 210 delle 218 donne di età compresa tra i 44 e gli 83 anni che hanno lavorato per l’esercito danese tra il 1964 e il 1999 e che hanno sofferto di cancro al seno tra il 1990 e il 2003 e che erano ancora in vita nel 2005 e nel 2006.
Le donne erano confrontate a 899 donne della stessa età che avevano lavorato anche loro per l’esercito danese ma che non avevano contratto il cancro al seno. 141 donne con cancro della mammella e 551 senza la malattia sono state invitate a compilare un questionario completo di 28 pagine, che includeva domande relative al loro lavoro e agli orari di lavoro, oltre a domande sullo stile di vita relative alla loro storia riproduttiva, uso di contraccettivi, terapia sostitutiva ormonale e esposizione al sole. Ai partecipanti è stato anche chiesto se fossero una persona “allodola ” o “gufo “, o nessuno dei due (schemi diurni).
Il risultato basato su 693 risposte ha dimostrato che coloro che hanno lavorato a turni di notte avevano un rischio di cancro al seno del 40% più elevato rispetto a coloro che non hanno svolto turni notturni.
Il rischio era ancora più alto, cioè il 50% nelle donne che lavoravano almeno tre turni di notte a settimana per un minimo di sei anni.
I ricercatori hanno scoperto che coloro che hanno lavorato con turnazione per il periodo di tempo in oggetto hanno avuto una probabilità ancora maggiore di sviluppare un carcinoma mammario se erano del gruppo “mattiniere”. Il loro rischio era quasi quattro volte superiore a quelli che non lavoravano ai turni di notte.
I ricercatori ritengono che uno dei motivi di tale aumento potrebbe essere legato al fatto che i tipi mattinieri i sono più suscettibili alle modifiche dei cicli circadiani . Anche i lavoratori “Gufi” avevano un aumento del richio di cancro mamario ma “solo “ il doppio delle probabilità.
Il rischio complessivo era invece più basso per i “mattinieri” che non lavoravano ai turni di notte.
Lo studio ha inoltre scoperto che coloro che lavoravano ai turni di notte tendevano a prendere il sole più spesso di quelli che lavoravano durante il giorno, sebbene tale esposizione sarebbe insufficiente a sviluppare tumori
I ricercatori hanno concluso che fino a due turni di notte a settimana non aumentano il rischio di sviluppare il cancro al seno, poiché potrebbe non essere un periodo di tempo sufficiente lungo da modificare significativamente il nostro ‘orologio biologico, mentre i frequenti turni notturni su un periodo di diversi anni possono modificare il ciclo circadiano ed il sonno significativamente compromettendo la produzione di melatonina, un ormone che protegge dal cancro, la cui riduzione che può essere associato allo sviluppo o alla progressione delle cellule di cancro al seno.
Scritto da Petra Rattue liberamente tradotto da Alessandro Guerri
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